Riprendiamo da LIBERO di oggi, 15/07/2024, a pag. 17 con il titolo "La sinistra esplode sul convegno filo-Pal", l'analisi di Elisa Calessi
Elisa Calessi
Alla fine, dopo una bufera di 24 ore e un crescente imbarazzo nel costituendo campo largo (Pd e Avs avevano subito preso le distanze, ma il M5S no), l’avvocato Nicola Quatrano, autore di frasi a dir poco discutibili nei confronti di Liliana Segre e di Israele, non parteciperà al convegno sul conflitto israelo-palestinese in programma martedì alla Camera dei deputati. Finisce così il caso che era stato sollevato da Fratelli d’Italia e poi da tutti gli altri partiti del centrodestra. Anche se resta la scia di imbarazzo e di preoccupazione per una vicenda che, ancora una volta, ha portato alla luce un nodo irrisolto nei rapporti tra Pd e M5S. In questo caso l’atteggiamento nei confronti di Israele e dei palestinesi.
Riassumiamo per chi si fosse perso le puntate precedenti: martedì è previsto, alla Camera dei deputati, in uno degli spazi che Montecitorio concede a chi ne fa richiesta, un convegno dal titolo “Palestina, tra propaganda e disinformazione”, promosso in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare per la Pace tra la Palestina e Israele. Tra gli organizzatori ci sono deputati di Pd, di Avs e del M5S.
Solo che tra i relatori compare tale Nicola Quatrano, avvocato ed ex magistrato. Sconosciuto ai più, ma non a tutti. Ad accorgersene e a sollevare il caso è Giovanni Donzelli, deputato di FdI, che riporta alla luce alcuni post di Quatrano. In particolare quello dello scorso 16 marzo, a commento di una osservazione fatta da Liliana Segre, sopravvissuta della Shoah («La parola genocidio», scriveva Segre, «adesso viene usata per parlare di qualunque cosa, di qualunque guerra, di qualunque battaglia, di qualunque presa di posizione»). Quatrano, a chiosa, postava una citazione di uno scrittore francese, Laurent Guyénot, celebre per complottismi di ogni sorta: «A proposito della psicopatia biblica di Israele, il tratto più caratteristico dello psicopatico è la completa assenza di empatia e, di conseguenza, di inibizione morale nel nuocere agli altri, unita alla sete di potere», era la frase riportata dall’avvocato. Ma non era l’unico post. In un altro l’avvocato scriveva che «lo scopo ultimo di Israele, e del sogno sionista, è quello di “giudaizzare” la Palestina, liberandola dai suoi abitanti palestinesi». In un altro ancora definiva Israele «uno Stato razzista e xenofobo», responsabile di «omicidi mirati». Parole condannate da Laura Boldrini (Pd) e da Franco Mari (Avs), che sono previsti come relatori al convegno, ma non da M5S.
Stefania Ascari, del Movimento 5 Stelle, anche lei membro dell’Intergruppo, ieri ha reagito, anzi, attaccando FdI. «Nel mondo al contrario in cui viviamo», ha detto, «dobbiamo leggere l’“onorevole” Giovanni Donzelli accusare di antisemitismo chi chiede anche alla senatrice Segre di prendere una posizione più netta contro la carneficina a Gaza». E ancora: «L’antisemitismo alberga tra chi urla “Sieg Heil” e inneggia a Mussolini e a Hitler, come si usa fare nelle giovanili di Fdi, non tra chi condanna la politica di Netanyahu e chiede la fine del massacro a Gaza. La strumentalizzazione dell’antisemitismo da parte di chi cerca soltanto di mistificare la realtà e distogliere l’attenzione dalle ombre del proprio partito è patetica e vergognosa». Da lì in poi è partita una batteria di dichiarazioni di parlamentari di FdI che chiedevano a Conte di pronunciarsi.
Lucio Malan, capogruppo di Fdi al Senato, si è detto «allibito» dalle esternazioni della deputata Cinquestelle e ha chiesto al leader del M5S «se abbia qualcosa da dire in merito». Contro il leader Cinquestelle ha puntato il dito il presidente dei deputati meloniani Tommaso Foti, secondo cui il silenzio di Conte «è peggio delle farneticazioni di Ascari». Anche Giulio Terzi di Sant’Agata, membro della Commissione intolleranza, razzismo, antisemitismo, ha chiesto a Conte di dire «cosa pensa delle farneticazioni della sua deputata Stefania Ascari».
Lontano da taccuini e telecamere, i contatti tra Pd, Avs e M5S, nonostante la domenica di piena estate, si sono intensificati. E con il passare delle ore è cresciuto il pressing dei dem perché gli alleati prendessero le distanze. A fine giornata lo stesso Conte, che si è ben guardato dall’entrare nel caso, ha chiesto ai suoi di mettere fine alla vicenda. E così, a metà pomeriggio, Quatrano ha declinato la sua partecipazione l’evento. Anche se il convegno - sul quale la Camera dei Deputati, in una nota dell’ufficio stampa, ha specificato di non avere alcuna responsabilità - si svolgerà regolarmente.
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