I lettori ci scrivono, Deborah Fait risponde
Lettere a Informazione Corretta
Testata: Informazione Corretta
Data: 23/07/2024
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: I coloni, questi sconosciuti. La cultura contro Israele

2 Lettere

1. I coloni questi sconosciuti

Cara Deborah,
mai come in questi ultimi mesi, accanto ai resoconti bellici su quanto accade a Gaza, sono stati scritti così tanti articoli che descrivono i soprusi che i coloni starebbero da tempo compiendo in Cisgiordania. L'ultimo che mi è capitato di leggere è stato scritto su "la Stampa" di oggi. L'impressione che suscitano è notevole. Mi piacerebbe conoscere il suo punto di vista e la ringrazio se vorrà farlo.
Saluti
G. Pingitore

 

Caro Pingitore,
Incominciamo con l’invertire le parti. È un vizietto dei media italiani descrivere i cosiddetti “coloni” come delle belve che passano il loro tempo a maltrattare i soliti “poveri palestinesi”, dipinti come le vittime inermi di questi “cattivi soggetti”. È solo una delle tante, infinite, demonizzazioni che servono per mettere l’opinione pubblica contro gli ebrei che vivono sulle loro terre di Giudea e Samaria. Io ho parlato con loro proprio quando è avvenuta la strage di Itamar, quando due giovanissimi palestinesi sgozzarono un’intera famiglia ebrea, appunto quelli che i media chiamano con disprezzo “coloni”. Questa povera famiglia era composta di padre, madre e tre bambini, anch’essi “coloni”, anche la piccolina si tre mesi, sgozzata nel suo letto, era una pericolosa colona. Ricordo con immenso dolore l’indifferenza con cui i media italiani accolsero la notizia. Se quei due assassini diciannovenni avessero tagliato la gola a cinque cagnolini avrebbero suscitato maggiore commozione. Dal 1967 gli ebrei israeliani che hanno scelto di vivere in quella che considerano la loro terra avita, patiscono aggressioni dagli arabi palestinesi che vogliono mandarli via. Molti sono stati ammazzati, le coltivazioni venivano e vengono ancora incendiate. Devono uscire di casa sempre armati e i bambini sono terrorizzati. Questa situazione ha creato un gruppo di giovani, “I ragazzi delle colline”  che, disarmati, perlustrano le zone intorno agli insediamenti ebraici per evitare incursioni arabe. In passato ho scritto vari articoli per spiegare la situazione. Inutilmente! La propaganda araba è molto più forte ed è completamente accettata di media come verità assoluta. Vi sono organizzazione di cosiddetti pacifisti che vanno con le telecamere dove sanno che i due gruppi, ebrei e palestinesi, si incontrano. E appena parte l’aggressione palestinese, sono pronti a filmare solo la risposta dei ragazzi ebrei che naturalmente non si lasciano pestare gratis. L’incendio delle coltivazioni è stata un’invenzione palestinese che dura da decenni. Proprio un paio di giorni fa i “Ragazzi delle colline” hanno dovuto spegnere un incendio di ulivi appiccato dai poveri e innocenti arabi. Certamente a volte volano pugni ma sfido chiunque a sopportare aggressioni e prepotenze continue senza reagire. Quando uno riceve quotidianamente vessazioni, prepotenze e aggressioni finisce per restituirle, non sarà nobile per quelli che amano dipingere gli ebrei come il Male del mondo, ma è umano. A Itamar ho visto questi ragazzi piangere per il massacro che non avevano potuto evitare ed è normale che queste continue barbarie contro gli ebrei abbiano prodotto qualche testa calda anche tra loro, stanchi di subite e soprattutto esasperati dagli incendi e dai, tutt’altro che rari, omicidi commessi dai palestinesi. I territori di Giudea e Samaria sono zone di lotta continua tra le due parti ma, per uno strano fenomeno, i reporter e i fotografi delle varie testate, sempre misteriosamente presenti, come se qualcuno li avesse avvisati, filmano solamente le reazioni dei ragazzi ebrei alle provocazioni palestinesi. È così che la propaganda araba sarà sempre vincente e che i nostri ragazzi sono presentati come i soliti perfidi giudei. Sarebbe ora di finirla ma anche questo fa parte, purtroppo,  di quell’odio atavico che giustifica gli aggressori e gli assassini se dall’altra parte del conflitto c’è qualche ebreo da demonizzare.
Un caro Shalom
Deborah Fait

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2. La cultura contro Israele

Gentile Signora Deborah,
sono un vecchio medico pensionato (96 anni). Come altri (spero tanti) sono stupefatto e disgustato delle menzogne che giornali (eccetto alcuni come "Il Foglio), TV e radio scrivono e dicono su Israele ed anche del vergognoso comportamento di alcune nostre Università in materia. Seguo da molti anni con interesse e viva simpatia le vicende di Israele e mi auguro che possa sconfiggere tutti i suoi nemici aperti o mascherati.
Cordialmente
Gianfranco Messe

Caro Gianfranco,
innanzitutto complimenti per la sua età cui tutti speriamo di arrivare con una mente lucida come la sua. Giornali che dicono la verità come il Foglio, sono anche altri ma si possono veramente contare sulle dita di una mano. Quello che sta accadendo dopo i massacri palestinesi del 7 Ottobre è scandaloso. Tutto il mondo della sinistra schierato contro Israele con un odio pari al periodo nazifascista. La differenza fortunata è che oggi abbiamo Israele che difende il suo popolo sempre demonizzato come nessun popolo della terra è stato mai. Israele e l’Esercito (ZAHAL) sono la nostra salvezza. Senza di essi forse Auschwitz sarebbe stato riattivato. Il virus del Male è mutante, quindi eterno,  e ha sempre una buona scusa per ragliare che gli ebrei devono essere ammazzati. Ma questa volte resteranno delusi.
Ancora complimenti e un affettuoso shalom
Deborah Fait

takinut3@gmail.com