I teorici di Hamas
Commento di Michelle Mazel
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://israel247.org/les-theoriciens-du-hamas-104045.html
Sappiamo che decine di milioni di persone in tutto il mondo sostengono ciecamente Hamas e si rifiutano di considerarlo un’organizzazione terroristica – a differenza in particolare degli Stati Uniti; del Canada, dell’Inghilterra, della Nuova Zelanda, della Francia, dell’Unione Europea, dell’Argentina, del Giappone e ovviamente di Israele. Per queste schiere di giovani e di meno giovani, i membri di Hamas sono degli autentici combattenti per la libertà, per non dire eroici combattenti della resistenza pronti a morire come martiri per liberare tutta la Palestina – dal Mar Mediterraneo al Giordano – dall’ ’occupante sionista’. Ma hanno meno familiarità con i teorici che nell’ombra cercano di portare avanti questo obiettivo. Dei documenti rinvenuti di recente hanno sollevato appena un lembo del velo che ricopre le loro attività. È al rispettabilissimo quotidiano britannico The Telegraph che dobbiamo la loro pubblicazione.
Sono molto anteriori al conflitto attuale e risalgono a poco più di due anni fa. L’allora Primo Ministro, Liz Truss, aveva ventilato la possibilità di spostare l’ambasciata britannica a Gerusalemme, come aveva fatto Donald Trump. Come contrastare questo progetto scandaloso? Di quali mezzi di pressione poteva disporre Hamas? Non è chiaro chi per primo abbia menzionato il grande cimitero di guerra britannico amministrato dalla Commonwealth War Graves Commission, situato nel centro di Gaza. È qui che riposano più di tremila soldati del Commonwealth caduti durante i combattimenti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. Perché non minacciare di violare le loro tombe e di dissotterrare i loro resti se l'Inghilterra non avesse accolto le loro richieste? Secondo i documenti riportati da The Telegraph , si parlava di un immediato ritiro della proposta di trasferimento dell'ambasciata a Gerusalemme nonché di una richiesta di pagamento per l'affitto del terreno con effetto retroattivo alla sua costruzione nel 1917. In caso di rifiuto, “I corpi sarebbero stati classificati come prigionieri e il comune li avrebbe rimossi dal cimitero e li avrebbe conservatifino a quando non fosse stato raggiunto un accordo”.… “ Il governo britannico si troverà in una posizione imbarazzante davanti al popolo britannico, alla sua élite politica e ai suoi militari, se un Paese profanasse i cadaveri dei suoi soldati.”
Non è stato necessario ricorrere a questo piano così abilmente elaborato dai tecnici di Hamas, visto che l'Inghilterra non ha portato a termine il progetto di trasferire la propria ambasciata. Salvo poche eccezioni, questa rivelazione da parte di TheTelegraph* non ha provocato alcuna ondata di indignazione nel Regno Unito, dove il sostegno ad Hamas non accenna a calare.
Alcuni non si dicono del tutto convinti dell'autenticità dei documenti. Sempre secondo The Telegraph, Hugh Lovatt, membro senior del programma Medio Oriente e Nord Africa presso il Consiglio europeo per le relazioni estere, ha affermato che il documento “non è un evidente falso”, ma che non vi è alcuna chiara indicazione che si tratti di un documento ufficiale di Hamas. "In genere mi aspetterei un titolo coranico/islamico come 'Nel nome di Dio misericordioso'", ha detto.
Nel frattempo Hamas continua a contrattare ferocemente i resti degli israeliani assassinati il 7 ottobre o nelle carceri di Gaza.
takinut3@gmail.com