Israele sotto attacco non suscita solidarietà, solo arrogante ostilità 07/08/2024
Diario di guerra di Deborah Fait
Autore: Deborah Fait

Israele sotto attacco non suscita solidarietà, solo arrogante ostilità
Diario di guerra di Deborah Fait

Il generale Marco Bertolini, in pensione, è l'ultimo di una lunga serie di opinionisti ed esperti che sparano a zero su Israele (e non sull'Iran). Ritiene che a cercare l'escalation sia Netanyahu, con l'uccisione di Haniyeh a Teheran e descrive il capo dei terroristi di Hamas come un "uomo della trattativa". E il Tg4 che lo ospita non ha nessun altro che possa commentare il Medio Oriente?

Stiamo aspettando, Il telefonino sempre a portata di mano, gli occhiali in tasca, le chiavi sulla porta. Pronti a correre nei rifugi. Aspettiamo l’attacco che al nord è già iniziato con droni dal Libano che hanno ferito delle persone e con terroristi che riescono a infiltrarsi per colpire quanti più ebrei gli capitano a portata di coltello.

“La punizione è incominciata” hanno detto i maledetti turbanti iraniani. Siamo circondati da sette parti, Libano da tre posizioni diverse, Hezbollah, Siria, Iraq e a sud dagli Houti, gli straccioni in sandali, armati fino ai denti. L’aeroporto non è chiuso, ma le compagnie aeree, esclusa la El Al, non volano da o per Israele, siamo come in una scatola che si sta incendiando da tutti i lati mentre l’America, pur mandandoci aiuti militari, sta facendo il gioco sporco con l’Iran esprimendo, come scrive il Corriere, rammarico per la morte di Haniyeh. L’amministrazione Biden, continua il tradimento di Israele incominciata con Hussein Barak Obama. Soldi all’Iran, inchini agli ayatollah, rimbrotti e ostilità a Israele, dopo averci messo i bastoni tra le ruote e legato le mani dietro la schiena durante tutti i 10 mesi di guerra. In questo momento la città di Naharya in Galilea è stata colpita da un drone di Hezbollah caduto proprio in autostrada. Vi sono feriti, alcuni in coma. Dall’Italia abbiamo la brutta sensazione che non vi sia la minima empatia per Israele, anzi, dalla maggior parte dei media arrivano solo critiche e ostilità neanche troppo nascoste. Lunedì sera, al TG 4, era ospite il generale Marco Bertolini, ex comandante della Folgore, avvelenato, come altre volte, contro Israele. Il generale ha incominciato il suo intervento con sarcasmo, arroganza e cattiveria. Ha detto che Israele ha ammazzato l’unica figura politica con cui poteva trattare. Che vergogna! Quanta supponenza nelle sue parole, quanta cattiveria e totale assenza di verità. Haniyeh, in 10 mesi, non ha permesso di fare nemmeno un passo avanti, ha proibito di arrivare a un accordo per gli ostaggi, ogni volta che c’era una speranza alzava la posta delle richieste. Haniyeh, come detto mille volte, era il “grande politico” che aveva invitato Hamas a provocare più morti tra i bambini, donne e vecchi palestinesi per ravvivare la “resistenza” e dare la colpa a Israele. Questo era l’unico uomo che poteva fare la pace con il pessimo Israele che…”in fondo vuole far scomparire i palestinesi”. Finora, generale,  gli unici che vogliono far scomparire un popolo sono i palestinesi e altri arabi che sperano nell’ eliminazione di Israele con la morte di tutto i yahud, gli ebrei. Mi chiedo, ma non hanno altri da intervistare a Mediaset? Silvio Berlusconi si rivolterebbe nella tomba se vedesse la svolta a sinistra delle sue televisioni.

Lunedì sera, mentre mi saliva la rabbia per le dichiarazioni di Bertolini, ho ricevuto, quasi a consolarmi,  la lettera di un amico, lettore di Informazionecorretta, che mi ha fatto amaramente sorridere perché, entrambi, nello stesso momento, siamo stati presi dall’indignazione per tanta sfacciataggine, menzogne e arroganza nelle parole del generale Bertolini. Qui di seguito la lettera in questione.

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Salve Dame Deborah, 

nel TG4 delle ore 19.00 del 5 Agosto, invitato a dire la sua, il Generale Marco Bertolini, ex comandante Folgore e del Comando Operativo Interforze, dall’alto della sua “esperienza in missioni di pace”, ha avuto la sfacciataggine di criticare l’uccisione di Haniyeh, perché a suo dire era un elemento importante per la trattativa, le cui conseguenze di quell’omicidio sono pericolose e ha aggiunto: “… Israele non vuole trattare, ma vuole arrivare in fondo… fondo dove? La sparizione dei palestinesi?” Lo avevo precedentemente sentito, dopo il sette di Ottobre ‘23, affermare che le capacità del Mossad sono sopravvalutate. Con la dichiarazione attuale, al TG4, lui stesso ha raggiunto il fondo. Un generale che vuole criticare l’operato politico e militare di Israele, uno che è stato impiegato solo in missioni di pace, perché di quello parliamo; l’Italia non può per costituzione avere ruoli offensivi nei teatri di guerra. Quindi, da che pulpito arriva la critica? Sono sembrate affermazioni di natura politica, esternate da un generale che per arrivare dove è arrivato, è stata persona gradita alla sinistra, e si sa che le nomine per lo stato maggiore, sono di ordine politico. La riflessione è la seguente: Possibile che la redazione del TG4, non trovi di meglio in giro? Non bastano la maggioranza dei giornalisti sinistri che buttano fango su Israele e gli ebrei? 

Un abbraccio  

‎אם ישראל חי וקיים ( Il popolo di Israele vive e esiste)

Yosef ben Hektor

Caro Yosef, la ringrazio per la sua lettera che , come può appurare , ho condiviso in pieno.

Un caro saluto, Shalom

Deborah Fait

Deborah Fait
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