I lettori ci scrivono, Deborah Fait risponde
Lettere a Informazione Corretta
Testata: Informazione Corretta
Data: 09/08/2024
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: Sulla faziosità dei media, sulla sinistra. E sulla scelta di Libero

6 Lettere

1. Perché sempre tutti questi articoli di Libero?

Gentile Redazione,

Seguo sempre IC perché vi trovo articoli interessanti della stampa italiana. Ultimamente però il panorama mediatico si è insecchito. Quasi esclusivamente articoli di libero, che non è proprio un giornale che rispecchia l’ opinione pubblica. Insomma non siete più una fonte di larga informazione ma la succursale di Libero
Auguri
(senza firma)

Gentile anonimo,

 lo sa che lei è proprio in gamba? Se noi avessimo una struttura giornalistica del genere dei grandi quotidiani, avremmo come risultato quello che lei si augura, cioè molte testate. Invece i quotidiani che rispettano la verità di quanto accade, sono pochissimi e sovente può succedere che soltanto uno venga citato. Se invece lei ha bisogno di un’informazione corretta che rispecchi il 90% dei quotidiani, ha tutte le edicole on line a sua disposizione. Noi cerchiamo la verità nell’informazione. Questa è la nostra funzione a sappia che stanno aumentando quelli che ci seguono.
Auguri anche a lei.
Deborah Fait 

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2. La frase mancante di Golda Meir

Gent.ma Deborah Fait,
ho letto con molto interesse ed ammirazione la biografia su Golda Meir. Mi permetto di evidenziare che la traduzione del video molto pregevole di G. Meir proposto da IC mi pare non traduca nei sottotitoli la seguente frase da ella pronunciata 'gli arabi si rifiutano di riconoscere il diritto alla nostra esistenza'. Forse mi sbaglio ma è mia premura segnalarlo sperando di essere utile. Israele sempre nel cuore. Grazie per la difesa della democrazia
Shalom.
Maurizio Curcelli

Caro Maurizio,
la ringrazio per la segnalazione che passerò a chi di dovere. Israele sempre nel cuore di tutti noi, è esempio di libertà e di democrazia, oltre che di tanta pazienza.
Un caro shalom
Deborah Fait

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3. Bravissimo Fausto Biloslavo da Israele

Cara Deborah,
Il servizio mandato in onda dal tg4, di Fausto Biloslavo, sulle strategie poste in essere da quell’ospedale in Israele, ci fa anch’esso capire come questo bravo reporter stia dalla nostra parte; non a caso è inviso alla sinistra. Provenendo da Trieste conosce bene le efferate stragi fatte dai partigiani comunisti titini, coadiuvati dai partigiani comunisti italiani; suo nonno fu scaraventato in una foiba e neanche i suoi resti sono mai stati ritrovati. L’odio della sinistra nei suoi confronti è dovuto alla sua denuncia delle barbarie compiute da questi comunisti e dal suo storico legame al sacrificio di quei coraggiosi marò della Decima che difesero fino allo strenuo famiglie italiane dell’Istria e della Venezia Giulia, comprese molte famiglie di ebrei. Il tono e la descrizione dell’ospedale israeliano, nelle condizioni di effettivo pericolo in cui opera, fanno capire quanto stiano a cuore gli ebrei e Israele, a Fausto Biloslavo.
Un abbraccio
Yosef Ben Hektor

Caro Yosef,

Fausto Biloslavo, di cui sono, orgogliosamente, concittadina, è sempre stato bravo e vicino a Israele. I suoi reportage sono perfetti e dimostrano il suo calore, si vede chiaramente come lui si senta vicino a noi ebrei e a Israele. Non fa mai interventi freddi tanto per fare, come altri inviati, no lui partecipa, soffre con noi, fa vedere la bellezza morale di Israele durante la guerra. Certo che è inviso alla sinistra, anzi, più volte, lo hanno apostrofato come fascista perché, per certi personaggi rossi di fuori e neri nell’anima, essere dalla parte di Israele significa essere pericolosi sovversivi. Ho notato che durante tutte le manifestazioni “antifasciste” in Europa, anche ieri in Inghilterra, c’è sempre qualche bandiera palestinese che sventola. A me viene la pelle d’oca ogni volta.  Non capiscono che i veri fascisti sono proprio i palestinesi.
Un caro shalom
Deborah Fait

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4. La cattiveria gratuita di certi giornali

