Ucraina: tutte le armi necessarie
Analisi di Mirko Molteni
Testata: Libero
Data: 12/04/2024
Pagina: 15
Autore: Mirko Molteni
Titolo: Kiev non ha più giovani da mandare in trincea

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 12/04/2024, a pag. 15 con il titolo "Kiev non ha più giovani da mandare in trincea" l'analisi di Mirko Molteni. 

Mirko Molteni
Mirko Molteni

Per difendere le sue città dai bombardamenti russi, l'Ucraina ha disperatamente bisogno di missili Patriot, di cui scarseggia. Abbondano nei paesi Nato, che però non li forniscono.

È stata varata, e attende solo la firma del presidente Volodymir Zelensky, la nuova legge sulla mobilitazione con cui l’Ucraina spera di arruolare mezzo milione di uomini. Il Parlamento di Kiev, la Rada, l’ha approvata per 283 deputati a favore, 21 contrarie 15 astenuti. Oltre a sancire l’abbassamento da 27 a 25 anni dell'età per essere mandati in guerra, già preannunciato da Zelensky, inasprisce le regole contro la renitenza. L’invio della “cartolina” sarà valido anche se risulterà impossibile il recapito, per cui, per scansare la leva non basterà non farsi trovare in casa. Per i renitenti ci saranno restrizioni nella guida dei veicoli, inoltre i cittadini ucraini in età di leva non potranno rinnovare il passaporto all’estero senza mostrare un certificato di assolvimento del servizio.

CONGEDI SOSPESI

Su richiesta del comandante in capo delle forze armate Alexander Syrsky è stata abrogata una norma che avrebbe smobilitato gli esausti soldati che combattono da oltre 36 mesi, per assicurare turnazione. Chi rischia la vita da un anno e mezzo, rimane al fronte, come ha confermato Dmytro Lazutkin, portavoce del ministero della Difesa: «L’offensiva russa continua lungo tutta la linea del fronte. E attualmente è impossibile indebolire le forze di difesa». I mancati congedi non faranno che diffondere malumore fra truppe già provate. Da mercoledì era stato anticipato che Kiev avrebbe arruolato anche detenuti, come già la Russia, escludendo però i condannati per crimini violenti, come omicidi e stupri.
All’Ucraina mancano uomini, non solo armi. E il divario con la Russia, la cui popolazione è quadrupla, si fa sentire nella demografia. Il New York Times ha rilevato, con tanto di tabelle, come la curva della popolazione maschile ucraina tocchi il minimo nella fascia d'età fra 18 e 30 anni, uno dei motivi per cui l'età minima per combattere, anche ridotta a 25, è la più alta al mondo, dato che negli altri paesi è sui 18-19 anni.
L'Ucraina ha pochi giovani, mentre la fascia 40-50 anni conta più del doppio degli individui. Riflesso del crollo delle nascite fra il 1991, con la fine dell’Unione Sovietica, e gli anni 2000-2005, quando il paese era in perenne crisi economica. Anche la Russia soffre un deficit demografico, ma meno grave, sia per le dimensioni assolute della popolazione (145 milioni contro 38 milioni) sia perché l'avvallamento della curva nella fascia dei ventenni è assai meno marcato. Mentre l’esercito ucraino fatica a tenere la linea, gli attacchi russi dal cielo logorano le difese antiaeree. Ieri Zelensky ha ammesso che le forze di Mosca hanno sparato 80 ordigni: «Erano più di 40 missili e circa 40 droni. Siamo riusciti ad abbatterne alcuni, solo una parte». Attende ancora 25 nuovi sistemi antiaerei Patriot e per ora si deve accontentare di vecchi missili Hawk rifinanziati in via eccezionale dal Dipartimento di Stato USA, mentre il grosso delle armi americane è ancora bloccato dal Congresso.

A CORTO DI MISSILI

Secondo quanto riportato ieri dal giornalista tedesco Julian Röpcke «l'Ucraina ha esaurito i missili Patriot e Iris-T». La causa è senz’altro la saturazione delle capacità di Kiev, anche a costo di gravi perdite. I bombardamenti hanno aggravato la crisi energetica ucraina, che rallenta anche la produzione locale. A Kharkiv ci sono ancora 200.000 persone senza corrente, mentre la distruzione della centrale di Trypilska, nel distretto di Kiev, ha fatto dire alla società Centerenergo che «il 100% della nostra produzione elettrica è stato azzerato». Anche a Sumy l’aviazione russa ha colpito una centrale energetica.
L’Italia porta il suo contributo. Mentre la premier Giorgia Meloni, incontrando ieri il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, concordava con lui che «l'unica posizione possibile è sostenere l'Ucraina», il generale Francesco Paolo Figliuolo, Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze, ha relazionato al Senato che «nell'ambito dell'assistenza militare UE all'Ucraina in Italia nel 2023 abbiamo addestrato 1.420 militari ucraini in 42 corsi».

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