IC Mappamondo: Perché Nasrallah ha minacciato Cipro e a cosa mira
Analisi di Gabriel Barouch
Hassan Nasrallah minaccia anche Cipro. E ha la capacità militare di colpirla. Occidente, agisci invece di chiacchierare
Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, ha minacciato Cipro mercoledì 20 giugno 2024. In un discorso televisivo, ha messo in guardia il governo cipriota dall’aprire aeroporti e basi sull’isola affinché il “nemico” (Israele) possa operare, anche se non si sa se Israele lo abbia mai fatto.
Nikos Christodoulides, presidente di Cipro, ha risposto alle minacce del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah negando qualsiasi coinvolgimento nel conflitto tra Israele e Hezbollah. Ha affermato che "le dichiarazioni non corrispondono in alcun modo a ciò che si sta tentando di presentare: un'immagine di Cipro coinvolta in operazioni di guerra". Ha sottolineato che Cipro è "parte della soluzione e non del problema" e ha sostenuto che le linee di comunicazione con i governi libanese e iraniano restano aperte.
Perché questa minaccia e perché adesso?
Dietro questa mossa di Hezbollah, si intravede lo zampino di un vecchio nemico di Cipro: la Turchia, che occupa metà del suo territorio dal 1974. Anche la Turchia sostiene con forza Gaza e Erdogan, ha sostanzialmente interrotto ogni rapporto con il governo Netanyahu.
La Chiesa greco-ortodossa
La parte europea di Cipro è composta principalmente da greco-ortodossi e la Chiesa greco-ortodossa è stata coinvolta nella vendita di proprietà palestinesi in Cisgiordania. Nel 2017, la Chiesa greco-ortodossa di Gerusalemme ha venduto oltre 100 acri di terreno privilegiato a Gerusalemme ovest a istituzioni e aziende israeliane per 10 milioni di dollari. Questa vendita ha scatenato diffuse proteste e accuse di tradimento da parte della comunità ortodossa palestinese, che riteneva che la chiesa stesse collaborando con gli israeliani, minando i diritti dei palestinesi.
Inoltre, nel 2004, la chiesa vendette tre proprietà nella Città Vecchia di Gerusalemme a un gruppo che mirava a creare una maggioranza ebraica nella zona, alimentando ulteriormente le tensioni tra la Chiesa e i palestinesi.
Tutto questo però a quanto pare non aveva nulla a che fare direttamente con Cipro, se non un comune denominatore religioso.
Le posizioni politiche di Nicosia, del resto, non sono mai state allineate con Netanyahu, tutt'altro: sostenuta da un'antica amicizia con l'OLP e poi con l'ANP (una first lady cipriota che conobbe Arafat, negli anni '90, si dichiarò persona non grata in Israele), Cipro è tra i paesi che riconoscono di fatto lo Stato di Palestina. E molti rifugiati palestinesi vivono sull’isola da anni.
Il timore che la guerra tocchi questo angolo d’Europa esiste già da tempo.
Quasi lo stesso giorno della minaccia di Nasrallah, una coalizione europea composta da Cipro, Francia, Belgio, Estonia e Ungheria ha firmato un accordo/quadro di cooperazione il 19 giugno 2024, per acquisire congiuntamente il sistema di difesa aerea/terrestre Mistral 3. Questo accordo mira a migliorare le capacità di difesa aerea dei paesi partecipanti e a semplificare il processo di acquisizione attraverso il supporto dell’Agenzia francese per gli appalti della difesa (DGA) e di MBDA.
Il sistema Mistral 3 è dotato di funzionalità avanzate di elaborazione delle immagini, che lo rendono altamente efficace contro obiettivi a bassa firma termica come droni e missili a turbogetto; esattamente ciò di cui Cipro avrebbe presto bisogno poiché, come ha ricordato Antony Blinken, incontrando il collega Constantinos a Washington, «Cipro è un attore importante nella crisi della regione».
Cipro mantiene relazioni relativamente buone sia con Israele che con il Libano, nonché con gli Stati Uniti e l’Iran. Questa posizione “neutrale” ha permesso a Cipro di svolgere un ruolo di attore silenzioso nella regione del Medio Oriente.
Hezbollah sta lanciando queste minacce come parte della sua strategia più ampia per proiettare il potere e scoraggiare Israele. Come rappresentante iraniano, Hezbollah è disposto a intensificare il conflitto e prendere di mira paesi come Cipro che hanno stretti legami con Israele e, come lo vedono gli sciiti, un avamposto militare dei “crociati dell’Occidente”.
Dietro tutto questo, gli sforzi dell’Iran per espandere la propria influenza regionale, con o senza la Turchia musulmana di Erdogan, e affrontare i propri rivali.
Gabriel Barouch
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