Trasformare una tragedia in un’arma contro Israele
Analisi di Michelle Mazel
Testata: Informazione Corretta
Data: 07/04/2024
Pagina: 1
Autore: Michelle Mazel
Titolo: Trasformare una tragedia in un’arma contro Israele

Trasformare una tragedia in un’arma contro Israele
Commento di Michelle Mazel
(traduzione di Yehudit Weisz)
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Biden continua a infangare Israele, unendosi al coro di chi punta il dito contro Gerusalemme. Dimentica che gli USA hanno fatto errori ben peggiori di quelli di Israele, e spesso e volentieri Washington non ha neppure riconosciuto i propri errori o chiesto scusa.

 Quel che è successo è una tragedia. Una squadra di coraggiosi operatori umanitari che cercavano di alleviare la difficile situazione degli abitanti di Gaza, è morta durante un attacco israeliano. Israele ha riconosciuto che si è trattato di un tragico errore. Era buio pesto; in una zona di guerra piena di insidie, i veicoli, pur recando il simbolo concordato, hanno destato sospetti. Sappiamo purtroppo che i terroristi di Hamas non esitano a utilizzare delle ambulanze per circolare senza ostacoli e che talvolta vi nascondono delle armi. Da qui il dramma. Delle ombre sospette. Il timore che dei terroristi abbiano preso il controllo dei veicoli. La necessità di prendere una decisione al volo. “Un errore di identificazione”, ha affermato il Capo di Stato Maggiore dell'esercito, il quale ha dichiarato che è in corso un esame approfondito dei fatti e ha promesso che le sue conclusioni saranno rese pubbliche. Il Primo Ministro a sua volta si è scusato ed ha espresso profondo rammarico. Bisogna dirlo: sono cose che succedono durante le guerre. I militari sul campo possono valutare erroneamente una situazione o agire sulla base di informazioni errate. Tali tragici errori sono accaduti in passato. Sembra però che l’esercito israeliano sia l’unico a non avere il diritto di commettere errori. Quel che è peggio, qui è accusato di aver deliberatamente preso di mira questo convoglio umanitario. Come si è arrivati a questo punto? Perché avrebbe dovuto farlo? Eppure sono molti coloro che colgono questa occasione per affermare che le cose stavano proprio così. “Questo non è solo un attacco alla World Central Kitchen, ma anche un attacco alle organizzazioni umanitarie che intervengono nelle situazioni più gravi in ​​cui il cibo viene utilizzato come arma di guerra. Questo è imperdonabile”, ha dichiarato Erin Gore, CEO di World Central Kitchen. Lui aveva perso dei cari amici e potrebbe aver parlato spinto dall'emozione, ma altri lo hanno seguito. Molti altri perché sono sempre pronti a denigrare lo Stato ebraico. Altri ancora, senza dubbio i più numerosi, pur di cogliere l’occasione per esercitare ancora più pressioni per un cessate il fuoco immediato e incondizionato. E’ difficile comprendere la crescente ondata di odio contro Israele. Il Presidente Biden, incapace di contenere la sua ira, non ha esitato ad esigere che fossero adottate sanzioni contro i responsabili di quello che definisce “un assassinio.” In passato, quando degli attacchi americani avevano colpito l’ospedale di Kinduz in Afghanistan, gestito dalle équipe di Medici Senza Frontiere, non avevamo sentito alcuna richiesta simile. Anche se la tempesta non accenna a placarsi, chi parla delle responsabilità di Hamas? Chi ricorda come è iniziato il conflitto? E chi chiede ad alta voce la liberazione degli uomini, delle donne e dei bambini, ancora vivi dopo sei mesi di abusi indicibili e di violenze sessuali, quale prerequisito per una cessazione del conflitto? Nessuno? Oh scusate. E’ sempre colpa di Israele, secondo il Presidente americano. Non è abbastanza pronto a chinare la schiena e accettare le richieste oltraggiose dell’organizzazione terroristica.

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