Cara Deborah,
Lo fanno anche di più con Israele! Non ricordo se ieri o l’altro ieri il titolo, non in prima pagina, era sul “bunker di Netanyahu“  e non sul bunker per il governo, com’é giusto che sia! Ed oltre tutto il titolo era “il bunker di Netanyahu costruito per salvarsi dagli attacchi.” Mi sono arrabbiata (e molto)... per questa falsità evidente, anche perchè l’articolo scriveva del fatto che il bunker esiste da tempo e viene usato in questi momenti pericolosi che Israele ha avuto dalla sua nascita! Come d’altra parte il titolo,di ieri che dice “L’arma della fame per sconfiggere Gaza”! Quante persone leggono solo i titoli? Che idee si fanno? Non per niente c’é tanto odio nei confronti di Israele!    Vi chiedo perdono per i miei simili e vi assicuro che sono dalla vostra parte, ora più che mai!
Renata Nyob

Cara Renata,
quello che scrivono i giornali è semplicemente scandaloso. “Il bunker di Netanyahu”? Come lei scrive, quello è un bunker per tutto il governo che ha speciali dispostivi per consentire al premier e ai ministri di restare sempre in contatto con l’esercito. Tutti noi in Israele siamo protetti, perché non dovrebbe esserlo anche chi lavora alla Knesset? Cattiveria pura. Hanno forse parlato dell’ospedale sotterraneo di Haifa preparato per poter curare i malati anche durante i bombardamenti? Sarebbe stato troppo informare di quanto Israele sia preparato, avanzato tecnologicamente e umanamente. La ringrazio ancora una volta per il suo affetto.
Un caro shalom
Deborah Fait

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5. Riflessioni sulla sinistra

Cara Deborah,
Le scrivo ancora una volta per condividere alcune riflessioni, magari per lei fin troppo scontate, ma per me, che ho visto quanto illusorio e falso fosse il mio mondo precedente, e l’ho visto disgregarsi sotto i miei occhi in brevissimo tempo dopo il 7 ottobre, ecco, per me quello che è accaduto non è scontato e sono ancora qui a stupirmi. Ho un vecchio libro di Furio Colombo (2007), sulla copertina è scritto: “La sinistra è lontana da Israele [...] Israele ha nuovi amici. I nuovi amici di Israele vengono dalla parte sbagliata della storia [...] Israele appartiene al mondo e ai valori della sinistra…”. Ora, possiamo essere d’accordo o meno sul fatto che “i nuovi amici di Israele vengono dalla parte sbagliata della storia” e che Israele appartenga al “mondo della sinistra”. D’accordo, oggi sono la prima a dubitare di queste affermazioni. Quello che però ho constatato di persona è che se mai c’è stata una sinistra di valori sani, quello che c’è ora, e che voi giustamente denunciate con forza, è qualcosa di semplicemente indefinibile. Voi li chiamate “i sinistri”, io non saprei come chiamarli, sono semplicemente gruppi politici che si autodefiniscono “di sinistra” ma che non esitano a sostenere un gruppo di nazisti tagliagole islamisti. E allora qui la confusione è grande. Personalmente, ho seri dubbi su tutte queste categorie. Quello che posso dire è che c’è un vuoto di senso enorme in tutto questo e l’unico rifugio l’ho trovato nella coerenza e nell’unità del popolo ebraico. Ecco quello che penso: queste categorie si stanno dissolvendo e credo che presto saranno superate dalla storia, destra e sinistra non significano più nulla. Quello che rimane è la tenacia, la rettitudine e il valore del popolo ebraico. E mi dispiace dover ammettere la mia ignoranza, perché purtroppo queste cose mi sono diventate chiare lentamente, col passare degli anni. È facile mostrare una fotografia e dire “guardate cosa ci hanno fatto!”,  così funziona da sempre la propaganda palestinese, lamentosa,  vittimista e troppo spesso bugiarda. Si usa il dolore che può suscitare un’immagine, si esalta la morte, la distruzione, la guerra, per giustificare e creare nuova morte, distruzione e guerra. È una situazione drammatica e paradossale,  ma se si studia un poco, appena un poco di storia, ci si accorge subito che i palestinesi sono in gran parte responsabili della loro drammatica situazione. Poi, naturalmente, ci saranno delle eccezioni, singoli individui soffocati dalla furia tremenda della stragrande maggioranza della popolazione. Vorrei completare questa riflessione riproponendole un video, che sicuramente già conosce, ma che mi ha sorpreso molto per la sua incisività. È un video del giornalista Douglas Murray, una straordinaria sintesi che in pochi minuti descrive egregiamente un nemico contro cui nessuno vorrebbe combattere, ma è il nemico che, purtroppo, deve affrontare Israele:  https://www.facebook.com/watch/?v=356415836873259
Shalom,
Milena Adda

