Per tutti noi Eden Golan ha già vinto. La propaganda filo-Pal è stata sconfitta
Diario di guerra di Deborah Fait
Eden Golan all'Eurovision 2024 di Malmo, in Svezia. Nonostante i fischi, nonostante le migliaia di persone in piazza che ne chiedevano il ritiro, nonostante l'odio scatenato dalla propaganda pro-Hamas, la cantante israeliana è arrivata in finale, grazie al voto popolare. Per noi è già una grande vittoria, comunque vada.
Al di là di ogni aspettativa Eden Golan, la bravissima cantante israeliana che ha portato all’Eurovision la canzone Hurricane, è in finale! Le hanno provate tutte per demoralizzarla e demoralizzare tutti noi. La partecipazione all’Eurovision quest’anno, è stato, per Israele, una questione politica vera e propria, non una semplice partecipazione a un concorso internazionale di canzonette. La guerra in corso, seguita ai massacri palestinesi del 7 Ottobre, ha provocato ondate di odio contro Israele e il popolo ebraico mai viste dopo la Shoah. L’odio è presente dovunque, dalla politica all’opinione pubblica che, attraverso le menzogne della maggior parte dei media, ha subito un lavaggio del cervello degno della fu Unione sovietica.
Naturalmente, per i palestinesi, tutto si riassume alla voce soldi di cui non sono mai sazi, non bastano i miliardi che hanno ricevuto negli anni, adesso vi sono anche privati che fanno raccolta fondi per qualche povero bimbetto palestinese. Donate 5 Euro per… Ma chi non si priverebbe di 5 miseri euro per il bene di un ragazzino palestinese che vuole fuggire da Gaza! 5 euro, signori, per salvare quel ragazzo che probabilmente, come tutti a Gaza, rideva, batteva le mani, urlava Allahu Akhbar nel vedere ventri tagliati, corpi smembrati, bambini decapitati. 5 euro, signore e signori, e tanti di questi ragazzi buoni e cari potranno scappare da Gaza e portare la loro educazione dell’odio in Europa. Questa propaganda insana in favore dei palestinesi, soltanto verso i palestinesi, non si è mai mobilitato nessuno per altre guerre, per altri popoli, è la dimostrazione della intensità dell’odio contro il popolo ebraico. Odio che si è manifestato non solo con le dimostrazioni nelle piazze e negli atenei del mondo occidentale, persino, cosa da non credere, contro la canzone israeliana da portare all’ Eurofestival. Hanno incominciato col dire che Israele non avrebbe dovuto partecipare, poi hanno censurato la canzone, infine si è scatenata una catena di odio con pericolo di aggressioni a Eden Golan e alla sua equipe. I servizi di sicurezza israeliani hanno raccomandato al gruppo di non uscire dalle loro camere d’albergo. La prima apparizione di Eden sul palco è stato accolta da un immenso coro di BUUUUU ma ce l’ha fatta. Giovedì sera si è presentata per le semifinali, eravamo tutti nervosi, sicuri che sarebbe stata esclusa nonostante la sua bravura e la bellezza della canzone che parla del 7 Ottobre. La sceneggiatura era perfetta. Una specie di tubo che rappresentava i tunnel dentro cui sono stati portati i nostri ostaggi, era costantemente alle spalle di Eden. Il suo abito bianco appariva fatto di bende e la sua voce, la sua interpretazione sono stati semplicemente meravigliosi. Siamo orgogliosi di Eden, della canzone che, seppure censurata, suscita un vero e proprio bombardamento di emozioni. La conclusione è stata che l’Italia ha dato a Eden il 39,31% dei voti, più che a chiunque altro, e tra tutte le nazioni è arrivata quinta. Nessuno se lo sarebbe aspettato, evidentemente quaggiù c’è qualcuno che ci ama! Sabato la finalissima. Per scaramanzia dico che non saremo tra i primi tre ma Eden, la nostra ragazza coraggiosa che ha cantato meravigliosamente in mezzo a un’atmosfera di odio puro, ha già vinto! Ha vinto tutto, il primo premio del coraggio, della bravura e della dignità di un intero popolo che, anche tra lacrime e disperazione, trova la forza di continuare a cantare e persino a sorridere come sorridevano e cantavano i ragazzi massacrati dai palestinesi al Nova Festival. Mentre Eden cantava Uragano con una voce che rappresentava proprio plasticamente il pianto, il dolore e la disperazione, sono certa che il pensiero di tutti noi era rivolto a quei ragazzi che volevano soltanto essere felici e a tutte le famiglie massacrate.
Eden ha vinto e Israele, come sempre, ha vinto la battaglia della speranza e della voglia quasi spasmodica di vivere.
Deborah Fait