L’Unione Europea interviene in aiuto dell’UNRWA
Analisi di Michelle Mazel
(traduzione di Yehudit Weisz)
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L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente si trova oggi ad affrontare una tempesta senza precedenti, a seguito delle rivelazioni di attività nella Striscia di Gaza che non sembrano soddisfare il mandato ricevuto dalle Nazioni Unite. Alcuni membri dell'organizzazione hanno preso parte alle atrocità commesse il 7 ottobre contro dei civili israeliani; alcuni di loro non hanno esitato a immortalare le loro imprese sui social network. Le prove fornite da Israele hanno convinto i servizi di sicurezza americani e il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato di avviare un'inchiesta. Inoltre, dei giornalisti della Reuters e dell’AFP hanno potuto documentare il tunnel di 700 metri costruito da Hamas sotto il Quartier Generale dell’UNRWA a Gaza – che veniva fornito di elettricità da questo edificio. Ci vorrebbe altro per scuotere le convinzioni di Joseph Borrel, Alto Rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica. Trascurando le prove inconvertibili fornite da Israele, il 12 febbraio scorso ha dichiarato che “la presunzione di innocenza è valida per tutti, in ogni momento, anche per l’UNRWA.” E allo stesso tempo lascia intendere che questa sarebbe una manovra di Israele per screditare l’organizzazione. Ascoltiamolo: “Non è un segreto che il governo israeliano voglia sbarazzarsi dell'UNRWA. Non solo adesso, ma da molti anni, loro volevano sbarazzarsi dell’UNRWA perché credevano che se si fossero sbarazzati dell’UNRWA, si sarebbero sbarazzati del problema dei rifugiati palestinesi”. Un osservatore imparziale tenderebbe a pensare che sia il contrario. Oltre a quello che assomiglia molto ad una cooperazione quanto meno implicita dell’ UNRWA con Hamas, le scuole dell’organizzazione incitano all’odio verso gli ebrei ed alla negazione del loro diritto ad uno Stato. L’antisemitismo diffuso dai libri scolastici, finanziati dall’Unione Europea, avvelena una generazione di bambini dopo l’altra. Ma il Signor Borrel non è un osservatore imparziale. Nel 2018, interrogato sulla volontà dichiarata dell’Iran di distruggere Israele, aveva risposto: ” Noi abbiamo le nostre prospettive, i nostri interessi e la nostra strategia, e continueremo a cooperare con l’Iran… L’Iran vuole annientare Israele, questa non è una novità. Ci si deve abituare.” Del resto, sempre il 12 febbraio scorso, Borrel esortava gli alleati di Israele, gli USA in primis, a cessare l’invio di armi perché a Gaza vengono uccise “ troppe persone”. Di certo egli ignora che Israele ha bisogno più che mai di quelle armi per potersi difendere sul secondo fronte aperto dagli Hezbollah. E per quanto concerne l’UNRWA lui ha detto: “Penso che le persone abbiano fiducia nel Segretario Generale delle Nazioni Unite. Lui in persona ha deciso di avviare un’indagine approfondita. Allora, vediamo.” Difficile che in Israele si condivida tutta questa fiducia.
Michelle Mazel