Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 19/03/2024, a pag.2, con il titolo ''L’allarme di Kiev: Lo zar va fermato solo con la forza" la cronaca di Lorenzo Cremonesi.
Lorenzo Cremonesi
La riprova del «carattere criminale del regime di Putin» e della necessità che gli alleati occidentali, con gli Stati Uniti in testa, intensifichino e velocizzino gli aiuti militari all’Ucraina: è un giudizio senza appello quello che Volodymyr Zelensky e il suo governo pronunciano nei confronti del voto Russo. Non l’incoronazione democratica dello zar, piuttosto la conferma della pericolosità della sua dittatura, che ha ucciso e perseguitato le opposizioni interne, imbavagliato la stampa, annullato le libertà politiche, stravolto in chiave totalitaria il concetto stesso di elezioni e che sarà ancora più determinata a cercare di conquistare manu militari l’Ucraina.
Già nel discorso dell’altra notte il presidente ucraino aveva indugiato nel puntare il dito contro la pericolosità di Putin, che adesso si vede rafforzato nelle sue ambizioni imperiali. Non c’è spazio per alcun negoziato — dice —, questa Russia belligerante può essere fermata solo con la forza. Anzi, Zelensky continua a mettere in guardia gli alleati europei dalle «false sirene» delle vaghe parole di pace che arrivano da Mosca. E ci tiene a ripeterlo direttamente lui assieme ai suoi portavoce nell’ufficio presidenziale. Nel processo di accentramento del suo governo, cresciuto in parallelo alla situazione di emergenza e alle difficoltà militari ucraine, anche il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba e i suoi consiglieri restano relativamente in disparte.
I motivi di allarme per Kiev sono comunque evidenti. E ieri Zelensky li ha ripetuti anche incontrando il senatore americano Lindsey Graham, col quale ha insistito sulla necessità che il Congresso Usa «prenda una decisione finale» e scongeli i 60 miliardi di dollari necessari a comprare armi e munizioni «vitali» per l’Ucraina. Kiev guarda preoccupata alle dichiarazioni di Putin, che vuole creare «zone cuscinetto» in territorio ucraino: a tutti gli effetti l’annuncio di imminenti offensive sui confini. Qui si dà per scontato che adesso i comandi russi lanceranno una nuova ondata di reclutamenti in vista di una prossima campagna militare, che potrebbe iniziare già a fine primavera.
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