5/4/02 Meglio contro Sharon che per la notizia
Sharon punta a una «mini entità» palestinese. La Siria muove le sue truppe in Libano
Testata: Corriere della Sera
Data: 04/04/2002
Pagina: 1
Autore: Guido Olimpio
Titolo: Scacco ad Arafat in quattro mosse
Gran profusione di opinioni personali e processo alle intenzioni.
Scacco ad Arafat in quattro mosse
di Guido Olimpio

Sharon punta a una «mini entità» palestinese. La Siria muove le sue truppe in Libano

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GERUSALEMME - «Israele sta perdendo la sua superiorità morale» nel conflitto. Il giudizio, severo, viene dall’ex premier Ehud Barak, l’uomo che un gesto di pace lo aveva fatto.

Uno?
In una intervista, Barak ha avvertito che sarebbe un errore «mettere con le spalle al muro il raís e schiacciarlo». Invece è quello che ha intenzione di fare l’attuale premier.
Glielo ha detto lui?
I reparti corazzati hanno proseguito ieri nelle incursioni nei Territori palestinesi assicurandosi il controllo delle città di Tulkarem, Kalkylia, Betlemme, Bet Jalla, Ramallah, Jenin. Azioni pesanti costate la vita a numerosi palestinesi: miliziani ma anche civili, tra cui una donna e un ragazzo di 13 anni. Secondo fonti palestinesi,

e non c'è modo di consultare qualche fonte israeliana?
in serata tank israeliani sono entrati a Nablus. Le truppe sono pronte a investire l’intera Striscia di Gaza. Ariel Sharon ha convocato ieri sera il Gabinetto di sicurezza per decidere le prossime mosse ed esaminare la situazione al confine con il Libano. Una giornata di combattimenti tra israeliani e guerriglieri Hezbollah, accompagnata da movimenti di truppe siriane, che fanno temere l’allargamento del conflitto. In Israele resta alto l’allarme anti-terrore dopo che la polizia ha ucciso un kamikaze, imbottito di esplosivo.
«Siamo vittime di una terrificante serie di attentati, 125 morti in un solo mese, dobbiamo difenderci», è la tesi delle Autorità israeliane.
Tesi, certo: tutta da dimostrare!
La strage di civili ha dato alla destra la giustificazione che attendeva per distruggere l’Autorità palestinese.
Incredibile di quali stupidi pretesti si serve la destra israeliana!
Era tutto pronto da tempo. Sharon ha concesso l’ultima possibilità alla mediazione americana di Anthony Zinni e ha messo nell’angolo Arafat. Sapeva che i palestinesi avrebbero detto no.
Vigliacco Sharon, che va a fare ai palestinesi proprio quelle provocatorie proposte (la pace) a cui sa benissimo che risponderanno di no!
Sospettava,

sospettava??
come avevano avvisato gli 007, che gli attentati sarebbero continuati. E ha atteso che i palestinesi, convinti di poter arrivare al negoziato a colpi di bombe, proseguissero con l’intifada.
Non perché frenato dall'ONU nella persona dell'ineffabile Kofi Annan, non perché frenato dall'Europa, non perché frenato anche dall'amico Bush, non perché frenato da un'opinione pubblica mondiale che non fa altro che demonizzare Israele, no! Il perfido Sharon ha aspettato unicamente per poter beccare i palestinesi con le mani nella marmellata!
Il cerchio si è chiuso.

quale?
Sharon ha tirato fuori dal cassetto l’operazione «Muraglia di difesa». Quattro gli obiettivi: 1) Demolire l’Autorità palestinese. 2) Neutralizzare Arafat. 3) Eliminare i gruppi che da quasi due anni alimentano lotta armata e terrorismo.
Ah, ma c'è anche un terrorismo! E perché non l'ha detto prima?!
4) Avviare, ma solo alla fine,
Non prima? Neanche un pezzettino di terrorismo gli vuole lasciare? Davvero satanico questo Sharon!
una trattativa che conceda ai palestinesi una mini-entità che sarebbe un insulto definire Stato.
Anche questo gliel'ha detto Sharon in persona?
Un piano che risponde ai criteri di un generale e non a quelli di un primo ministro. Ma questo è Sharon.
E Olimpio ricade nell'antico vizio di dare pagelle!
L’avanzata ricorda la cavalcata
cavalcata?
dei blindati verso Beirut, mandati sempre da Sharon, nell’82. Dopo qualche mese gli israeliani scoprirono in quale trappola erano finiti. La questione palestinese, con Arafat, è rimasta a tormentarli.
Per colpa di Sharon, beninteso.
L’esercito ora ha assunto il controllo delle località palestinesi e ha catturato decine di militanti. L’occupazione delle città riduce le possibilità operative di Hamas e Brigate Al Aqsa. Il colpo è pesante. Tuttavia sono sfuggiti alla cattura i capi, coloro che animano e dirigono agguati e attentati. C’è da chiedersi per quanto tempo gli israeliani potranno permettersi di tenere chiusi in casa, sotto coprifuoco, migliaia di civili palestinesi. Le tre-quattro settimane di operazioni previste possono non bastare, ma sono sufficienti a creare un incendio regionale. Le prime fiamme divampano sul confine Libano-Israele, dove, per il secondo giorno consecutivo, ci sono stati combattimenti aspri dopo un attacco sferrato dai guerriglieri Hezbollah contro le posizioni tenute dallo Stato ebraico. Gerusalemme ha ammonito la Siria di pesanti conseguenze, ritenendola responsabile degli attacchi e Damasco ha ridispiegato le sue truppe in Libano nel timore di una rappresaglia. Come ricordava un commentatore israeliano, con Sharon sai come incomincia una guerra, ma non sai come la finisce.
E meno male che con Arafat invece si sa!

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