Zelensky attacca Putin poi va in Usa
Cronaca di Andrea Nicastro
Testata: Corriere della Sera
Data: 22/09/2024
Pagina: 11
Autore: Andrea Nicastro
Titolo: Kiev attacca, distrutti due arsenali russi

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 22/09/2024, a pag. 11, con il titolo "Kiev attacca, distrutti due arsenali russi" la cronaca di Andrea Nicastro

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Andrea Nicastro

Zelensky nello Stato Maggiore ucraino. Non può usare i missili che la Nato gli ha fornito, non contro bersagli in Russia. Perché la Nato ha paura di una guerra contro la Russia, dopo le minacce di Putin. L'Occidente continua a non capire che la Russia ci ha già dichiarato guerra.

Zelensky l’ha capito. Non lo condivide, lo considera un inutile regalo a Mosca, ma non può far altro che accettarlo. Per il momento l’Ucraina non potrà lanciare i missili occidentali a lunga distanza contro il territorio russo. «Credo che sia — ha detto il presidente ucraino — perché Londra e Washington temono un’escalation con la Russia». Al centro della discussione sono i missili americani Atacms e franco-britannici Storm Shadow. L’Ucraina li ha ricevuti in aprile, sono precisi e potenti, ma gli alleati impongono di spararli solo contro obbiettivi nelle regioni dell’Ucraina occupate da Mosca o in territorio russo entro 60 chilometri dal confine.

Per Zelensky è come avere una Ferrari e non poter superare i cento chilometri all’ora. Quei missili hanno un raggio di 300 chilometri: se Kiev potesse spararli così lontano dai suoi confini avrebbe nel mirino circa 15 aeroporti militari e 250 tra depositi e snodi logistici. Per il «no» occidentale probabilmente sono state decisive le minacce del presidente russo Putin: «Con quei missili diventerebbe una guerra tra Nato e Russia e noi prenderemmo le contromisure adeguate».

Ad oggi lo spettro di un confronto nucleare è rinviato, ma Zelensky insiste. Nel suo «piano per la vittoria», che presenterà al presidente Biden settimana prossima a Washington, i missili occidentali sono uno dei punti qualificanti. In sostanza Kiev chiede agli alleati un arsenale capace di scoraggiare l’orso russo da eventuali nuove invasioni.

Anche senza quei missili, Russia e Ucraina si combattono ferocemente. Ieri un centinaio di droni di Kiev hanno bersagliato due depositi di munizioni russe. Ci sono riusciti ben oltre il limite dei 300 chilometri di Atacms e Storm Shadow. Esplosioni a Tikhoretsky, oltre il Mar d’Azov, a 400 chilometri dalla linea del fronte, e a Oktyabrsky, a sud di San Pietroburgo, almeno 500 chilometri dall’Ucraina. Nel primo caso sarebbe stato colpito un treno che trasportava missili nordcoreani. Per i servizi segreti di Kiev «2mila tonnellate di esplosivo».

Dal canto suo la Russia continua a bersagliare infrastrutture energetiche e obbiettivi militari in Ucraina. Ieri notte svariati raid su molte città compreso un edificio nel cuore di Dnipro che era appartenuto all’Accademia militare. A differenza di Mosca, Kiev dichiara sistematicamente le vittime civili. Ieri un dodicenne e due anziane sono morte a Kryvyi Rih.

A conferma dei timori per una possibile escalation, i servizi segreti ucraini hanno denunciato piani russi per danneggiare centrali nucleari ucraine ancora in funzione. «Si organizzano per uno scenario di disastro atomico», ha detto il capo dell’ufficio presidenziale Andriy Yermak.

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