Pisa: quando a invitare a parlare un palestinese antisemita e odiatore di Israele è lo stesso rettore
Cronaca dettata da Hamas a firma di Luca Lunedì
Testata: Corriere Fiorentino
Data: 05/03/2024
Pagina: 1
Autore: Luca Lunedì
Titolo: Pisa, studente palestinese parla all'inaugurazione dell'anno accademico: Il nostro popolo non ha più diritti

Riprendiamo dal CORRIERE FIORENTINO di oggi, 05/03/2024, la cronaca di Luca Lunedì dal titolo: "Pisa, studente palestinese parla all'inaugurazione dell'anno accademico: Il nostro popolo non ha più diritti".

Pisa, studente palestinese parla all'inaugurazione dell'anno accademico:  «Il nostro popolo non ha più diritti» | Corriere.it
Anas Khalil, laureando in medicina all'Università di Pisa, ha straparlato di genocidio a Gaza durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico, ribadendo un concetto caro a tanti antisemiti: la necessità di proclamarsi antisionisti e non antisemiti. Come se ci fosse differenza. Il tutto con la benedizione del rettore dell'università. Basta con le proteste, qui ci vuole una denuncia e un dibattito in Parlamento. Troveremo qualche coraggioso - non sappiamo in quale partito - disposto a coinvolgere il Parlamento? Altrimenti continueremo ad andare avanti con le promesse dei nostri politici che non sono altro che chiacchiere
Blitz sulla Torre di Pisa con la bandiera della Palestina | Cronaca PISA
Una bandiera palestinese viene issata sulla Torre di Pisa durante una manifestazione anti-israeliana

L'università di Pisa inaugura l'anno accademico per la 680esima volta nella sua storia, una cerimonia già rinviata per la tragedia di via Mariti a Firenze e che inevitabilmente deve fare i conti anche con le aggressioni agli studenti avvenute a pochi metri di distanza, la settimana scorsa. In un fuori programma dal peso politico non indifferente il rettore Riccardo Zucchi ha invitato a parlare, durante la cerimonia, Anas Khalil, laureando italo-palestinese in medicina all'Università pisana, figlio dell'imam cittadino, e rappresentante di “Rompere l'Assedio”, gruppo di studenti e ricercatori delle tre università pisane, che da ottobre organizza eventi sulla questione israelo-palestinese: «Porto la voce di palestinesi e non che in questi giorni si sono riversati nelle piazze in opposizione alle bombe sulla nostra democrazia ovvero alle limitazioni sulla nostra libertà di manifestare sia in opposizione alle bombe su Gaza, quindi sulla nostra umanità. Lo spazio universitario è privilegiato perché libero e autonomo e la libertà accademica è un diritto fondamentale negato per decenni ai palestinesi, a Gaza come in Cisgiordania». «Siamo di fronte a un genocidio in potenza - ha detto ancora Khalil - ogni palestinese è una vittima possibile che sia uomo, donna, bambino o anziano. Ma voglio soffermarmi in particolare sulle donne palestinesi, che sono costrette a sopravvivere in condizioni disumane: alcuni rapporti di organizzazioni internazionali ci raccontano di metodi terrificanti per gestire il ciclo mestruale, per partorire, senza antidolorifici, anestesia, elettricità, nei pochi ospedali rimasti. Non siamo antisemiti – ha concluso - rivendichiamo un convinto antisionismo: l'opposizione alle pratiche di colonizzazione, insediamento illegale, apartheid, razzismo, pulizia etnica e controllo militare della vita di un popolo intero. Molte comunità ebraiche in tutto il mondo hanno espresso durissime posizioni antisioniste e di condanna al governo d'Israele».

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