I cultori della Taqqiya non sanno dove sono gli ostaggi
Diario di guerra di Deborah Fait
Mentire, mentire, mentire! Questo comandamento è molto seguito dai cultori del Corano. Hanno inoltre facoltà prodigiose, un minuto dopo i bombardamenti sanno esattamente quante persone sono morte. Però, a volte, soffrono di amnesie in tutta questa genialità: nessuno di loro, ricorda dove hanno messo gli israeliani rapiti il 7 Ottobre. Certamente li avranno distribuiti equamente in famiglie prive di scrupoli affiliate a Hamas però, come ha raccontato la piccola Emily, liberata tre mesi fa, ogni tanto entrava nella sua prigione un terrorista che le diceva “se piangi ti sparo in testa”. Quindi i terroristi sanno dove si trovano gli ostaggi. Semplicemente questo è il loro sporco gioco per fare ulteriore male, come girare e rigirare un coltello in una piaga, alle famiglie dei rapiti e a tutto Israele che sta con il fiato sospeso pensando alla loro sorte dopo più di 150 giorni di prigionia. Del resto l’ONU è dalla loro parte, l’Europa è dalla loro parte, L’Italia, con un ministro degli Esteri come Antonio Tajani, è dalla loro parte. Proprio ieri il ministro ha detto che Israele deve dare spiegazioni sulla “strage del pane”. Il mio consiglio è che deve informarsi meglio visto che ormai tutti sanno che i palestinesi si sono ammazzati tra loro e che hanno assassinato anche un autista arabo di un camion. Se ancora non lo sa che razza di ministro degli Esteri è? Dalla parte di Hamas sono anche La Croce Rossa, Medici senza Frontiere ( che non è più quello di una volta), tutte le organizzazioni legate all’ONU e al BDS. A questo proposito l’ONU ha dovuto ammettere che “forse” ci sono prove dei delitti commessi da Hamas durante il pogrom del 7 Ottobre. Nonostante questo, Guterres non ha intenzione di convocare una sessione di emergenza del Consiglio di sicurezza per discuterne e dichiarare Hamas organizzazione terroristica. Questa è chiara complicità con gli assassini da parte delle Nazioni Unite, infatti Israele ha richiamato l’ambasciatore, Gilad Erdan, con questa motivazione:” Agendo per ammorbidire il serio rapporto che lui stesso( Guterres) ha ordinato sui reati sessuali di Hamas, cerca di impedire che Hamas sia ritenuto responsabile e non ordina che il Consiglio di sicurezza sia immediatamente convocato per discutere il rapporto e riconoscere globalmente Hamas come un gruppo terroristico, con tutte le sanzioni che comporta, chiedendo al contempo il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi". Lo schifo dell’ONU continua anche nei confronti dell’URNWA. Il portavoce dell’ esercito israeliano, Daniel Hagari, ha dichiarato che ben 450 insegnanti dell’URNWA sono terroristi e dodici tra essi hanno partecipato ai massacri in Israele vantandosi di aver stuprato e di aver portato a Gaza delle schiave sessuale personale. Domani troverete su Informazione Corretta il video di Daniel Hagari, portavoce dellì'esercito israeliano, con la traduzione in italiano
ITALIA ANTISEMITA È patetico vedere la cricca di politici del PD, dei 5 Stelle e intellettuali italiani andare a Gaza a sostenere il terrorismo. È stato penoso vedere il volto supplicante della Boldrini e sentire la voce lamentosa di Bonelli, il comunista verde, sul disastro umanitario. Ma quello che più mi ha fatto sorridere è stato Alessandro Zan, conosciuto come il regista del Gay Pride. Ma capite, uno che organizza il Gay Pride ed è un attivista LGBTQ, è andato a Gaza a sostenere un’organizzazione terroristica che, se trova un gay, lo scaraventa dal tetto dei palazzi! Capite l’anacronismo e l’ipocrisia? Cosa sarà andato a imparare? Dunque, erano in dodici rappresentati di questa Italia marcia, malata di antisemitismo e di violenza. Non esiste paese europeo dove si facciano ogni sabato manifestazioni ossessive e piene di odio contro Israele. Dalla metà di ottobre, ogni sabato l’Italia è ricoperta da bandiere palestinesi che per noi ebrei sono solo il simbolo della morte esattamente come la kefiah. In Francia le hanno proibite, in Germania le hanno proibite. In Italia continuano imperterriti in nome della democrazia e della libertà di espressione. Idioti! Cosa c’è di democratico nel gridare all’eliminazione di Israele e alla morte di tutti gli ebrei? Che libertà di espressione può esserci nel grido “L’unica salvezza è distruggere Israele”! Ci sono però anche notizie confortanti di persone giuste e oneste come Roberto Cenati, ex vice presidente dell’ANPI di Milano che si è dimesso per protestare contro il termine “genocidio”, costantemente usato dall’organizzazione e scandalosamente dalla maggior parte dei politici e giornalisti di sinistra. A lui va tutta la mia gratitudine e solidarietà.
DEBORAH FAIT
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