Riprendiamo da LIBERO di oggi 31/05/2024, a pag. 1/7, con il titolo "Gli elogi dei boia islamici agli studenti", l'editoriale di Daniele Capezzone.
Daniele Capezzone
Cari studenti e cari professori delle università occidentali, c’è posta per voi. Per voi che esponete dalle finestre o fate garrire al vento la bandiera della Palestina, per voi che inveite contro Israele, per voi che gridate allegramente “dal fiume al mare” (sottintendendo l’eliminazione di chi sta in mezzo), per voi che avete già rimosso il 7 ottobre, per voi che non avete speso mezza parola per i rapiti israeliani, per le donne violentate da Hamas, per i bambini assassinati dai terroristi islamici nei loro lettini, per voi che qui - nei nostri atenei - avete reso la vita impossibile e le lezioni non frequentabili ai vostri compagni di religione ebraica e a chiunque fosse sospettabile di non pensarla come voi.
Ecco, vi siete meritati il plauso e l’incoraggiamento della guida suprema iraniana, il macellaio-capo Khamenei, nonché un caldo elogio da parte di quelle personcine delicate e sensibili di Al Qaeda, l’organizzazione responsabile dell’eccidio dell’11 settembre 2001.
Cominciamo con Khamenei, cioè, per chi l’avesse dimenticato, l’uomo al vertice del regime che incarcera-tortura-elimina gli oppositori, segrega le donne, lapida le adultere, punisce e perseguita gli omosessuali, reprime il dissenso a partire da quello dei più giovani. Dal suo profilo su X, «in nome del Dio compassionevole e misericordioso», scrive proprio a voi: «Cari studenti universitari negli Stati Uniti d’America, questo messaggio è un’espressione di empatia e solidarietà con voi». E ancora: «Voi state dalla parte giusta della storia», «avete formato un ramo del Fronte della Resistenza e avete cominciato un’onorevole lotta a dispetto della spietata pressione del vostro governo che supporta apertamente i sionisti». Gran finale: «Il supporto e la solidarietà dei vostri professori di fronte alla brutalità della polizia è uno sviluppo consequenziale. Anche io simpatizzo con voi giovani, e apprezzo la vostra perseveranza».
E qui siamo davanti a una tragica beffa, a uno sberleffo insanguinato. Magari, nello stesso minuto in cui questo tweet è stato lanciato, altri studenti e studentesse iraniane saranno stati oggetto di violenza e repressione per ordine dei pasdaran. Ma intanto la guida suprema si è divertita a seminare zizzania in un Occidente che crede già (e chissà che non abbia ragione, almeno su questo) senza bussola e senza princìpi, incapace di distinguere tra democrazia e terrore, e dunque luogo ideale per immettere e far circolare altri veleni.
GIOVENTÙ ISLAMICA
E non basta ancora. Nelle stesse ore, cari studenti e cari professori, si sono rivolti sempre a voi quei gentiluomini di Al Qaeda.
In una dichiarazione, il comando generale del gruppo terrorista prima ha ribadito che «ogni musulmano è stato felice» per gli attacchi contro Israele, condotti «dalla gioventù della nazione islamica». E poi è arrivata la parte rivolta a voi: «Mentre supportiamo l’assassinio degli infedeli sionisti e la loro decapitazione, apprezziamo e stimiamo il movimento dei manifestanti occidentali e degli studenti in sit-in, che attraverso le loro proteste hanno espresso rigetto per il genocidio che ha luogo a Gaza». Oplà: nella stessa frase, l’invito ad ammazzare gli ebrei e un commosso elogio per voi.
E allora torniamo proprio a voi, cari studenti e cari professori. Non provate un filo di imbarazzo nel recitare la parte degli utili idioti di un tiranno spietato e dei terroristi islamici più sanguinari? Siete così ottenebrati, così persi nella vostra atonia morale, da ritenere tutto equivalente, tutto intercambiabile?
Se così fosse, vi giunga un suggerimento (non un invito, non mi permetterei mai). Se questo Occidente vi fa tanto orrore, e se invece Gaza e Teheran vi paiono luoghi di progresso e liberazione, cosa aspettate a partire?
Andate, andate subito. Una sola raccomandazione: sappiate che, in base alla prassi imposta da coloro che vi hanno così affettuosamente elogiato, è sufficiente un viaggio di sola andata. Il ritorno non è previsto. Auguri.
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