Trump nel mirino
Cronaca di Antonio Castro
Testata: Libero
Data: 16/09/2024
Pagina: 13
Autore: Antonio Castro
Titolo: Trump nel mirino: colpi di Kalashnikov

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 16/09/2024, a pag. 13, con il titolo "Trump nel mirino: colpi di Kalashnikov" la cronaca di Antonio Castro.

Un altro attentato sventato. Donald Trump continua ad essere nel mirino dei terroristi interni

Colpi di fucile mitragliatore ai margini del campo da golf dove stava giocando il candidato repubblicano alle presidenziali americane Donald Trump. L’apparato di sicurezza dell’ex presidente oggi ricandidato per sostituire Joe Biden alla Casa Bianca hanno rintracciato «un AK-47» tra «i cespugli». Il più famoso e diffuso fucile mitragliatore d’assalto prodotto dai sovietici, il kalashnikov, era occultato tra i rovi di un cespuglio secondo le forze dell’ordine locali.
Lo staff del candidato repubblicano e le forze di sicurezza che lo proteggono hanno subito rilasciato una dichiarazione confermando che «l’ex presidente è al sicuro» e che un sospettato «sarebbe stato arrestato». Poi è arrivata anche la dichiarazione di Trump: «Sto bene, non mi arrenderò mai».
Immediata la solidarietà della sfidante, la democratica Kamala Harris: «Sono stata informata sugli spari nei pressi dell’ex presidente Trump e della sua proprietà in Florida, e sono contenta che sia al sicuro. La violenza non ha posto in America», scrive su X l’attuale vicepresidente.
Il livello di allerta da mesi è altissimo. E infatti tutto il campo da gioco è stato immediatamente bloccato, secondo una fonte a lui vicina riportata dalla Cnn. Anche perché a metà luglio Trump era rimasto ferito durante un comizio a Butler, in Pennsylvania. Il candidato del Partito Repubblicano era da poco salito sul palco, all’aperto, quando un uomo- poi identificato nel 20enne Thomas Matthew Crooks- ha sparato con un fucile, colpendolo a un orecchio. Crooks, ventenne di Bethel Park usò un fucile automatico AR-15, e fu ucciso dai cecchini posti sui tetti a sorveglianza di Trump.
agenti. Morì Corey Comperatore, pompiere volontario di Buffalo. Altri due partecipanti al comizio furono gravemente feriti. Nei giorni successivi tutto il sistema di protezione venne messo sotto accusa per la trascuratezza. Anche perché alcuni cittadini avevano segnalato alla polizia e ai servizi d’ordine la presenza di un uomo con il fucile sul tetto di uno stabile proprio in prossimità del palco.
Ma nessuno di questi allert preventivi venne preso in considerazione.
Ieri nel pomeriggio (in serata in Italia), «i servizi segreti, in collaborazione con l’ufficio dello sceriffo della contea di Palm Beach», hanno confermato che «stanno indagando sulla minaccia alla sicurezza che ha coinvolto l’ex presidente Donald Trump, avvenuto poco prima delle 14:00.
L’ex presidente è al sicuro».
La dichiarazione è arrivata direttamente dal portavoce del Secret Service Anthony Guglielmi, annunciando maggiori dettagli a breve. Altre fonti hanno confermato al New York Post che i servizi segreti hanno individuato «un sospetto e hanno aperto il fuoco quando hanno visto quella che sembrava essere la canna di una pistola». L’uomo è stato successivamente arrestato dalla polizia locale sulla I-95. Ed è stata anche sequestrata una pistola. L’attentatore aveva oltre al fucile d’assalto anche una telecamera Go-Pro secondo quanto riporta Cnn citando alcune fonti.
Giusto ieri mattina il tycoon si era lasciato andare ad un commento ruvido contro la superstar mondiale Taylor Swift per il supporto dichiarato dalla cantante alla rivale democratica Kamala Harris. Trump sul social media Truth ha scritto a chiare lettere: «Odio Taylor Swift».
Non c’è dubbio che il duello all’ultimo voto tra Donald Trump e Kamala Harris passa anche per l’endorsement delle star che, come è noto, spostano l’opinione pubblica e, almeno sulla carta, diventano testimonial fondamentali per i candidati americani.

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