28/5/02 UOMO O DONNA?
Donna-bomba si fa esplodere in un centro commerciale
Testata:
Data: 28/05/2002
Pagina: 14
Autore: De Giovannangeli
Titolo: Tel Aviv, strage in una gelateria
L’Unità del 28 maggio a pagina 14 riporta la notizia della strage avvenuta nel centro commerciale Em Ha Moshavot alla periferia di Petach Tikwa nei pressi di Tel Aviv con il titolo "Tel Aviv, strage in una gelateria".

Prima osservazione.

In prima pagina un breve titolo annuncia: "Donna-bomba si fa esplodere in un centro commerciale" servizio a pagina 14. Si sfoglia il giornale e a pagina 14 si legge: "Un uomo bomba si fa saltare in aria tra donne e bambini".

Allora è un uomo o una donna?

E’ un errore di stampa (peraltro crediamo abbastanza difficile) oppure è semplicemente incuria e disattenzione?

Seconda osservazione.

"Il bilancio provvisorio dell’attacco terroristico rivendicato dalle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, il gruppo di fuoco legato ad Al Fatah è di 4 morti e di 50 feriti – scrive il giornalista

Più avanti riporta: "Il comunicato di condanna emesso dall’ANP non basta ad Israele".

A dire il vero non basta più a nessuno, ma perché il giornalista non riferisce che Al Fatah

è il partito di Arafat e che le condanne degli attentati pronunciate dal leader palestinese incominciano a diventare una tragica presa in giro che sta costando a Israele decine di vittime ogni giorno?.

Terza osservazione.

Ennesimo tentativo di "giustificare" l’ultima strage.

"La strage di Petach Tikwa e l’attentato sventato a Gerusalemme avvengono poche ore dopo la rioccupazione di Betlemme e di altre città palestinesi da parte di truppe e blindati israeliani nel quadro di quella che fonti militari di Tel Aviv hanno definito una politica di "difesa aggressiva" alla ricerca di organizzatori e mandanti degli attacchi suicidi in Israele".

Questa affermazione è estremamente faziosa. Il giornalista sa perfettamente che gli attentati non hanno nulla a che vedere con gli interventi militari (e non rioccupazione!!) dell’esercito israeliano.

La strategia del terrore – più volte lo hanno riferito i leader palestinesi intervistati su queste pagine da Giovannangeli – non avrà cedimenti e non si arresterà, almeno fino a quando Arafat si limiterà solo a "condannare" le stragi.




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