15/4/02 Mai consegnare i poveri terroristi al nemico!
La Chiesi e i terroristi palestinesi
Testata: Corriere della Sera
Data: 14/04/2002
Pagina: 1
Autore: un giornalista
Titolo: «Non chieda ai francescani di consegnare i palestinesi»





Mai consegnare i poveri terroristi al nemico!

«Non chieda ai francescani di consegnare i palestinesi»

ROMA - «Uno sfogo? Sì, spero che si sia trattato soprattutto di uno sfogo. Ma non è accettabile: anche quando ci si fa prendere dall’emozione bisogna stare attenti a quello che si dice. Sono ingiuste quelle accuse lanciate alla Chiesa e, soprattutto, non si può gettare benzina sul fuoco mentre il Medio Oriente è già in fiamme». Il cardinale Ersilio Tonini risponde a Oriana Fallaci. In modo pacato, ma fermo. Senza lanciarsi a sua volta in un’invettiva, ma esprimendo comunque un punto di vista diametralmente opposto rispetto alla «vergogna» di cui parla la giornalista-scrittrice. Se l’aspettava una requisitoria così dura nei confronti della Chiesa?
«Non mi meraviglia che sia espressa da una persona che osò dare dell’assassino a Khomeini mentre l’intervistava. Allora però difendeva la Chiesa, pur essendo laica.



Più che altro difendeva la civiltà contro la barbarie, come sta facendo oggi.

Oggi invece...»
Oggi tuona contro i cristiani in Terra Santa, a partire dai frati della Natività, accusati di ospitare duecento palestinesi armati.
«Ma cosa dovrebbero fare i francescani: consegnarli agli israeliani perché avrebbero profanato un luogo sacro?
Avrebbero? Hanno sfondato la porta a colpi d'arma da fuoco, sono entrati armati fino ai denti, ogni tanto sparano: che cos'altro dovrebbero fare per meritare l'indicativo?
Occorre ricordare che Chiesa vuol dire prima di tutto persone. L’edificio ha valore sacro proprio perché accoglie le persone. No, sarebbe davvero troppo chiedere ai francescani di consegnare i palestinesi al loro nemico».
Soprattutto se ricordiamo l'ormai quasi millenaria tradizione di antisemitismo dei francescani. Soprattutto se ricordiamo che per secoli hanno girato per tutta l'Europa a pronunciare violentissime prediche antiebraiche scatenando feroci pogrom, rendendosi responsabili, in qualità di mandanti, di migliaia di assassini e di innumerevoli devastazioni. Soprattutto se ricordiamo che sotto il "regno" di monsignor Stepinac arcivescovo di Zagabria - recentemente elevato all'onore degli altari - che benediceva le armi con cui gli ustascia andavano a compiere stragi nei campi di sterminio croati, trecento frati francescani partecipavano personalmente ai massacri di serbi e di ebrei.
Oriana Fallaci se la prende anche con «L’Osservatore Romano» e Giovanni Paolo II.
«Se il Papa ha chiesto perdono per un certo antisemitismo del passato è perché di errori la Chiesa ne ha commessi. Ma non c’è davvero bisogno che venga la Fallaci a ricordarlo. Lasci stare Giovanni Paolo II che si è sempre battuto per la pace.
... usando termini come "sterminio" e ascoltando senza battere ciglio i deliranti discorsi antisemiti di Bashar al Assad.
E stia attenta a non generalizzare: nessuno, come fa intendere lei, ha autorizzato ufficialmente monsignor Capucci a partecipare alla manifestazione di solidarietà con i palestinesi».
Un paio d'anni fa, se non ricordiamo male, un vescovo francese è stato "degradato" a parroco, con la proibizione di parlare in manifestazioni pubbliche, per aver preso posizione a favore degli omosessuali - che ognuno beninteso è libero di giudicare come crede, ma che non sembra abbiano l'abitudine di andare in giro ad assassinare innocenti - e i sacerdoti aderenti alla teologia della liberazione sono sempre stati apertamente sconfessati, osteggiati e minacciati di sospensione a divinis. Non risulta invece che il Vaticano abbia mai pronunciato una sola parola nei confronti di Hilarion Capucci, complice del terrorismo, arrestato a suo tempo dalla polizia israeliana per traffico d'armi a favore dell'OLP, liberato su pressante richiesta di Paolo VI dietro solenne impegno, garantito dal Vaticano, che non avrebbe mai più svolto attività antiisraeliana.
Straordinariamente illuminante risulta infatti quel "ufficialmente" sfuggito a monsignor Tonini.

La scrittrice è convinta che quello della Chiesa sia un pacifismo a senso unico.
«Lasciamola gridare. Ma su questo argomento posso solo rispondere affermando che per me, cristiano, sono fratelli gli ebrei come i palestinesi ».

Peccato che la Chiesa non stia facendo molto per dimostrarlo


Ciò che mette in discussione la Fallaci è proprio l’idea che non ci si possa schierare in modo chiaro dalla parte di Israele.
«Bisogna stare attenti perché certe affermazioni possono alimentare un odio difficilmente controllabile. Tutti i due popoli, quello palestinese e quello israeliano, invocano giustizia. E l’avranno, ne sono convinto. Ma potranno raggiungerla soltanto attraverso la pace, non con la sopraffazione dell’uno o dell’altro. L’importante è abbreviare il tempo dell’attesa. Del resto l’unica soluzione possibile sta scritta nella storia. Basta pensare che anche in Europa, fino a pochi anni fa, la Germania e la Francia si facevano la guerra e ora eccoli insieme alla ricerca del bene comune.
Ma se qualcuno avesse imposto agli alleati di interrompere la loro lotta contro il terrore nazista, come sarebbero andate le cose? Esisterebbe ancora una Francia?
Esisterebbe ancora una Germania? Esisterebbe ancora un'Europa?

No, davvero non vedo altra soluzione alla guerra che il negoziato e, finalmente, la pace».

Per poter negoziare bisogna essere in due a volerlo: se una delle due parti continua a inneggiare al terrorismo suicida, che tipo di negoziato propone il Cardinale Tonini?



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