Le nefaste ideologie del XX secolo hanno fatto rinascere il Male assoluto dell'antisemitismo
Diario di guerra di Deborah Fait
Ieri pomeriggio ho acceso la TV che era appena incominciato il film Woman in Gold, il capolavoro sul nazismo interpretato da una superba Helen Mirren. Lo avevo già visto e per un breve attimo sono stata indecisa se riguardarlo o meno perché qui in Israele siamo già colmi di tristezza e non mi sembrava il caso di aumentare lo stress. Poi mi sono lasciata andare e ho seguito la storia sulle opere d’arte rubate dai nazisti agli ebrei. Le scene della marmaglia nazista che urlava insulti alle vittime, che scriveva JUDE sulle vetrine dei negozi, le canaglie isteriche d’odio mi hanno riportato all’oggi e questo pensiero mi ha sconvolta. Guardavo scene di un passato odioso e criminale non potendo evitare di pensare all’analogia con quello che accade oggi e che ci sta avvelenando la vita da un anno a questa parte. Il passato raccontato nel film e il presente si stavano incontrando nello stesso sentimento di odio feroce e disumano per gli ebrei. Come allora, oggi l’antisemitismo è risorto dalle ceneri di Auschwitz e Mauthausen per essere abbracciato dalle classi più infime e razziste, centri sociali, comunisti e fascisti, agli intellettuali, a politici di una specifica ideologia rosso-bruna, a giornalisti, all’opinione pubblica fatta di gente normale mediamente ignorante e mentalmente pronta ad essere indottrinata. Insomma, se togliamo Hitler e la sua cricca di assassini, tutto è rimasto uguale. Si leggono sui social analogie aberranti che, nel tentativo di giustificare le stragi del 7 Ottobre, paragonano gli ebrei ai nazisti, i terroristi agli ebrei che hanno combattuto nel Ghetto di Varsavia. In Italia, in Francia, negli USA i movimenti pro Gaza si moltiplicano. Gli inviati di Rai e Mediaset in Israele non danno le notizie complete aumentando così la disinformazione e con essa l’odio per Israele presentato non come vittima ma, siccome si difende con tutte le sue forze, come aggressore. I carnefici, gli assassini, i tagliagole, sono loro le vittime. Si tenta di banalizzare il senso tragico della Shoah. Si gioca sulle menzogne, prima per settimane hanno sbraitato che Israele faceva morire Gaza per fame. Poi hanno visto che non era vero, che i mercati erano pieni, tanto pieni che Hamas faceva incetta di tutto il ben di dio per riempire i tunnel di ogni tipo di viveri e bevande. Poi hanno trovato un'altra notizia per tenere sempre vivo l’odio: a Gaza epidemia di poliomielite. Aiuto, aiuto. E le ong umanitarie, come tanti idioti, a fare raccolta fondi per comprare i vaccini antipolio. Poi è venuta fuori, a fatica, la verità e probabilmente i soldi raccolti serviranno al terrorismo. La verità è la seguente: Israele, alla prima notizia, aveva mandato già un milione di vaccini, l’ONU altrettanti, sono state fatte più di mezzo milioni di vaccinazioni ai bambini. Quindi a Gaza non c’è fame, non c’è nessuna epidemia, c’è solo Hamas che tiene in ostaggio la popolazione per poter accusare di qualsiasi cosa Israele, sicuri nella cieca fiducia dell’Occidente per i terroristi. Informazione corretta ha pubblicato un video che tutti dovrebbero guardare, in silenzio, con dolore e rispetto: “Dolore e paura. Il terrorismo non bussa”.
Alla fine c’è l’intervento- sfogo di Angelica Calò Livnè, una cara amica di origine italiana che vive ancora nel Kibbutz Sasa, a un chilometro dal confine con il Libano, nonostante i bombardamenti continui. Hezbollah ha bombardato Israele per anni, senza motivo se non il desiderio dell’Iran, guidato dalle canaglie degli ayatollah, di distruggere Israele. Dal 7 Ottobre, Hezbollah bombarda il nord di Israele giorno e notte, senza interruzione, migliaia di missili, razzi e droni incendiari stanno terrorizzando la popolazione, costretto quasi 100.000 israeliani ad evacuare le proprie case, bruciato campi coltivati, foreste intere, distrutto con il fuoco flora e fauna. Ammazzato persone, dodici bambini che giocavano a calcio sono stati uccisi. Chi è vivo sarà traumatizzato per sempre, come tutti noi israeliani perché non c’è un centimetro di Israele che non sia stato colpito da missili proveniente da sud, da nord da est (Giudea e Samaria) e dal terrorismo suicida. Ma loro, gli israeliani che vivono in Galilea e sul Golan, non dormono da quasi 12 mesi, costretti nelle camere di sicurezza, impediti di uscire perché anche portare fuori la spazzatura potrebbe farli morire colpiti da un razzo. Vorrei che molti ascoltassero le parole, colme di pianto, di rabbia e disperazione, di Angelica, rivolte a coloro che giustificano il terrorismo arabo e le stragi del 7 Ottobre. “Non parlate, se non sapete cosa succede qui, non parlate. Per anni ci avete accusato di aver fatto un muro, per anni avete urlato -Il muro della vergogna-. Se ci fosse stato un muro tra Israele e Gaza non ci sarebbe stato il pogrom. Perché ci bombardano giorno e notte? Perché? Non gli abbiamo fatto niente. Perché vogliono ammazzarci tutti? Perché il mondo non dice niente? Perché il mondo giudica noi? Ma ricordatevi, noi da qui non ce ne andremo e il popolo di Israele continuerà a vivere, mettetevelo bene in testa! Il popolo di Israele vive, Am Israel Chai!”
Meditate sulle parole di Angelica perché sono di tutta Israele. Da ogni casa, sotto ogni bandiera e sono milioni che ricoprono Israele come un altro cielo, c’è un ebreo, un israeliano che grida Am Israel Chai, insieme a quell’altra invocazione presente ogni minuto, ogni secondo delle nostre vite: “PORTATELI A CASA, ADESSO”. Se tutto il mondo dimenticasse per un solo momento di odiarci, e gridasse all’unisono di liberare gli ostaggi forse non otterrebbe niente da un mostro psicopatico come Yahya Sinwar ma ci farebbe sentire un po’ meglio, sostenuti, consolati del nostro dolore. Purtroppo il mondo è ricaduto preda delle ideologie nefaste del XX secolo, nazismo e comunismo che, insieme alle masse catto buoniste, woke e filo islamiche, ha ridato vita al Male assoluto dell’antisemitismo.
Deborah Fait