11/2/02 Anche la pietà è a senso unico?
Anche la pietà è a senso unico?
Testata:
Data: 10/02/2002
Pagina: 1
Autore: DeGiovannangeli
Titolo: Denuncia sconcertante
L'articolo del giornalista De Giovannangeli su l'Unità del 10 febbraio è senza dubbio di forte impatto emotivo.
"Denuncia sconcertante", "racconto toccante", "angoscia profonda" sono le parole che accomunano l'intervista rilasciata dai tre riservisti-obiettori.
Il racconto del bambino palestinese che muore colpito da un soldato, la madre che priva di lasciapassare non può raggiungere l'ospedale, sono immagini che fanno riflettere e pongono certamente problemi di carattere morale.
Tuttavia ciò che salta immediatamente all'occhio del lettore è un resoconto di forti contenuti pietistici ma completamente a senso unico.
E' giusto pensare alle umiliazioni subite , in talune occasioni, dai palestinesi, ma perché il giornalista non ricorda che i posti di blocco hanno come funzione precipua quella di impedire l'ingresso di eventuali terroristi?
Quanti kamikaze sarebbero entrati senza la presenza dei soldati ai check point?
E di conseguenza, quanti civili inermi, la cui uccisione nessuna causa al mondo può giustificare, sarebbero stati dilaniati dalle bombe?
Senza nulla togliere alla sofferenza palestinese, il giornalista avrebbe dato una informazione più obiettiva se avesse ricordato anche il dramma di quella madre che in una sera perse due figlie (uccise nella strage della discoteca) e di tutti quegli israeliani che una mattina hanno salutato un figlio, una moglie, un padre senza sapere che non li avrebbero mai più rivisti.
La sofferenza non è mai a senso unico: quella dei palestinesi non è maggiore di quella degli israeliani.
Un'informazione per essere completa non può mai prescindere dal considerare tutte le parti coinvolte: in questo modo il lettore è libero di farsi una propria opinione senza essere "volutamente" orientato.



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