Il Principe Verde, figlio pentito di Hamas, e il mostro Sinwar che detta legge a Israele
Diario di guerra di Deborah Fait
Mosab Hassab Yousef (che oggi vive negli Stati Uniti) è il figlio di uno dei fondatori di Hamas, Sheikh Hassan Yousef, da ragazzo voleva diventare un guerrigliero palestinese, in parole povere, un terrorista in obbedienza all’educazione che tutti i ragazzi e bambini palestinesi ricevono in famiglia e a scuola. Fu arrestato da Israele durante la prima intifada e questa fu la sua fortuna. I suoi dubbi ebbero inizio non appena realizzò la brutalità e la disumana ferocia di Hamas nei confronti della propria popolazione, sacrificando anche bambini piccolissimi per raggiungere il proprio obiettivo, la distruzione di Israele. Nel 1996, dopo un colloquio con lo Shin Bet, Mosab accettò di lavorare per Israele e da allora non se ne è mai pentito. In seguito contribuì alla cattura del terrorista Marwan Barghouti, condannato a 5 ergastoli (quello che Hamas vorrebbe fosse scarcerato da Israele). Il soprannome israeliano di Mosab Yousef è Green Prince, Principe verde, dai colori dell’Islam e dal suo nobile lignaggio. Da mesi insiste nel dire che Israele non deve cedere alle pressioni del mondo intero, un mondo fanatico e schiavo dell’islam, che si è rifiutato di riconoscere gli orrori commessi durante il pogrom del 7 Ottobre. Nel corso di un’intervista nel talk show di Piers Morgan, il “Principe verde” ha ribadito le sue convinzioni, cioè l’obbligo per Israele di entrare a Rafah e sconfiggere Hamas.
“Se non poniamo fine a Hamas e non lo rimuoviamo dal potere… avremo molte altre guerre. Questo non è il primo tentativo di Hamas di prendere ostaggi e usare i civili come scudi umani… Non abbiamo bisogno di dare a Hamas un’altra opportunità per destabilizzare la regione e creare una grande guerra come questa. Israele sta combattendo per la sua stessa esistenza… quando ci sono persone là fuori che vogliono che tu cessi di esistere – è allora che ti mettono all’angolo e non hai altra scelta che combattere” (Jerusalem Post). La strategia di Hamas è scatenare guerre per ricevere soldi e, per raggiungere il loro scopo, arrivano a versare il sangue dei loro stessi figli, meglio se bambini per fare pena al mondo e scatenarlo contro Israele. Cosa che regolarmente accade perché l’Occidente, nella sua dhimmitudine ( la sottomissione agli arabi), stupidamente crede che Hamas abbia a cuore la vita dei i palestinesi. La verità è che li usa come propaganda vincente perché più fanno pena al buonismo occidentale più questi odierà Israele.
Mosab ha continuato la sua intervista ribadendo che il 7 Ottobre Hamas ha commesso genocidio perché la sua idea era di eliminare ebrei in quanto popolo e se Sinwar, il mostro che ha ideato il pogrom, non sarà fermato allora avremo altri 7 Ottobre fino a sfinire psicologicamente il Paese e farlo sprofondare in un trauma da cui sarebbe difficile riprendersi. Youssef ha concluso l’intervista dicendo che i palestinesi sono bravissimi nel giocare la parte delle vittime quando, in realtà sono loro i carnefici sia di Israele che dei loro stessi figli, educati a diventare “martiri” per ammazzare quanti più ebrei possibile.
"La popolazione di Gaza è stata oppressa per tanto tempo. Ha dovuto sopportare assedi, violenza e molte guerre, tutto per la sete di potere e le ambizioni politiche di Hamas". E per arrivare alla cancellazione dello Stato ebraico da sostituire con una grande nazione (umma) islamica.
Mosab Yousef è uno dei pochi palestinesi che ha preso coscienza della realtà e della ferocia di chi comanda a Gaza. Suoi correligionari in America stanno sfogando il loro odio su ogni ebreo che trovano a portata di pestaggi. Ieri una giovane ebrea è stata presa e picchiata fino a perdere i sensi, coperta di sangue, con una profonda ferita alla testa. È accaduto nel campus dell’UCLA, università della California. La situazione è devastante. Milioni di potenziali assassini e odiatori di ebrei in tutto l’Occidente esprimono i loro sentimenti urlando “Go Back to Poland” alternato con “Ebrei ai forni” e altre porcherie del genere. La bandiera del paesechenonc’è ci sta proprio bene in mezzo a tutta quella feccia umana. Morale: Israele e gli USA sono costretti ad aspettare la decisone di un assassino, quel Yahyah Sinwar che ha organizzato le stragi del Sabato Nero. Sembra fantascienza ma è la triste e tragica realtà.
Deborah Fait