Zelensky a Cernobbio: la pace è più vicina
Cronaca di Pietro De Leo
Testata: Libero
Data: 08/09/2024
Pagina: 1/8
Autore: Pietro De Leo
Titolo: Zelensky a Cernobbio: 'La pace è più vicina'

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 08/09/2024, a pag. 1/8, con il titolo "Zelensky a Cernobbio: 'La pace è più vicina'" la cronaca di Pietro De Leo.

Pietro De Leo, autore presso nicolaporro.it
Pietro De Leo

Volodymyr Zelensky a cernobbio non esclude che si arrivi alla fine della guerra in tempi brevi. In cambio di un cessate il fuoco serve però un piano serio di aiuti internazionali all'Ucraina, per evitare che la Russia riprenda le ostilità subito dopo aver accettato l'armistizio.

E se fossimo vicini a una schiarita nel sanguinoso teatro dell’invasione russa in Ucraina? Piano, abbiamo più volte sperimentato, nel corso di questi due anni e mezzo, tante oscillazioni sul piano politico.
Però la novità, ieri, è arrivata al Teha forum di Cernobbio, dove il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un’intervista ha annunciato una possibile evoluzione del quadro: «Siamo più vicini alla fine della guerra rispetto alla situazione in cui ci eravamo trovati all’inizio. Con questi passi, con la convinzione, con le conferenze di ricostruzione e con accordi concreti, rafforziamo l’economia e avviciniamo la fine della guerra». Però al di là dei dati di contesto c’è un percorso che Zelensky avrebbe messo nero su bianco, un vero e proprio piano di pace. «Ho preparato un piano dice il leader di Kiev - e voglio condividerlo con il presidente vigente in carica degli Stati Uniti perché ci sono alcuni punti che dipendono dall’America. Spero che avrò occasione di far vedere questo piano a Biden e ai potenziali candidati per la presidenza Usa, Harris e Trump, e avere un feedback e un riscontro. Noi vogliamo delle garanzie».
Dunque, il fatto che il presidente ucraino non voglia aspettare le elezioni americane ma addirittura intenda condividere il piano sia con Biden che con i due contendenti alla successione attribuisce rilevanza politica al piano. Il piano che Zelensky ha elaborato prevedrebbe un ruolo partecipe a difesa dell’Ucraina dei partner occidentali. L’obiettivo è «una garanzia del cessate il fuoco» e indurre così Putin alle trattative.
Per quanto non abbia fornito dettagli, Zelensky osserva: «Non si tratta solo di armi, ma anche di questioni importanti globali. Parliamo di un pacchetto concreto di difesa. E se lo avremo, sarà un forte deterrente per la Russia e per poter terminare la guerra a condizioni diplomatiche». Secondo Zelensky, «è importante in che condizioni si troveranno gli ucraini» alla fine della guerra. Queste parole arrivano all’indomani di un profondo rimpasto nella propria compagine governativa, da molte parti letto come la fotografia di difficoltà politiche interne (una delle caselle rimosse, peraltro, è stata quella del ministro degli Esteri Kuleba). Zelensky, su questo, spiega che il cambio di squadra «è dovuto al fatto che la guerra continua e ogni persona si stanca». A tal proposito, quindi, «l’Ucraina non ha chance di vincere le se è stanca».
Dunque, quest’iniziativa «in diversi ministeri ci permetterà di apportare nuove energie». Infatti, «noi abbiamo il compito di difendere lo Stato, non possiamo stancarci», ma «lavorare 24 ore al giorno. Questo ha consentito di salvarci dall’inizio della guerra».
La giornata di ieri è stata importante anche per il bilaterale svolto con la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, al termine del quale è stata ribadita piena sintonia tra i due Paesi. Zelensky ha fugato ogni dubbio sui rapporti con Roma, considerando la contrarietà di quest’ultima all’utilizzo delle proprie armi fornite per colpire le basi russe in Russia. «Non abbiamo problemi nelle relazioni con l’Italia». Zelensky sul suo account Telegram, dopo l’incontro con la Presidente del Consiglio, durato circa mezz’ora, ha rivolto il suo ringraziamento a lei e al popolo italiano «per il loro sostegno e il lavoro congiunto per ripristinare una pace giusta».
Durante l’incontro, «uno dei temi discussi è stato il ripristino e la ricostruzione dell’Ucraina, compreso il suo sistema energetico.
Abbiamo apprezzato la decisione dell’Italia di ospitare la prossima Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina nel 2025». Inoltre, abbiamo anche discusso dell’attuazione della Formula di Pace. Parole simmetriche rispetto a quelle della premier: «Con Zelensky- ha detto- abbiamo discusso di come arrivare a una pace giusta». E una nota di Palazzo Chigi fornisce ulteriori dettagli: Giorgia Meloni ha ribadito all’interlocutore la centralità del sostegno all’Ucraina nell’agenda della Presidenza italiana del G7 e il continuo impegno a favore della legittima difesa dell’Ucraina. Sull’ Ucraina, ha detto poi la premier, «non dobbiamo mollare». E ancora: «Non ho mai cambiato idea, penso che da parte dell’Italia sia stata dimostrata una postura estremamente seria, determinata, chiara, che ci viene riconosciuta da tutti i nostri partner». Dunque «non penso affatto che il destino del conflitto in Ucraina sia segnato, dobbiamo fare attenzione a non cadere nelle trappole della propaganda russa».

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