3 Lettere
1. Negazionismo sul 7 Ottobre
Cara Deborah,
mi permetto di segnalare un articolo pubblicato sul sito di Marco Tosatti che praticamente sminuisce e finisce per dubitare delle violenze compiute da Hamas il 7 ottobre in modo veramente preoccupante (il negazionismo non si esaurisce mai). Credo che informazione Corretta dovrebbe commentare tale articolo per evidenziare quali sciocchezze vengono pubblicate anche in Italia.
Ecco il link:
Cordiali saluti
Fabio Giannini
Caro Fabio,
L’articolo che mi segnala è veramente uno dei peggiori letti da un anno a questa parte. Che sia un ebreo americano a scriverlo non mi meraviglia. Non sono pochi gli ebrei di sinistra che tradiscono il proprio popolo per un inesplicabile odio di sé. È accaduto anche alla Mostra del cinema di Venezia dove la regista ebrea Sarah Friedland cui è stato consegnato il Leone d’oro del Futuro, ha ringraziato con queste indegne parole:” Accetto questo premio nel 336° giorno del genocidio di Israele a Gaza e nel 76° anno di occupazione. È nostra responsabilità, come registi, utilizzare le piattaforme istituzionali in cui lavoriamo per affrontare l’impunità di Israele sulla scena globale”.
A volte si fa molta fatica a capire certi ebrei.
Mi lasci il tempo necessario per leggere bene l’articolo (di cui mi è bastata la presentazione per avere la nausea) e di commentarlo nei prossimi giorni.
Cordialmente
Deborah Fait
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2. Il ricatto di Hamas
Cara Deborah,
mi lasci pensare. Poniamo mente che Israele acceda alle condizioni di Hamas contro il rilascio di tutti gli ostaggi. Sembrerebbe ai più (in Israele e nel mondo) una soluzione definitiva per Israele, che vedrebbe tornare a casa tutti gli ostaggi, e per Hamas, che porrebbe fine all'aggressione. Vediamone gli effetti. Escludendo che il rilascio degli ostaggi sia una precondizione perché Hamas interrompa le ostilità (per le considerazioni che poi dirò), resta che lo scambio centellinato degli ostaggi con terroristi e con una moratoria bellica disarmerà Israele e lo porrà sempre sotto il ricatto di Hamas. Quanto all'accennata ipotesi che si addivenga a un previo rilascio degli ostaggi, si pongono due considerazioni: la prima attiene all'assoluta certezza che Hamas (per la sua ragion d'essere) non accetti un tale accordo; l'altra ( da valutare solo in via ipotetica) che, se ciò avvenisse, si porrebbe il problema di valutare la tragica reazione del popolo israeliano alla vista dei propri cittadini, quelli vivi, brutalizzati nel corpo e nella mente, e quelli non più tra noi con i segni sul corpo delle indicibili sofferenze. Si ripresenterà il ricordo della Shoah e delle miriadi di ebrei che, in preda del terrore, si sono lasciati condurre alle camere a gas come vittime sacrificali. E allora? Combattere fino alla vittoria, come gli ebrei hanno ben saputo fare nelle guerre precedenti, e sostenere in tale disegno Netanyahu, l'uomo giusto (per fede e visione storica) in tali perigliosi frangenti. È l'unica soluzione razionale e fattibile (checché ne dicano i Biden, i Guterres e numerosa compagnia cantante).
Shalom
Angelo Costanzo
Caro Angelo,
Come non essere d’accordo al 100% con la sua analisi. Se Israele accettasse tutti i punti imposti dai nostri cosiddetti “alleati”, compreso il ritiro dal confine di Philadephi, Hamas non sarebbe soddisfatto e porrebbe altre condizioni sempre più inaccettabili. Israele sarebbe sempre sotto ricatto non solo da Hamas ma anche da parte degli altri terroristi di Abu Mazen, Fatah e OLP. Personalmente non sono mai stata d’accordo sul rilascio di terroristi e lo abbiamo fatto persino per avere indietro due cadaveri di soldati ammazzati in Libano, anni fa. Ma Israele non vuole lasciare nessuno, sia vivo che morto, al nemico. Dal 7 Ottobre ci troviamo in una situazione mai vissuta prima, nonostante varie guerre e anni di terrorismo. La bestialità di Hamas ha superato ogni limite umano e la solidarietà che i terroristi hanno nel mondo ci ha lasciati senza fiato. Nemmeno nei peggiori incubi mi sarei aspettata, 80 anni dopo la Shoah, un odio così estremo. Spero che Bibi non si lasci convincere a vada avanti fino alla vittoria totale nonostante la guerra psicologica che Hamas sta facendo e che purtroppo ha un grande e doloroso impatto su tutti noi.
Un caro shalom
Deborah Fait
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3. Dove è Fiamma Nirenstein?
Cara Deborah,
è da un po’ che non vedo su informazione corretta gli articoli di Fiamma Nirenstein, come mai? Me lo chiedono anche tanti amici con i quali li commentavo. Mi mancano!
Anna Maria Ferraris
Cara Anna Maria,
È vero che da un po’ non escono più sul Giornale gli articoli di Fiamma Nirenstein che noi di informazionecorretta riprendevamo e pubblicavamo sempre. Cercheremo di scoprire cosa sia successo.
Un cordiale shalom
Deborah Fait