23/5/02 Quando si giustifica la vendetta
il giornalista confonde i termini "guerra" con "intervento/azione militare
Testata:
Data: 23/05/2002
Pagina: 14
Autore: De Giovannangeli
Titolo: Israele, uomo bomba si fa esplodere fra la folla
L’articolo a pagina 14 de l’Unità del 23 maggio dal titolo Israele, uomo bomba si fa esplodere fra la folla si apre con la cronaca dell’ennesima strage avvenuta a Rishon Letzion, già teatro il 7 maggio di un gravissimo attentato.

Seguono alcune considerazioni del giornalista sulle quali è opportuno riflettere.
"Per le autorità di Gerusalemme non vi sono dubbi: il primo responsabile di questo ennesimo episodio di sangue è Yasser Arafat"
Qualcuno in buona fede può pensarla diversamente?

Ranaan Gissin, portavoce del premier Sharon, afferma che se a parole il Raiss condanna il terrorismo nei fatti non fa nulla per condannarlo. Israele – continua – non lascerà impunito questo crimine. La guerra contro il terrorismo proseguirà.

Scrive De Giovannangeli:

" Una guerra che non si è mai arrestata, come dimostra l’azione militare condotta poche ore prima dell’attentato nel campo profughi di Balata. Un’operazione mirata che ha provocato la morte di Mahmud Titi, uno dei leader locali delle "Brigate dei martiri di Al-Aqsa. Oltre a Titi sono rimasti uccisi altri due militanti di Al Fatah".
1) Innanzitutto il giornalista confonde i termini "guerra" con "intervento/azione militare". L’operazione "Muraglia di Difesa" definita da tutta la stampa "guerra" e durante la quale per un mese intero Israele non ha conosciuto l’incubo degli attentati si è arrestata da molti giorni. L’esercito è definitivamente uscito da Jenin. Gli interventi militari, come l’ultimo del campo profughi di Balata non possono essere definiti "guerra" perché hanno lo scopo di eliminare in maniera mirata i terroristi più pericolosi, come Titi, responsabile della morte di 11 israeliani e mandante di una lunga serie di attentati.

2) Nonostante le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa siano state inserite dall’America fra le organizzazioni terroristiche non c’è una volta che questo quotidiano si lasci scappare la parola "terrorista" anziché "militante!!

"Israele - denuncia Kader un deputato palestinese – vuole a tutti i costi spingere i palestinesi alla violenza. Le parole di Kader si perdono nelle urla dei giovani palestinesi che armati percorrono le vie di Nablus invocando vendetta. Una vendetta che scatta spietata a Rishon Letzion".
1) Ennesimo tentativo di far passare questo nuovo feroce attentato, che ha fatto strage di civili inermi, come il risultato/vendetta dell’azione militare condotta dall’esercito contro pericolosi terroristi.

2) Sottolineiamo il termine "civili inermi" che è cosa ben diversa da "pericolosi terroristi" e quindi in nessun modo è possibile giustificare, etichettandola come "vendetta", questa ennesima terribile strage!





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