Riprendiamo da LIBERO di oggi, 21/09/2024, a pag. 14, con il titolo "Raid israeliano su Beirut, uccisi 10 capi nemici, distrutti 100 lanciamissili, ma Hezbollah contrattacca" l'analisi di Maurizio Stefanini.
Maurizio Stefanini
Dopo i cercapersone, gli walkie talkie e i pannelli solari fatti esplodere a distanza, Israele verso Hezbollah è tornato a usare metodi più tradizionali ma sempre micidiali, e in un raid alla periferia meridionale di Beirut è stato ucciso Ibrahim Aqil: il capo della forza Al-Radwan, unità d’élite degli Hezbollah. Non solo lui: il bilancio dell’attacco, secondo il ministero della Salute libanese, è di otto morti e 59 feriti. Ma il portavoce delle Forze Armate israeliane, contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato in conferenza stampa che almeno 10 comandanti di Hezbollah sono stati uccisi con Ibrahim Aqil. «Aqil e i comandanti della Forza Radwan che abbiamo colpito erano le menti e la forza dietro il piano di Hezbollah di eseguire un attacco al nord di Israele. Come parte di questo piano, Hezbollah intendeva infiltrarsi in Israele, prendere il controllo delle comunità della Galilea e uccidere e rapire civili israeliani, proprio come ha fatto Hamas il 7 ottobre», ha spiegato.
BERSAGLI ECCELLENTI
Secondo quando riporta Haaretz, Aqil era stato dimesso oggi dall’ospedale dopo essere rimasto ferito anche lui dall’esplosione del suo cercapersone. Secondo i media internazionali, altri membri dell’unità d’élite Radwan di Hezbollah sono stati uccisi insieme al comandante dell'unità di élite mentre stavano tenendo una riunione. Secondo Sky News Arabia, nel raid israeliano nella periferia sud di Beirut sarebbe rimasto ucciso anche il numero due della Forza Quds dei Guardiani della rivoluzione islamica dell'Iran, Muhammad Reda Fallahzadeh.
Lo scrive la stessa emittente su X. La notizia al momento non è stata confermata da altre fonti.
Ibrahim Aqil faceva parte del Consiglio della Jihad, il massimo organo militare di Hezbollah, scrive il Times of Israel. Era ricercato dagli Stati Uniti anche per il suo ruolo nell'attentato del 1983 contro una caserma dei Marines a Beirut e per aver diretto la presa di ostaggi americani e tedeschi in Libano negli anni '80. Noto come Tahsin (Tahseen), Aqil era membro del Consiglio del Jihad, il più alto organo militare di Hezbollah. E su di lui pendeva da anni una taglia di 7 milioni di dollari da parte del governo statunitense. Già nel 2015 gli Stati Uniti avevano classificato Ibrahim Aqil come “terrorista” e il suo nome era legato a numerosi attacchi terroristici in tutto il mondo e ad attività militare anche in Siria.
Le Forze Armate israeliane hanno confermato di aver effettuato un «raid mirato» sulla città. Media libanesi mostrano immagini del cratere dell'edificio distrutto nella periferia sud di Beirut dal raid aereo israeliano. Si sentono urla e pianti di civili sul posto, gente che accorre a cercare vittime sotto le macerie, sirene di ambulanze in lontananza. Il ministro dell’Informazione libanese parla anche di cinque bambini uccisi nel raid aereo sulla periferia sud della capitale. La tv di Hezbollah, al Manar, ha affermato che Israele ha condotto un raid con diversi missili sparati nella periferia sud di Beirut contro un edificio nell'area di Jamus.
L'esercito israeliano, dopo aver confermato il raid a Beirut, ha reso noto che per il momento non cambiano le linee guida di sicurezza per i civili sul fronte interno israeliano.
Un alto funzionario israeliano ha affermato che “Gerusalemme è giunta alla conclusione che non sarà in grado di raggiungere una soluzione diplomatica per il fronte nord senza passare da un'escalation militare: ecco perché ci siamo tolti i guanti e abbiamo aumentato gli attacchi contro Hezbollah”.
Lo riferisce Barak Ravid, giornalista ben informato di Walla e Axios, su X.
ONDATA DI ATTACCHI
Ieri mattina, intanto, l'esercito israeliano ha sostenuto che circa 70 razzi sono stati lanciati dal Libano nel nord di Israele nella seconda ondata di attacchi nel giro di mezz’ora. Lo riporta Haaretz. Hezbollah ha riferito di aver risposto ai raid aerei israeliani nel sud del Libano con una serie di lanci di razzi sull'Alta Galilea «in risposta alle aggressioni nemiche sulle località del sud del Libano i combattenti della resistenza islamica hanno colpito...», cominciano così i comunicati che variano poi a seconda degli obiettivi presidi mira e delle armi usate. Alcuni missili sono stati intercettati. In totale sono stati lanciati 130 razzi, come riferiscono i media israeliani.
Israele subirà «una risposta distruttiva da parte del fronte della resistenza» dopo le esplosioni dei dispositivi in Libano che hanno portato alla morte di almeno 30 persone e al ferimento di migliaia, è la minaccia del comandante delle Guardie della rivoluzione iraniana, Hossein Salami, in una lettera al leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. «Tali atti terroristici, indubbiamente dovuti alla disperazione e ai fallimenti del regime sionista, incontreranno presto una risposta schiacciante dal fronte della resistenza e assisteremo alla completa distruzione di questo regime crudele e criminale», si legge nella lettera.
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