Riprendiamo da LIBERO di oggi, 24/05/2024, a pag. 14 con il titolo "Pasdaran, le SS iraniane: ricche, decise, ben armate" la cronaca di Mirko Molteni.
Mirko Molteni
Il regime iraniano si basa sull’alleanza tra clero conservatore, guidato dall’ayatollah Alì Khamenei, e le forze speciali pasdaran, alias Guardie Rivoluzionarie, i pretoriani della teocrazia e Stato nello Stato, paragonabili alle SS naziste. Come le SS avevano divisioni armate, le Waffen-SS, in concorrenza con la Wehrmacht, così i pasdaran sono un esercito parallelo a quello regolare. Come le SS, anche i pasdaran possiedono aziende in vari settori, dal petrolio al gas, dalle costruzioni allo scavo di tunnel, il che torna utile per realizzare basi sotterranee. Nell'Assemblea degli Esperti, fra i religiosi vicini ai pasdaran c’è l'imam Ahmad Khatami, 64 anni, formatosi nelle scuole coraniche di Qom e che nel 2007 rinnovò la sentenza di morte decretata nel 1989 dal defunto Ruhollah Khomeini, verso lo scrittore «blasfemo» Salman Rushdie. Quanto al Parlamento, il Majlis, su 290 seggi, 227 spettano al fronte “principalista”, i conservatori, fra cui è folta la presenza di religiosi ed ex-pasdaran, come Mohammad Bagher Ghalibaf, 63 anni, che dal 1997 al 2000 comandò il corpo aereo della milizia, poi dal 2005 al 2017 fu sindaco di Teheran. Trai deputati pro-pasdaran più votati c'è il religioso Mahmoud Nabavian, 59 anni, che negli ultimi anni si è detto contrario ai negoziati con l’America per il nucleare e ha apprezzato la vittoria dei talebani in Afghanistan. La milizia permea dunque le alte sfere grazie ai religiosi, di cui è il braccio, e a suoi ex-membri che hanno fatto carriera dismessa l’unifor me.
AHMADINEJIAD LO SPIONE
Come il presidente Mahmoud Ahmadinejiad, in carica dal 2005 al 2013, che fece parte della milizia popolare Basiji, ma avrebbe anche militato nell'apparato segreto d'intelligence delle Guardie Rivoluzionarie. Il nome completo è “Armata dei Guardiani della Rivoluzione Islamica”, fondata nel 1979, quando Khomeini rovesciò lo scià Reza Palhavi. Nacquero come milizia per difendere e, se possibile, esportare la rivoluzione. Scopo era anche sorvegliare le forze armate normali, i cui ufficiali si erano formati sotto lo scià. Contano, nel loro vero nucleo, 190.000 uomini, ma dal 2009, sotto Ahmadinejiad, hanno assunto anche il controllo della milizia popolare Basiji, volontari valutati in 600.000 uomini, armati alla leggera. I veri pasdaran sono forze armate che contano proprie marina e aviazione. Inoltre, hanno il monopolio delle forze missilistiche a lungo raggio, con le loro possibili evoluzioni nucleari, e del programma spaziale iraniano. Il rapporto fra pasdaran e missili balistici richiama un’altra somiglianza con le SS di Hitler, che nel 1944 presero il controllo della produzione del temibile razzo V-2. Attuale comandante dei pasdaran è il generale Hossein Salami, 64 anni, nominato nel 2019 da Khamenei. Fattosi le ossa nella guerra Iran-Iraq del 1980-88, è stato anche capo della branca aerea della milizia e s'è specializzato nell'aggiramento delle sanzioni per assicurare tecnologie utili al programma spaziale.
Il grosso dei pasdaran è un esercito di terra di 150.000 uomini con unità di fanteria meccanizzata, autoblindo, missili anticarro e i droni Shahed forniti anche alla Russia. Piccola, 5000 elementi, ma agguerrita è la Forza Quds, una truppa speciale pasdaran deputata alle operazioni all'estero, guerriglia e spionaggio. Proprio quell'esportare la rivoluzione islamica cui si accennava. Sono i Quds presenti tra i vari alleati di Teheran, addestrandoli e armandoli, da Hezbollah in Libano agli Huthi in Yemen, da Hamas a Gaza alle milizie sciite in Iraq. Proprio in Iraq gli Usa di Trump uccisero nel 2020 il comandante della Quds, Qassem Soleimani, rimpiazzato da Esmail Qaani.
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