2 Lettere
1. La morte di Ismail Haniyeh
Cara Deborah,
Finalmente una bella notizia, anzi due belle notizie! Ecco, alzarsi e leggere al mattino queste notizie sul giornale ti apre il cuore alla speranza che anche l’ultimo dei capi di Hamas faccia la stessa fine! So che questo non risolve i problemi, con tutti gli asini che seguono le direttive di questi terroristi. Forse Israele dovrebbe assumere una persona che lo aiuti a presentarsi per quel che è, un paese piccolo ma forte, con uno spirito indomito perché, come dice la canzone, “questa è la nostra terra e non abbiamo altro posto in cui andare”! Basterebbe ricordare ai gazavi ed ai palestinisti quanto ha ereditato la vedova di Arafat! Per essere uno che era nato povero ha lasciato una consistente eredità! E ricordare loro che nessuno di loro sarebbe morto negli attacchi dopo il 7 ottobre se fosse stato loro permesso da Hamas di rifugiarsi nei tunnel! Ricordare che Sinwar è stato curato, operato e salvato dai medici israeliani per un cancro al cervello! E quanti altri palestinisti vengono curati negli ospedali israeliani? Ho solo cominciato una lista, ognuno può aggiungere un’annotazione, un ricordo. Gaza era un giardino che esportava frutta e verdura prima che fosse “restituita” ai gazavi, che l’hanno ridotta ad un fortino per fare la guerra! Sanno fare solo quello? La zappa è troppo pesante? Chiedo scusa, Deborah, ormai lei sa quanto amo Israele ed il suo popolo e mi capirà! Grazie di esistere, senza di voi il mondo sarebbe tutto un inferno!
Renata Nyob
Cara Renata,
Come dice il noto proverbio, morto un Papa se ne fa un altro, la stessa cosa vale per i terroristi. Morto uno c’è sempre un altro pronto a prenderne il posto. Ismail Hanniyeh era succeduto a Ahmed Yassin, uno dei fondatori di Hamas, centrato in pieno da un missile israeliano mentre era in macchina, nel 2004. Adesso è già pronto Kaled Meshal, altrettanto pericoloso. Difficile uscire da questa spirale che travolge Israele da decenni e che, per gli strani meccanismi dell’animo umano, suscita simpatia per i terroristi e ostilità, per usare un eufemismo, per Israele. Comunque sia, bisogna gridarlo forte che Israele, eliminando Hanniyeh, ha liberato il mondo da un mostro sanguinario che, non solo voleva sradicare Israele dalla mappa del mondo, ma era disposto a sacrificare la sua gente, donne, bambini, vecchi, pur di realizzare questo malefico progetto. Quando i palestinesi impareranno che la zappa rende liberi molto più delle bombe e dei terroristi suicidi, allora, forse, si potrà parlare di una futura pace.
Shalom Deborah Fait
2. Le prese di posizione ambigue da parte di Giorgia Meloni
Cara Deborah,
la pur brava Giorgia Meloni continua a stupirmi, in modo negativo. È giustamente severa per l'aggressione russa alla nazione ucraina e spinge per una "giusta" pace che passi per un completo e assoluto mea culpa di Putin. Su un altro fronte, quello della perfida e mostruosa aggressione di Hamas, c'è la sua ferma condanna dell'aggressore , certo, ma minore entusiasmo per la giustissima difesa d'Israele, al quale raccomanda moderazione (per scongiurare l'escalation, dice). E perché il suo pensiero non venga frainteso (suppongo), chiede che Israele moderi la sua reazione anche contro la micidiale aggressione degli hezbollah sul confine libanese. Perchè? “Ma, per non cadere nella trappola dei medesimi”, ha detto candidamente!
Shalom Angelo Costanzo
Caro Angelo,
Il vero problema è che i leader politici mondiali non conoscono la storia di Israele e dei cosiddetti palestinesi e questo porta, anche quelli sinceramente pro Israele come la Meloni, a fare affermazioni assurde, a volte fin troppo ingenue. Hanno paura a schierarsi con forza e decisione contro un popolo inventato che basa la sua esistenza solo sul terrorismo. I più credono che la Palestina sia veramente esistita e che gli ebrei ne abbiano preso il posto. E allora danno il via ai ragionamenti più stupidi e inutili: si, Israele è una democrazia. No, i palestinesi non sono Hamas, e il deprimente epilogo è sempre lo stesso…due popoli due stati. Ogni loro discorso finisce così. Non vogliono capire che uno stato c’è già con tutti i diritti, e l’altro, inesistente da sempre, vuole prenderne il posto e eliminare il popolo ebraico. Lo stesso discorso vale per il terrorismo e le aggressioni cui Israele è sottoposto da prima del giorno della sua fondazione (ricordiamo i massacri di ebrei nel 1929 e nel 1936). Secondo i leader occidentali, Israele dovrebbe prenderle di santa ragione senza reagire mai. Beh, prima o poi dovranno capire che non funziona così.
Shalom Deborah Fait
takinut3@gmail.com