Cara Milena,
Sulla copertina del libro di Fulvio Colombo hanno dimenticato di aggiungere che Israele è nato con i valori del socialismo, che non sono quelli della “sinistra”. Israele è stata fondata sui kibbuzim dove esistevano ed esistono le reali qualità del socialismo, l’unione, la condivisione, la solidarietà. Idee ben lontane dalla sinistra da salotto, antisemita da sempre, razzista e ormai lontana anni luce dalla cultura che ha fatto grande l’Occidente. La dimostrazione che proprio la cosiddetta sinistra sia dalla parte sbagliata della storia è la sua vicinanza ai tagliagole e macellatori palestinesi. Vedere cortei antifascisti sventolare la bandiera palestinese mi mette i brividi. Non si rendono conto di stare dalla parte dei veri fascisti, quelli che amano le dittature nazi-teocratiche, quelli che ammazzano i gay scaraventandoli giù dai tetti dei palazzi, che impiccano le adultere e i dissidenti, quelli che gridano di voler sradicare la democrazia israeliana e commettere un’altra Shoah. Certo che se ne rendono conto! La ringrazio per il video del bravissimo Douglas Murray, io lo conoscevo perché tutti i suoi interventi sono pubblicati nell’archivio dei video di Informazionecorretta.
Un caro shalom
Deborah Fait

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6. Botta e risposta sulle corrispondenze del TG4

Cara Deborah,
voglio mettere il dito nella piaga. E la piaga è, tra tanta putredine, il Tg4. Mi riferisco (ma non è il solo caso) all'imbarazzante presenza del generale Marco Bertolini nel parterre degli invitati. Concordo con il commento suo e del suo lettore. Mi giunge opportuna l'occasione di citare l'ineffabile Elia Milani, corrispondente Mediaset dalle sue parti. Lo stesso già si distingueva nel riferire il numero delle vittime palestinesi in quel di Gaza, secondo le notizie che gli giungevano da un fantomatico ufficio stampa di Hamas. Ora, lo stesso Milani sembra preoccupato di precisare che ciò che sappiamo essere l'asse del male viene letto dai palestinesi come asse della resistenza. A che pro? Ritiene essere la notizia interessante per gli ascoltatori? O voglia (in cauda venenum) insinuare una falsa rappresentazione della realtà? Sfugge forse al Milani che gli aggressori ( tali sono Hamas e viciniori) non sono resistenti? Non oso pensare che il suddetto abbia dimenticato di dover dare conto dei fatti e non già indulgere nelle dichiarazioni propagandistiche, come un qualsivoglia megafono.
Shalom
Angelo Costanzo

Caro Angelo,
Come ha ragione! Ho scritto varie volte dello “strano” comportamento di Elia Milani. Le prime volte pensavo, speravo, fossero errori di comunicazione, poi ho notato che stava perseverando. Avesse detto una volta che i numeri dati da Hamas non erano credibili come tutte le informazioni pervenute dal loro fantomatico, come dice lei giustamente, ufficio stampa. Non lo ha fatto mai notare, invece avallava le menzogne dei terroristi. Poi ha raggiunto il massimo correggendo quello che è “l’asse del male” in “asse della resistenza”. Quale resistenza? Macellare le persone può essere chiamata resistenza? Le confesso che a volte faccio un’enorme fatica a contenere lo sdegno che provo nel sentire certe interventi o talk show fatti solo per diffondere odio e disinformazione. Purtroppo questo è quello che da tempo passa Mediaset diventata ormai la voce della propaganda della sinistra. Peccato perché un tempo era uno dei pochi canali guardabili.
Un caro shalom
Deborah Fait

Cara Deborah,
vero, il terrore frutta. Incute paura e la paura annichilisce il cuore e le menti, soprattutto degli ignavi. Sembra che l'11 settembre sia stato per gli USA una catastrofe fisica e morale. Non riscatto ma acquiescenza, per salvare il diffuso benessere. Soldi, quindi, al nemico, per ammansirlo. Inutilmente, perché l'ingiusto beneficio aumenta la protervia del malfattore e lo convince di una sua supposta superiorità morale. Diversamente, il cittadino Usa sembra colpito da una specie di sindrome che lo porta a non riconoscere il nemico, di più,  ad "amare" chi lo vuole uccidere. Dagli USA, come una peste, il vizio dell'anima si è diffuso in ogni dove, colpendo finanche frange del mondo ebraico ( pur esso rappresentando il primo e più immediato obiettivo della rapacità islamica). Si spera in una maggiore consapevolezza del pericolo che sovrasta l'Occidente e in un allarme generale che metta fine al monstrum degli uomini col turbante e disarticoli la longa manus della violenza belluina dei palestinesi.
Shalom
Angelo Costanzo 

Caro Angelo,
Non credo che l’Occidente si renda conto del pericolo che incombe, anzi i più dormono cercando di accattivarsi le simpatie del mondo islamico. Mi ricordano la favola di Esopo della rana e dello scorpione. Uno scorpione rimarrà sempre tale, velenoso e pericoloso, pronto a pungere l’ingenua rana. L’islam aspetta solo il momento buono per far uscire il suo pungiglione in modo definitivo e poi sarà troppo tardi. La ringrazio per le sue lettere sempre precise e interessanti.
Un caro shalom
Deborah Fait     

takinut3@gmail.com