Riprendiamo da LA REPUBBLICA di oggi, 17/05/2024, a pag. 17, con il titolo "La Nato vuole fornire addestratori a Kiev. L’ultima tentazione per fermare il Cremlino" l'analisi di Paolo Mastrolilli.
Paolo Mastrolilli
La Nato sta considerando un piano per mandare istruttori militari in Ucraina, allo scopo di accelerare l’addestramento delle nuove reclute e tenerle più vicine al fronte, dove verranno impiegate. Lo rivela il New York Times, spiegando che lo scopo è mettere Kiev in condizione di difendersi meglio dall’offensiva che la Russia sta lanciando da settimane, soprattutto nelle regioni nord-orientali del Paese aggredito. Gli Stati Uniti ribadiscono che non hanno intenzione di schierare i loro soldati sul terreno per combattere contro quelli di Mosca, perché questo potrebbe portare alla Terza guerra mondiale, ma anche l’intervento in Vietnam era cominciato con iconsiglieri inviati dall’allora presidente Kennedy. Seppure i militari dell’Alleanza avranno solo un ruolo di istruttori, nel caso fossero colpiti dalle truppe del Cremlino la risposta comporterebbe comunque l’alto rischio di un’escalation.
È chiaro ormai da settimane che Putin ha ordinato un’offensiva su tutto il fronte, che ha ottenuto qualche successo e ora sembra puntare su Kharkiv, la seconda città più grande dell’Ucraina. L’avanzata è stata favorita dal colpevole ritardo con cui i repubblicani hanno dato via libera in Congresso al nuovo pacchetto di forniture militari da 60 miliardi di dollari, ma anche dagli errori strategici commessi da Kiev durante la sua controffensiva della scorsa estate e dal logoramento delle forze. Il presidente Zelensky ora ha abbassato a 25 anni l’età per il reclutamento, ma ha bisogno di addestrare rapidamente circa 150.000 nuovi soldati e farlo più vicino al fronte, in modo che possano essere impiegati per contrastare gli attacchi che Mosca lancerà durante l’estate, evitando un collasso che minaccia di consegnare la vittoria al Cremlino.
Finora gli americani hanno condotto l’addestramento degli ucraini principalmente in Polonia e Germania, a Grafenwoehr, ma questo meccanismo richiede tempo e operazioni logistiche che Kiev non può più permettersi. Perciò il generale Charles Brown, capo degli Stati Maggiori Riuniti Usa, ha detto ai giornalisti che viaggiavano con lui verso un incontro a Bruxelles che sta considerando l’invio di istruttori nelPaese. Prima dell’invasione la Nato già addestrava i soldati ucraini a Yavoriv, nella zona occidentale, e Leopoli sarebbe una seconda opzione. Ciò però comporterebbe il rischio che gli istruttori occidentali vengano presi di mira dai russi, e comunque imporrebbe la necessità di proteggerli, spostando difese aeree dal fronte.
La notizia di questo piano allo studio arriva dopo che per giorni il presidente francese Macron ha parlato della possibilità di mandare truppe in Ucraina, seguito poi dal collega lituano Landsbergis e dal governo estone. Nel loro caso si tratterebbe di soldati da schierare nelle regioni occidentali del Paese, con compiti in prevalenza logistici e di protezione, per liberare i reparti di Kiev da mandare invece al fronte. Ciò avviene dopo che il segretario di Stato Blinken ha detto che spetta a Zelensky decidere come impiegare le nuove armi americane in arrivo, anche se Washington ha poi smentito che questa frase significasse il via libera ad usarle per colpire il territorio russo.
Fonti informate sostengono che la situazione a Kharkiv si sta stabilizzando, ma Mosca si prepara a lanciare altri attacchi nella regione, probabilmente verso Sumy. Lo scopo strategico è costringere l’Ucraina a spostare in difesa parte delle truppe che combattono nel Donbass, vero obiettivo dell’offensiva del Cremlino. A maggior ragione, quindi, servono in fretta le nuove reclute.
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