Il prof 'fascista' è del PD
Editoriale di Mario Sechi
Testata: Libero
Data: 27/07/2024
Pagina: 1
Autore: Mario Sechi
Titolo: Prigionieri tra cretinetti e tontolini

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 27/07/2024, a pag.1 con il titolo "Prigionieri tra cretinetti e tontolini" l'editoriale di Mario Sechi.


Mario Sechi

Il prof accusato di fascismo per questo selfie di gruppo. Ma si scopre che... il fascista è un comunista e va pure al Pride, come dice a Libero. 

Il Pd è ossessionato dal “pericolo fascista” che s’annida in ogni piazza, strada, casa, albergo, scuola e asilo, in cucina, nella stanza da letto, nella doccia. Basta un fremito del braccio destro, una parola granitica che evoca il Ventennio, una posa mascellare che ricorda lo stile littorio e subito scatta l’emergenza democratica, la mobilitazione, il sit in, lo stato di agitazione in fabbrica e in redazione. L’ultima grave minaccia alla libertà è arrivata da un professore dell’Istituto Pirelli di Roma e le prove del complotto sono schiaccianti: le foto del saluto romano con i suoi alunni. Le fondamenta delle istituzioni hanno tremato. Scandalo! Orrore! Fascismo!
Forse sono pure trumpiani! E così è partita l’ennesima raffica di appelli dei vigilantes del progressismo, il professore e i suoi alunni in orbace vanno puniti e tutto questo è frutto di un certo clima tollerato dal governo Meloni. Ah, la destra, signora mia.
Il contrappasso per la Buoncostume democratica è arrivato 24 ore dopo, allacciate le cinture: il camerata è un compagno! Un fu dirigente del Pd. Contrordine, il fascista è un comunista e va pure al Pride, dice a Libero. Sarà della corrente di Goffredo Bettini odi quella di Dario Franceschini?
Lib-Lab o infiltrato della destra post-democristiana? Doveva essere una storia di libro e moschetto e invece, che tristezza, è una questione di falce e martello. La sentite la campana? Suona per la sinistra.
Compagni, ma non vi rendete conto che agitando ogni giorno lo spaventapasseri del fascismo finite per inciampare nel mostro di cartapesta che avete creato? Vi siete costruiti una prigione che è un cabaret. E la propaganda è una cosa seria. Non ci arrivate? Ve lo dico io a che punto siete: vi siete incasinati con le bugie. E ora non potete più tornare indietro, siete intrappolati in un copione che dovete recitare ogni giorno, salite sul palco, leggete Repubblica, e vi trovate in un lampo nei panni di Cretinetti e Tontolini.
Non sapete ridere, ma quanto fate ridere.

Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@liberoquotidiano.it