Disinformazione Mediaset e la differenza fra Israele e i terroristi 10/08/2024
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2 Lettere

1. Disinformazione Mediaset

Cara Deborah,
con amara gioia osservo che la mia decisione di non seguire più i telegiornali mediaset, presa all’indomani del 7 ottobre, non è stata sbagliata. Scrivo mediaset con la emme minuscola, come minuscolo è il loro corrispondente da Gerusalemme. Minuscolo nell’accodarsi alla lagna, falsa e neanche originale, dei poveri palestinesi trucidati dai cattivi israeliani. Bisogna specificare che sono quelli trucidati dagli israeliani, perché di tutti gli altri palestinesi ammazzati (quelli sì, a migliaia) in Siria, Giordania e in altri paesi molto “democratici” del Medio Oriente non frega niente a nessuno. Ma, non è antisemitismo, è solo antisionismo…L’antisemitismo significa odiare gli ebrei, l’antisionismo significa odiare che gli ebrei si difendano. C’è una bella differenza, no? A volte mi chiedo se questi utili idioti credono alle balle che dicono. In ogni caso, viva Israele, ora e sempre.
Con sincera stima,
Sandra Biglino

Cara Sandra,
Come scrivo spesso, in tg e i talk show di Mediaset, a parte qualche raro caso, sono ormai inguardabili. Le corrispondenze hanno come fonte i terroristi di Hamas quindi tutta Italia conosce solo la loro verità che si ispira alla taqiyyah, tradizione islamica che implica negare la verità per il proprio interesse. Elia Milani è uno dei maggiori diffusori di questa regola. Certo, agli utili idioti non interessa niente dei palestinesi ammazzati nei paesi islamici e nemmeno di quelli ammazzati a Gaza dai missili di Hamas che ricadono sul territorio o di quelli che Hamas prende a fucilate perché non si avvicinino ai camion che portano cibo nella Striscia, o ancora, quelli che, avvisati da Israele di andare in aree protette, sono impediti a farlo dai posti di blocco dei terroristi che vogliono sempre più lacrime e sangue. Gli scudi umani non sono nemmeno presi in considerazione da chi diffonde iniquamente le notizie. C’è persino qualcuno, più vile di altri, che osa affermare che “anche gli israeliani sono contro la politica di Israele…vedete quante dimostrazioni di protesta?” Nel loro ostinato odio per Israele rifiutano di ammetterlo che tutte le manifestazioni di protesta chiedono al governo di liberare i 115 ostaggi ancora nelle mani dei nazi terroristi. Questo è un dolore da cui sarà difficile riprendersi. La ringrazio per la sua lettera e le mando un affettuoso Shalom.
Deborah Fait

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2. La differenza tra Israele e i terroristi

Cara Deborah,
Bisogna vincere la guerra della propaganda.
Smettere di parlare a noi stessi, rivolgerci ai neutrali e avversari.
Discutendo di questo o quell'attore attore che hanno parlato male di Israele, non conquistiamo simpatizzanti.
Bisogna far capire all'opinione pubblica, che Israele non sta conducendo una caccia all'uomo, o peggio una caccia al bambino.
Ma sta combattendo contro un formidabile esercito terrorista usando tutti i mezzi possibili e immaginabili per non coinvolgere la popolazione civile.
Shalom
Stefano Cattaneo

Caro Stefano,
Quanti anni sono che scriviamo, spieghiamo, cerchiamo di far capire le ragioni di Israele e il pericolo che corre dal momento stesso della sua fondazione moderna. Lo facciamo da decenni e a volte mi sembra di essere allo stesso punto di più di 40/50 anni fa. I nostri nemici si moltiplicano ogni giorno, spesso anche quelli che credevamo amici si rivoltano contro Israele. I problemi, a mio parere, sono due: il virus mentale dell’antisemitismo e la propaganda micidiale dei palestinesi che cinicamente se ne fregano della verità e del bene della loro gente. Noi continuiamo imperterriti perché trionfino la giustizia sulla menzogna e il Bene sul Male.
Shalom
Deborah Fait