Riprendiamo da LIBERO di oggi, 09/08/2024, a pag. 7 con il titolo "Kiev può attaccare la Russia, lo dice la UE", il commento di Michele Zaccardi.
«L’Ucraina sta combattendo una legittima guerra di difesa dall’aggressione illegale russa, per questo ha il diritto di attaccare il nemico ovunque ritenga necessario: che sia sul suo territorio ma anche nel territorio nemico». È il portavoce della Commissione Ue, Peter Stano, ad avallare l’attacco sferrato nella notte da Kiev nella regione russa di Kursk. Una dichiarazione che di fatto riconosce la legittimità dell’offensiva ucraina, riconducendola nell’ambito del diritto di autodifesa. «La nostra posizione fondamentale e generale è che l’Ucraina ha subito un’aggressione illegale» ha spiegato Stano. «Pertanto» ha aggiunto, Kiev «sta conducendo una guerra difensiva legittima. Secondo il diritto internazionale, l’Ucraina ha il diritto di difendersi, e questo diritto comprende anche il compito di colpire il nemico nei suoi territori». Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, «gli ucraini sanno come raggiungere i loro obiettivi. E raggiungere gli obiettivi in guerra non è stata una nostra scelta. La Russia ha portato la guerra nella nostra terra e dovrebbe sentire cosa ha fatto. Ci sforziamo di raggiungere i nostri obiettivi il prima possibile in tempo di pace, in giuste condizioni di pace. E accadrà».
Ma le parole del portavoce della Commissione hanno scatenato la polemica politica in Italia. A intervenire, in serata, è stato Matteo Salvini. Ospite della kermesse della Versiliana a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca, il vicepremier ha ribadito la sua contrarietà all’uso delle armi italiane per colpire i territori russi. «Da Bruxelles hanno detto che è giusto l’Ucraina colpisca la Russia» ha detto il ministro dei Trasporti e leader della Lega. «Mi aspetto dall’Europa, figlia di una scelta di pace, parole e gesti di pace, non inviti alla guerra. Se un’arma fornita dall’Italia per motivi difensivi sacrosanti andasse a uccidere in Russia ci regalano la terza guerra mondiale e io ai miei figli non posso lasciare la terza guerra mondiale sull’uscio» ha aggiunto Salvini.
Sul tema è intervenuto anche il Movivento 5 Stelle. «Riteniamo gravissime le parole del portavoce della Commissione europea, Peter Stano, che ha dichiarato che l’Ucraina “ha il diritto di colpire il nemico ovunque ritenga necessario anche nel territorio nemico”» hanno dichiarato i capigruppo M5s nelle Commissioni Politiche Ue e Affari Esteri di Camera e Senato (i deputati Elisa Scutellà e Riccardo Ricciardi e i senatori Pietro Lorefice e Bruno Marton). «Poche parole che cambiano la postura dell’Unione europea nei confronti della Russia: si ritiene legittimo che Kiev usi le armi europee non più solo per attacchi mirati oltre confine contro obiettivi militari russi in funzione difensiva, ma contro tutta la Russia, senza limiti.
Quindi attacchi anche contro obiettivi civili, contro villaggi e città, fino a Mosca?» si chiedono i grillini, che aggiungono: «È questa la posizione ufficiale della presidente della Commissione Ue Von der Leyen?». Per i parlamentari del M5s «se l’Italia non è in guerra con la Russia, come dice Tajani, il governo italiano ha il dovere di prendere le distanze dalla posizione Ue. Queste dichiarazioni gettano benzina sul fuoco invece di facilitare una soluzione negoziale del conflitto».
Ma la polemica era scoppiata già in mattinata, quando sempre i grillini avevano attaccato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che aveva definito l’offensiva ucraina una «reazione nei confronti dell’invasione russa». «Noi ovviamente non siamo in guerra con la Russia» aveva detto il vicepremier, «abbiamo sempre detto che le nostre armi non devono essere utilizzate in territorio russo». «Mi auguro» aveva poi aggiunto «che anche in questa parte di mondo si possa arrivare a una de-escalation, si possa arrivare ad una pace, una pace giusta, che garantisca l'integrità territoriale dell’Ucraina».
Dichiarazioni a cui è seguito l’attacco del M5s. Con una nota congiunta firmata dai capigruppo delle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, i grillini hanno sottolineato che la posizione di Tajani, secondo cui le armi italiane non devono essere usate in territorio russo, è «più un auspicio e un messaggio a Kiev che una certezza e una garanzia data agli italiani». «Pretendiamo una risposta chiara su questo» hanno aggiunto, «perché agli italiani è stato sempre detto che le armi a Kiev servivano per respingere un’invasione, non per invadere la Russia».
Intanto, prosegue la partita per la nomina dei commissari. Secondo Politico.eu, «se Giorgia Meloni vuole ricucire i rapporti con l’Ue (di nuovo), potrebbe aver trovato l’uomo perfetto per questo compito». Ovvero l’attuale ministro per gli Affari Ue, Raffaele Fitto. Per il sito, è lui «il favorito per diventare il prossimo commissario italiano all’Ue. Se otterrà l’incarico, Roma vorrà un nuovo tipo di rapporto con Bruxelles».
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