Lettera aperta a Sarah Friedland
Commento di Ben-Dror Yemini
Testata: israele.net
Data: 11/09/2024
Pagina: 1
Autore: Ben-Dror Yemini
Titolo: Il gregge dice che bisogna dire qualcosa contro Israele, e lei lo ha fatto. Non è coraggio. E non si illuda: i jihadisti arriveranno anche da lei

Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - un articolo di Ben-Dror Yemini tradotto da Ynet News dal titolo "Il gregge dice che bisogna dire qualcosa contro Israele, e lei lo ha fatto. Non è coraggio. E non si illuda: i jihadisti arriveranno anche da lei".

Ben-Dror Yemini
Sarah Friedland

Cara Sarah Friedland, congratulazioni per aver vinto il premio per il miglior film d’esordio alla Mostra del Cinema di Venezia. Lei non ci hai sorpreso. Quando nel primo atto sappiamo di un festival cinematografico e nel secondo atto vince un ebreo, sappiamo già che nel terzo atto, dal palco, arriveranno anatemi e insulti contro lo stato ebraico.

È curioso. Mai, ma proprio mai, abbiamo sentito un vincitore musulmano o arabo salire sul palco e condannare la jihad che uccide gli arabi. Non abbiamo mai sentito una donna araba salire sul palco dei premiati e condannare l’oppressione delle donne nel mondo musulmano.

Ma sempre, praticamente senza eccezioni, sarà un premiato ebreo a condannare lo stato ebraico.

No, Sarah Friedland, lei non è coraggiosa. Lei è parte della mentalità del gregge. È la moda. È la tradizione.

Lei non ha idea di cosa sta parlando. Lì, dal palco, ha detto: “Come artista ebrea americana che lavora in un medium basato sul tempo, devo sottolineare che accetto questo premio nel 336esimo giorno del genocidio di Israele a Gaza” (Ha anche detto, testuale: “nel 76esimo anno di occupazione”. Cioè, l’esistenza stessa dello stato ebraico è “occupazione” ndr)

Genocidio? Tutti i proclami sul “genocidio” sono già stati confutati da almeno cinque articoli di ricerca scientifica che hanno esaminato i dati. E chi fornisce i dati? Hamas. Una delle organizzazioni più assassine emerse in questo secolo, una della lunga serie di organizzazioni jihadiste che seminano distruzione, morte e rovina ovunque operino.

Come scrisse Hassan al-Banna, fondatore del movimento della Fratellanza Musulmana di cui Hamas fa parte, “l’islam è un’industria della morte”. Non tutto l’islam. L’islam estremista. L’islam politico. L’islam che cerca di conquistare il mondo intero. L’islam che è un imperialismo assassino. L’islam che opprime le donne. L’islam che giustizia chiunque abbia un orientamento sessuale che si discosta di un millimetro dai dettami dei chierici. L’islam che non solo parla, ma agisce.

Circa il 95% delle vittime di questo islam estremista sono musulmani. L’islam i cui predicatori proclamano che l’obiettivo è l’annientamento di tutti gli ebrei e tutti i cristiani. L’islam il cui più importante studioso di diritto, che è stato anche il leader spirituale di Hamas fino alla morte, Yusuf al-Qaradawi, ha dichiarato che “i musulmani devono completare l’opera di Hitler”.

Molti coraggiosi musulmani si esprimono contro questo islam. Hamas è il nostro problema, dicono. Hezbollah è il nostro disastro. L’Iran è la testa del serpente della violenza in Medio Oriente.

18 giugno, davanti alla sede della Citibank, a New York City. Sul cartello “Io perdono Hamas”

Ma lei si rifiuta di capire ciò che loro capiscono.

Perché è successo qualcosa di brutto ai media e al mondo accademico nel mondo libero: c’è lavaggio del cervello, c’è soppressione dei fatti, ci sono manipolazioni.

Ma il gregge dice che bisogna dire qualcosa contro Israele. Quindi lo dice anche lei. Per lei è difficile capirlo, ma tutta la propaganda di menzogne contro Israele è a rovina degli stessi musulmani.

Giacché, invece di combattere l’islam estremista che è il nemico principale della maggior parte dei musulmani, lei e i suoi amici progressisti state diventando la macchina propagandistica di Hamas.

E no, Israele non è da biasimare per ciò che è successo e sta succedendo nella striscia di Gaza. È Hamas: che, se solo potesse, compirebbe un genocidio contro chiunque consideri infedele.

Se ci saranno sempre più voci come la sua, di odio verso Israele, la jihad nel mondo diventerà sempre più forte, e allora verranno anche da voi.

Non è prevista nessuna immunità per coloro che hanno sostenuto Hamas, così come non c’è immunità per i musulmani, che sono le principali vittime della jihad.

Così come non sarà di nessun aiuto alle persone transgender e queer aver manifestato contro Israele e a favore di Hamas.

Tutti, ma proprio tutti, sono sulla lista nera della jihad delle persone da uccidere. Ma la cecità rende tantissimi, anche lei, degli utili idioti di Hamas.

Signora Friedland, si può anche credere che le sue intenzioni siano buone. Lei sente la parola “genocidio” ripetuta più e più volte, e la ripete dal palco quando accetta il suo premio internazionale.

Eppure anche personaggi della cultura e dell’arte, che c’è da dubitare capiscano qualcosa dell’islam estremista, potrebbero fare un piccolo sforzo in più, prima di esprimere un’opinione.

La cerimonia in cui lei ha parlato si è svolta a Venezia. Bene, l’islam estremista non ha intenzione di accontentarsi di “liberare la Palestina” (che significa il genocidio degli ebrei in Israele). Tutti i capi dell’islam estremista parlano continuamente di conquistare l’intero Occidente. Compresa Roma. Che non è lontana da Venezia.

Lo scorso 4 febbraio un predicatore del Kuwait, Tareq Al-Suwaidan, ha detto che “il 7 ottobre è stato il primo passo verso la liberazione della Palestina. E anche Roma sarà nelle nostre mani”. Il 2 febbraio, il predicatore islamista Ra’ad Salah, che vive in Israele, ha detto che “l’islam entrerà nella Casa Bianca e conquisterà Roma e tutta l’Europa”. Khaled Mashal, un capo di Hamas, già nel 2008 diceva: “Nel giro di pochi anni, il mondo intero si sottometterà alla volontà dell’islam”.

Ci sono innumerevoli proclami di questo tipo. Ma nulla di tutto questo viene pubblicato dalla maggior parte dei principali organi d’informazione del mondo, e non viene insegnato nella maggior parte dei dipartimenti di studi islamici e mediorientali.

Se le è rimasto un briciolo di decenza, e supponendo che lei non intenda essere solo l’ennesimo attivista antisionista e anti-israeliano, e certamente non antisemita, è invitata ad apprendere un po’ di fatti. C’è da sperare che la ispirino.

Poi, se è onesta e corretta, è invitata ad ammettere: mi sbagliavo. Il problema non è Israele. Il problema sono coloro che minacciano di distruggere Israele e conquistare il mondo.

Winston Churchill una volta disse: “Un appeaser (accondiscendente arrendevole) è colui che nutre un coccodrillo sperando d’essere divorato per ultimo”.

Ascolti, Sarah, cosa stanno dicendo i leader della jihad. Se lei, e ogni altra persona rispettabile, preferite ignorare ciò che dicono, verranno a divorare anche voi.

(Da: YnetNews, 8.9.24)

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