19/4/02 Le vere intenzioni che il giornalista sa
Arafat ,Sharon e Bush
Testata: Corriere della Sera
Data: 01/04/2002
Pagina: 1
Autore: FRANCO VENTURINI
Titolo: TRE UOMINI SENZA PACE
Riportiamo solo alcuni stralci di questo lungo articolo, particolarmente degni di nota.
TRE UOMINI SENZA PACE

di FRANCO VENTURINI

Sharon avrebbe offerto gesti limitati e promesse, ma non era pensabile che rinunciasse a un castigo dei palestinesi fortemente voluto dai suoi concittadini.

Sembra proprio che per i nostri giornalisti il concetto di "autodifesa" sia qualcosa di estremamente astruso, come se noi avessimo messo in galera Totò Riina per castigarlo piuttosto che per impedirgli di nuocere, e solo perché lo volevamo noi, e non perché è un criminale che ha violato la legge.
Yasser Arafat è da tempo un capo nominale. La galassia palestinese gli è sfuggita di mano da quando i gruppi terroristi si sono convinti che le stragi di civili sono l’unica arma in grado di scuotere la società israeliana,

Falso. Arafat controlla ancora tutto, e i fatti lo dimostrano. Più di un "attivista" ha affermato che se Arafat ordinasse di fermare il terrorismo, il terrosimo si fermerebbe, soloche non lo ha mai ordinato. E tutti continuano a ripetere che obbediscono solo a lui.
e non stupisce che il raìs, maestro di opportunismo, abbia fatto il doppio gioco finanziando i suoi ultrà.

Falso: Arafat ha sempre fatto un gioco solo: quello del terrorismo.
Le cannonate contro il quartier generale di Ramallah hanno restituito ad Arafat l’aureola del simbolo, ma il suo controllo sulle formazioni guerrigliere non è destinato a tornare.
Falso: le formazioni , direttamente o indirettamente, dipendono da lui e rispondono a lui, oltre ad essere finanziate da lui.
Ma Sharon ci ha messo del suo. Oltre alle «infrastrutture del terrorismo» sono state distrutte le infrastrutture amministrative e civili dell’Autorità palestinese.

Anche le infrastrutture (polizia, scuola, università, radio, televisione ecc.) sono al servizio del terrore: lo sappiamo benissimo ed esistono le prove.
L’allontanamento dei media non può essere spiegato soltanto con esigenze operative, men che meno in una democrazia compiuta quale è Israele.
Se invece i media vengono ammessi e qualcuno rimane colpito, Israele viene accusato di averlo ammazzato intenzionalmente a sangue freddo.
E guardando a un passato recente troviamo la crescita degli insediamenti nei Territori, l’eliminazione fisica degli avversari anche nei rari momenti di speranza, un approccio alla crisi che tende a prevenire la nascita di uno Stato palestinese se non nelle vesti del più rigido dei protettorati.
Guardando a un passato recente troviamo la preparazione della guerra fin dagli accordi di Oslo, l'uso della conquistata Autonomia per coltivare l'odio antiisraeliano e antiebraico e per rilanciare la distruzione di Israele, attentati terroristici che non sono mai cessati, neanche quando si proclamava l'amicizia con Rabin. E troviamo, a Camp David, il rifiuto della pace e dello stato palestinese per scatenare la guerra.
La difesa dello Stato di Israele, il riconoscimento delle aspirazioni nazionali dei palestinesi, l’auspicio di una America più coerente, non sono elementi contraddittori. Ma tali appaiono, quando tre Capi nascondono contemporaneamente le loro vere intenzioni.
Se Venturini sa quali sono, perché non lo dice anche a noi?






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