Mauro Zanon
Ieri Tariq Ramadan, islamologo svizzero, nipote del fondatore dei Fratelli musulmani Hasan al-Banna e maître à penser delle sinistre europee, è stato giudicato «colpevole di stupro e coercizione sessuale» dalla Camera d’appello penale e di revisione di Ginevra: una sentenza che ribalta l’assoluzione del maggio 2023. L’ex professore di Oxford (la sua cattedra era stata finanziata dal Qatar, come rivelato in un’inchiesta del Monde intitolata Tariq Ramadan: la sfinge), è stato condannato a 3 anni di reclusione, di cui uno da scontare in car cere. I giudici svizzeri hanno stabilito che, nell’ottobre del 2008, Ramadan ha abusato di una donna nella stanza di un albergo dove si teneva una sua conferenza. Brigitte, la donna convertita all’islam di cui l’islamaologo avrebbe abusato e che all’epoca aveva una quarantina d’anni, ha sporto denuncia 10 anni dopo, dicendo di essersi sentita incoraggiata a farsi avanti dopo denunce simili presentate contro Ramadan in Francia. L’intellettuale islamico ha sempre accusato Brigitte di essersi autoinvitata nella sua stanza e di aver accettato di buon grado le sue avances. Ma «la Camera d’appello penale e di revisione ha ritenuto che numerose testimonianze, certificati, note mediche e pareri di esperti privati sono coerenti con i fatti denunciati dalla denunciante», si legge nel comunicato della Corte di giustizia svizzera. La sentenza può essere impugnata davanti alla Corte federale entro 30 giorni. «Spetterà alla Corte federale pronunciarsi su questo caso, fare giustizia e riconoscere l’innocenza di quest’uomo», hanno dichiarato gli avvocati di Ramadan, mentre i legali della donna si sono detti sollevati «che la verità abbia finalmente trionfato». È la prima condanna per Ramadan, che dovrà affrontare altre accuse di stupro in Svizzera e in Francia.
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