Il gruppo pro-Hamas interrompe il Senato accademico di Torino
Vediamo se l'università è ancora un'istituzione libera
Testata: ANSA
Data: 19/03/2024
Pagina: 1
Autore: Redazione ANSA
Titolo: Studenti pro Palestina interrompono Senato accademico a Torino 'Vogliamo il boicottaggio accademico di Israele'

Riprendiamo oggi 19/03/2024, dalla agenzia ANSA la notizia intitolata "Studenti pro Palestina interrompono Senato accademico a Torino: Vogliamo il boicottaggio accademico di Israele".

Come preannunciato ieri, i collettivi studenteschi della sinistra massimalista hanno alzato l'asticella delle loro "richieste". Non solo decidono loro chi deve parlare nelle università e chi no (David Parenzo e Maurizio Molinari, ad esempio, non hanno potuto parlare). Adesso chiedono di recidere tutti i legami con le università israeliane. Per cominciare hanno compiuto un altro gesto plateale, l'interruzione del Senato accademico all'Università di Torino, per imporre la loro volontà di boicottaggio. Ormai, nonostante gli appelli, compreso quello del presidente Mattarella, l'anti-sionismo nelle università italiane è dilagante. L'Italia è ancora una democrazia?

Il Collettivo Cambiare rotta, uno dei più massimalisti nell'estrema sinistra, mentre interrompe i lavori del Senato accademico dell'Università di Torino, chiedendo di boicottare le università israeliane

Chiedono il 'boicottaggio accademico' nei confronti di Israele, gli studenti attivisti del collettivo 'Cambiare Rotta' e di 'Progetto Palestina' che questa mattina hanno interrotto a Torino la seduta del Senato accademico dell'Università torinese. I ragazzi, che hanno raggiunto il Rettorato di via Verdi dopo essersi ritrovati davanti alla sede delle facoltà umanistiche di Palazzo Nuovo, hanno fatto irruzione nei locali dove si teneva la seduta chiedendo al rettore Stefano Geuna di sottoscrivere la lettera inviata al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per la sospensione dell'accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica tra le università e i centri di ricerca italiani e israeliani. Un appello, hanno spiegano i ragazzi, già sottoscritto da 1.600 accademici, tra cui circa sessanta dell'Università di Torino. "Le università israeliane - spiegano gli attivisti pro Palestina - hanno un ruolo attivo nell'oppressione del popolo palestinese, sono fisicamente parte dell'occupazione, come l'Ariel University si trova all'interno di una colonia illegale in Cisgiordania". "A fine febbraio il Maeci ha annunciato un bando per progetti congiunti di ricerca -hanno aggiunto- non è difficile immaginare per che fini verranno utilizzati". Il Senato e gli studenti hanno raggiunto l'accordo che i lavori sarebbero ripresi, ma che al termine della seduta Senato, Rettore e attivisti pro Palestina si incontreranno oggi per un'assemblea sull'argomento. 

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