Le vittime trasparenti e l'indifferenza dell'Occidente 13/08/2024
Commento di Michelle Mazel
Autore: Michelle Mazel

Le vittime trasparenti e l'indifferenza dell'Occidente
Commento di Michelle Mazel
(Traduzione di Yehudit Weisz)
https://israel247.org/les-victimes-transparentes-et-lindifference-de-loccident-102364.html

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Gli ostaggi in mano ad Hamas sono invisibili agli occhi dell'Occidente, nemmeno la Croce Rossa e mai andata ad accertarsi delle loro condizioni

Per molti giorni gli occhi di tutto il mondo sono rimasti puntati solo su Parigi. Beh, non proprio tutto. Gli affamati del Sudan e di altrove avevano altre preoccupazioni. Da notare che la Russia è stata esclusa dai Giochi, ma che l’Iran ha avuto un ruolo di rilievo nonostante le minacce lanciate dai suoi leader contro Israele. Del resto, anche oggi Francia, Germania e Inghilterra invitano i leader di Teheran a non imbarcarsi in un’avventura che, secondo loro, non gioverebbe a nessuno. Soltanto per gli Ayatollah la vendetta non è solo un obbligo nazionale ma anche religioso. Quanto a Hezbollah e Hamas, loro sono pronti a sacrificare le loro popolazioni per infliggere il massimo danno allo Stato ebraico. In fin dei conti, sarà proprio quest'ultimo a essere condannato, come sempre. I media continuano ad accettare i dati sulle vittime forniti da Hamas, e il presidente Macron ha appena espresso indignazione per un cosiddetto massacro che non ha avuto luogo.

Non abbiamo dovuto spiegargli che i terroristi preferiscono nascondersi negli ospedali, nelle scuole e nelle moschee. Come al solito nessuno menziona le vittime israeliane, nemmeno quando si tratta di bambini. Ricordiamo allora – chi se lo ricorda in realtà – che il 7 ottobre furono massacrati 53 bambini, tra piccoli e neonati; altri 36 furono presi in ostaggio. 34 di loro sono stati rilasciati durante il primo scambio, ma il destino dei più piccini, Ariel Bibas e il suo fratellino Kfir, è ancora incerto. Il loro papà, rapito insieme a loro, sarebbe morto.

Se fossero ancora vivi, Kfir avrebbe “festeggiato” il suo primo compleanno e Ariel il suo quinto nelle carceri dell'organizzazione terroristica. La famiglia non ne ha alcuna notizia. Molti indizi suggeriscono che non siano sopravvissuti, ma se così fosse, Hamas intende utilizzare le loro spoglie come merce di scambio. Il che richiede due osservazioni. La Croce Rossa non ha mai visitato gli ostaggi, non ha mai controllato il loro stato di salute né in quali condizioni fossero detenuti. Ma questa istituzione lo ha mai richiesto? E se lo avesse fatto e le fosse stato rifiutato, dove sarebbero le proteste della Croce Rossa Internazionale, dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e del suo Segretario Generale?

La seconda osservazione riguarda quello che dobbiamo chiamare traffico di cadaveri. I “militanti” di Hamas seppelliscono gli ostaggi assassinati nel terreno, senza bara e senza sudario e, ovviamente, senza alcuna indicazione. Possiamo immaginare in che stato siano i corpi che Hamas intende contrattare a caro prezzo. Dov'è l'indignazione? Dove sono le condanne? Non una riga, non una parola nei media che ogni giorno fustigano Israele. Non c’è alcun capo di Stato, nessuna autorità morale che faccia sentire la sua voce. A dire il vero, non sentendo il bisogno di denunciare le torture e gli abusi sessuali inflitti agli ostaggi ancora in vita, loro non vedono alcun motivo di preoccuparsi per i morti.

Per quanto riguarda il diritto universale, il diritto di guerra, queste sono solo nozioni che valgono esclusivamente per lo Stato ebraico.

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Michelle Mazel