Yahya Sinwar, il massimo responsabile del 7 ottobre, è il nuovo capo politico di Hamas
Analisi di Ugo Volli
Testata: Shalom
Data: 08/08/2024
Pagina: 1
Autore: Ugo Volli
Titolo: Yahya Sinwar, il massimo responsabile del 7 ottobre, è il nuovo capo politico di Hamas

Riprendiamo da SHALOM online l'analisi di Ugo Volli dal titolo "Yahya Sinwar, il massimo responsabile del 7 ottobre, è il nuovo capo politico di Hamas".

Amazon.it: Mai più! Usi e abusi del Giorno della Memoria - Volli, Ugo -  Libri
Ugo Volli
Yahya Sinwar, il massimo responsabile del 7 ottobre, è il nuovo capo  politico di Hamas - Shalom
Il nuovo leader politico di Hamas lo conosciamo bene, non è un volto nuovo, e si nasconde nei tunnel di Gaza circondato dagli ostaggi. Ora tutte le responsabilità del gruppo terroristico sono su di lui

La nomina

Hamas ha annunciato ieri di avere nominato Yahya Sinwar come nuovo presidente del suo politburo, cioè capo politico, in sostituzione di Ismail Haniyeh, eliminato la settimana scorsa a Teheran. Non sappiamo chi e come e con che modalità abbia fatto questa scelta, anche perché si tratta di una decisione piuttosto controversa dentro l’organizzazione terroristica. Nei giorni scorsi infatti il candidato più forte per questo ruolo era sembrato il vice di Haniyeh, cioè Khaled Mashal, fortemente appoggiato dalla Turchia di Erdogan; poi quando era emerso che la vicinanza di costui con la Turchia era sgradita a Hezbollah e dunque anche all’Iran, si era fatto il nome di Mohamed Ismail, un personaggio sconosciuto al grande pubblico, considerato una delle figure finanziarie più potenti dell’organizzazione terroristica, che lavora nell’ombra.

Il senso politico

In generale si pensava che Hamas avrebbe conservato la sua scelta organizzativa degli ultimi anni di tenere all’estero la direzione politica del movimento terrorista, lasciando a Gaza quella militare oltre che “l’organizzazione governativa” del territorio controllato. E invece la scelta è stata di concentrare tutti i ruoli di vertice sulla figura di Sinwar, che era il capo di Gaza e ora, dopo l’eliminazione di Mohammed Deif, comandante militare del gruppo terrorista, ha assunto anche questa posizione. Il senso politico della scelta è chiarissimo, come ha anche dichiarato un portavoce del movimento terrorista: la scelta è “un forte messaggio all’occupante (Israele) che Hamas continua il suo percorso di resistenza”.

Un cambiamento soprattutto organizzativo

Ciò non vuol dire affatto, come hanno dichiarato alcuni politici e media europei che Haniyeh fosse un “leader relativamente moderato” o addirittura “l’uomo delle trattative” e che Hamas, in seguito alla sua eliminazione, “corra il rischio di radicalizzarsi”. Dentro l’organizzazione terroristica vi sono naturalmente ruoli e fazioni personali che competono per il potere. Ma Haniyeh non era meno favorevole alla violenza e al terrorismo né odiava meno Israele di Sinwar e dei suoi compari; ha sempre approvato e propagandato tutte le operazioni condotte dai terroristi ed è celebre l’immagine in cui avendo saputo del 7 ottobre si prosternava per ringraziare Allah del successo. Stava all’estero come misura di sicurezza per garantire continuità al movimento in caso di combattimenti a Gaza, anche se la protezione fornitagli da Qatar e Iran è stata alla fine penetrata da Israele. Semplicemente Hamas ha deciso di rinunciare a questa divisione di compiti e la facilità di comunicazione che essa consentiva per ostentare la propria identificazione con la lotta armata dei terroristi a Gaza.

Sinwar

Chi sia Sinwar è ben noto. Nato nel 1962 a Khan Yunis nella striscia di Gaza allora governata dall’Egitto, presto arruolato nel movimento terrorista islamico, Sinwar si fece un nome nel 1989 per aver rapito ucciso con le proprie mani due soldati israeliani e quattro arabi che considerava collaboratori. Arrestato e condannato a quattro ergastoli, ha trascorso 22 anni nelle carceri israeliane, conquistandosi con la violenza un ruolo di leader fra i terroristi detenuti. Fu poi nel 2011 uno dei 1026 terroristi scambiati per la vita di Gilad Shalit – il che fa pensare al rischio che le liberazioni di terroristi richiesta anche in questo momento da Hamas per liberare i rapiti porti a nuovi crimini e nuovi rapimenti. Sinwar divenne subito uno dei più crudeli e influenti capi di Hamas a Gaza, ottenendo nel 2015 la qualifica ufficiale di terrorista del governo americano e poi il ruolo di leader di Hamas nella Striscia. È il principale organizzatore e responsabile delle stragi del 7 ottobre. Personaggio furtivo e prudente in maniera paranoica, dall’inizio dell’operazione israeliana non si è più visto, anche se è emersa qualche sua foto. Si ritiene che sia nascosto in uno dei tunnel dei terroristi, a Rafah o forse a Khan Yunis, sempre circondato per sicurezza da un gruppo di ostaggi. Sembra che solo un paio di persone fidatissime sappiano esattamente come raggiungerlo. È oggi il principale obiettivo della caccia al terrorista dell’esercito israeliano, ma purtroppo ancora non è stato trovato.

I commenti israeliani

Il ministro degli Esteri Israel Katz ha così commentato martedì l’annuncio di Hamas: “La nomina dell’arciterrorista Yahya Sinwar come nuovo leader di Hamas, in sostituzione di Ismail Haniyeh, è un’altra valida ragione per eliminarlo rapidamente e cancellare questa vile organizzazione dalla faccia della terra”. E il portavoce delle forze armate di Israele Daniel Hagari: “C’è un solo posto per Yahya Sinwar, ed è accanto a Mohammed Deif e al resto dei terroristi del 7 ottobre. Quello è l’unico posto che stiamo preparando e che intendiamo ospitare per lui”.

Per inviare a Shalom la propria opinione, telefonare: 06/87450205, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

redazione@shalom.it