Riprendiamo da ITALIA OGGI, di oggi 03/05/2024, a pag. 12 con il titolo "Germania, per gli arabi il Corano vale più della legge" il commento di Roberto Giardina
Roberto Giardina
Per i giovani arabi che vivono in Germania il Corano è più importante del codice tedesco. Questo è il risultato di un sondaggio pubblicato con ampio risalto dalla popolare Bild Zeitung. Non dovrebbe sorprendere.
Molti non vorrebbero che questi dati venissero pubblicati per timore di provocare razzismo e favorire l’Afd, il partito dell’estrema destra, che denuncia l’immigrazione senza limiti. Ma la censura finisce per essere controproducente.
L’integrazione non è così scontata e facile come si vuol credere. E non basta la cittadinanza e lo studio per risolvere i problemi. I risultati del sondaggio sono raccolti in un dossier di 193 pagine.
Nei giorni scorsi, a Amburgo hanno manifestato un migliaio di immigrati arabi, e innalzavano cartelli con la scritta Kalifat ist die Lösung, il califfato è la soluzione.
A Lipsia, nella ex Ddr, il partito cristianodemocratico aveva affisso 400 manifesti per spiegare il programma in arabo, e in turco. In una notte, sono stati distrutti.
I ragazzi che hanno partecipato al sondaggio, condotto dal Kriminologische Forschung Institut, l’Istituto di ricerca criminologica, nel Land della Bassa Sassonia, hanno in media 15 anni, frequentano dunque il ginnasio o una scuola professionale, conoscono la lingua, non sono profughi giunti da poco.
Quasi la metà dei ragazzi, il 45,8%, è convinta che uno Stato Islamico sia la miglior forma di governo. Il 35,3% ha comprensione per atti di violenza contro coloro che hanno offeso Allah o il profeta Maometto. Per il 31,3% è giustificata la reazione violenta contro il mondo occidentale che minaccia i musulmani.
Il 67,8%, quasi i due terzi, ritiene che le regole dettate dal Corano siano più importanti delle leggi tedesche. Per il 51,5% solo l’Islam è in grado di risolvere i problemi del nostro tempo.
Mancano dati precisi su atti di violenza compiuti nelle scuole. Le autorità scolastiche e la polizia tendono a catalogare gli incidenti, come normali scontri tra ragazzi, e non come atti di razzismo e di antisemitismo. Ma in diverse zone e città, come nella Ruhr, o a Berlino, dove è alta la percentuale di studenti stranieri, aumentano gli scontri.
In molte classi, i giovani musulmani sono il gruppo più forte. A gennaio, in una scuola della Nord Renania Westfalia, gli studenti islamici hanno minacciato i compagni cercando di imporre le regole della sharia.
Le ragazze arabe che non portano il Kopftuch, il velo islamico, vengono minacciate, e si cerca di allontanarle dalle lezioni.
Sempre in Nord Renania Westfalia, il 90% degli studenti arabi frequenta i corsi di islamismo, che non sono obbligatori, e che non sono offerti ovunque.
I responsabili della scuola hanno delle riserve perché le lezioni vengono svolte in arabo e non è possibile controllare quel che viene insegnato dai professori. Ma costringerli a parlare in tedesco è altrettanto discutibile, e molto difficile per la mancanza di docenti in grado di farlo.
La radicalizzazione dei giovani, si teme, avviene di rado nelle famiglie, ma nelle scuole. I genitori in genere obbligano i figli a seguire le norme religiose, e di rado si occupano di politica.
Christoph de Vries, cristianodemocratico, esperto per le questioni interne, ha dichiarato che «La ricerca dimostra che l’Islam ha lasciato tracce profonde nella nostra società. Gli adolescenti hanno queste convinzioni perché sono indottrinati. L’illusione del multiculturalismo si è dimostrata sbagliata. Bisogna accettare la realtà».
I risultati del sondaggio sono inquietanti, secondo Karin Prien, ministra dell’istruzione in Schleswig- Holstein. «Non basta insegnare ai ragazzi i principi fondamentali della nostra democrazia», ha detto, «Bisognerebbe anche sorvegliare quanto circola nel web, nei siti più frequentati dai giovani».
In molte famiglie di immigrati arabi i genitori non parlano tedesco, neppure dopo anni di permanenza in Germania. Spesso il loro arabo è dialettale, e non sanno scriverlo correttamente.
Per favorire l’integrazione in diversi Länder si offrono ai ragazzi lezioni di arabo, a Amburgo, a Berlino, in Baviera. Bisogna conoscere la lingua madre, per poi imparare il tedesco, e possibilmente integrasi nella società che li ospita.
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