Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 21/09/2024, a pag. 14, con il titolo "Von der Leyen vola da Zelensky Prestito dell’Ue da 35 miliardi", la cronaca di Tonia Mastrobuoni
Tonia Mastrobuoni
Appena presentata la sua nuova Commissione, Ursula von der Leyen ha dato un segnale chiaro scegliendo Kiev come prima tappa del suo nuovo mandato. E al presidente ucraino, Volodomyr Zelensky, la presidente dell’esecutivo comunitario ha portato in dote 35 miliardi di euro «per l’assistenza macrofinanziaria». Bruxelles ha trovato un modo per aggirare il veto di Viktor Orbán e sbloccare una parte dei 50 miliardi dollari che erano stati promessi dal G7. Perché c’è da superare anche l’opposizione degli Stati Uniti, che chiedono di estendere il rinnovo delle sanzioni contro la Russia oltre i sei mesi previsti ad oggi. In sostanza, Washington vuole rassicurazioni sul fatto che i 200 miliardi di euro di asset russi congelati, che dovranno garantire circa 2,5-3 miliardi di interessi all’anno per finanziare Kiev, resteranno bloccati a lungo.
Per sciogliere la matassa e aggirare il blocco degli Usa e il veto ungherese, Bruxelles ha fatto lievitare la propria quota di finanziamenti promessa al G7, ossia 20 miliardi di euro, a 35 miliardi di euro (anche per coprire parte della quota americana), aumentando anche le pressioni su Canada e Giappone. Il prestito sarà in parte «garantito dai profitti derivanti dagli asset russi congelati», ha precisato von der Leyen, e sarà possibile procedere all’esborso dei 35 miliardi «molto velocemente ». E la Commissione Ue concederà all’Ucraina «la massima flessibilità nell’uso di questi fondi per finanziare le necessità economiche » del Paese. In altre parole, il meccanismo proposto dalla Ue sarà finanziato dai flussi futuri dei profitti maturati con il congelamento degli asset di Mosca, ma anche attraverso gli aiuti volontari bilaterali di Paesi membri e altri partner.
Per neutralizzare uno dei principali strumenti di ricatto di Orbán e venire incontro alle richieste degli Usa, Bruxelles ha discusso nei giorni scorsi l’estensione del periodo di durata di tutte le sanzioni a 5 anni oppure a 3 anni o persino l’allungamento a 3 anni specificamente per gli asset russi immobilizzati. Ma anche su quella decisione, ci vorrà il voto all’unanimità. Intanto, però, il varo dell’assistenza macrofinanziaria aggira il veto di Budapest perché richiede il sostegno della maggioranza qualificata al Consiglio, e non l’unanimità.
In conferenza stampa con von der Leyen, Zelensky ha chiesto di accelerare i negoziati di adesione del suo Paese all’Ue e ha sottolineato la rilevanza degli aiuti militari europei: «È di fondamentale importanza - ha detto - usare i fondi dello Strumento Europeo per la Pace e dello Strumento per l’Ucraina per sostenere le nostre forze armate. È importante che questi fondi non vengano bloccati, perché questo avrà un impatto sulla nostra capacità di difenderci, di difendere il nostro popolo e sulla posizione dell’Ucraina sul campo di battaglia». In vista dell’inverno, la presidente della Commissione Ue ha promesso a Kiev aiuti anche sul piano energetico. Per riparare i danni alle centrali energetiche causati dalle bombe russe, «puntiamo a ripristinare 2,5 gigawatt di capacità quest’inverno », ha puntualizzato. In più, «continueremo a collegare l’Ucraina alla rete elettrica europea: in questo modo, possiamo esportare 2 gigawatt di elettricità in Ucraina, che coprono circa il 12% del fabbisogno invernale del Paese ». Infine, Bruxelles promette un sostegno per la stabilizzazione dei flussi energetici. Von der Leyen ha ribadito che l’Ue starà al fianco dell’Ucraina «per tutto il tempo necessario», come continua a ripetere dal febbraio 2022.
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