Meglio tardi che mai: Francesca Albanese fuori da Israele
Diario di guerra di Deborah Fait
Francesca Albanese e il suo datore di lavori schifosi
È arrivata finalmente la madre delle notizie in questo periodo di dolore e di guerra. Francesca Albanese, rappresentante ONU per i palestinesi, donna che respira odio ossessivo contro Israele e che ci ha avvelenato tante serate con le sue dichiarazioni folli, ha ricevuto il divieto di ingresso in Israele. Questa la notizia: (ANSA) - TEL AVIV, 12 FEB - Israele ha deciso di negare l'ingresso nel Paese a Francesca Albanese, inviata del consiglio dei diritti umani dell'Onu. La decisione, hanno fatto sapere i ministeri degli Esteri e degli Interni, è legata "alle sue oltraggiose affermazioni che 'le vittime del massacro del 7 ottobre non sono state uccise per la loro ebraicità ma in risposta all'oppressione israeliana'". (ANSA) Non è tutto, a questo si aggiunge il comunicato di Israel Katz, ministro degli Esteri di Israele: “Il tempo del silenzio ebraico è finito. Affinché l’ONU possa riconquistare la propria credibilità, la sua leadership, Antonio Guterres, deve rinnegare inequivocabilmente le dichiarazioni antisemite rilasciate dalla loro “inviata speciale” Francesca Albanese e rimuoverla immediatamente dal suo incarico. Vietare il suo ingresso in Israele servirà a ricordare duramente le atrocità commesse da Hamas, che hanno spietatamente preso di mira degli innocenti”. La Albanese ha fatto traboccare la solita goccia fuori dal bicchiere quando ha affermato che le vittime del 7 ottobre non sono state uccise per antisemitismo bensì per reazione all’oppressione dello stato ebraico sui palestinesi. Dopo questa ennesima dichiarazione indegna e preoccupante, alla reazione di Israele che probabilmente non si aspettava, ha risposto che “sono due anni che Israele mi nega di fare il mio lavoro”. Definire lavoro le sue diffamazioni continue è esagerato e avrebbe dovuto prevedere che prima o poi, persino Israele che ha permesso sempre a tutti di parlare liberamente contro, ha un limite di sopportazione alle calunnie. Francesca Albanese, come tanti altri odiatori dello stato ebraico, non ha capito che Israele, dopo il 7 Ottobre è cambiato. Il paese che si lasciava offendere a destra e a manca, convinto che nessuna difesa avrebbe potuto cancellare l’odio ancestrale contro il popolo ebraico, adesso mostra i denti e finalmente risponde alle offese. Per noi che ci siamo posti nella vita il compito di difendere e di dire la verità su questo stupendo paese, è una speranza e una liberazione. Per anni abbiamo rimproverato i vari governi israeliani di non fare abbastanza hasbarah, informazione, mentre il nemico ne faceva troppa e menzognera, con il cinismo tipico che lo anima da sempre. Adesso, finalmente, si incomincia a reagire alle menzogne e alle offese. L’odio non lo potremo mai cancellare, dopo due millenni è impossibile, ma almeno stiamo incominciando a ripristinare la verità e la giustizia che dobbiamo ai nostri morti e anche ai nostri vivi. Sempre. La Albanese continua a giustificarsi e a rilasciare dichiarazioni antisemite, le stesse con cui lei e altri hanno fatto il lavaggio del cervello all’opinione pubblica per decenni. Occupazione e apartheid, cui adesso si aggiunge genocidio. Non ha niente da dire sui palestinesi curati negli ospedali israeliani? Non ha niente da dire sulle nipoti di Ismail Haniyeh, capoccia supremo di Hamas, ricoverate e curate in Israele? O sulla moglie di Abu Mazen anch’essa curata e guarita di un tumore all’ospedale Ichilov di Tel Aviv? Con La Albanese sono tre gli antisemiti che godono del titolo di -persona non grata- ,gli altri due sono Norman Finkelstein e Daniel Barenboim, due ebrei che vedrebbero volentieri Israele soccombere e scomparire. Anche Edmondo Cirielli, vice ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Fratelli d’Italia) ha rilasciato questa dichiarazione: ”La relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati, l'italiana Francesca Albanese, già da tempo inaffidabile e con posizioni filo Hamas, è diventata ormai oltraggiosa nei confronti di Israele. I vertici delle Nazioni Unite, in primis il segretario Generale Antonio Guterres, dovrebbero valutarne l'immediata destituzione. La d.ssa Francesca Albanese, a lungo collaboratrice di Unwra, nelle dichiarazioni pubbliche e giornalistiche offre una narrativa in linea con quella di Hamas, organizzazione terroristica responsabile del genocidio dello scorso 7 ottobre. Sarebbe bastato soltanto questo per renderla inadatta ad un ruolo di così alto prestigio che non può consentire posizioni tipiche di chi è fiancheggiatore dei terroristi. E oggi ha alzato ancora una volta il tiro, rendendosi incompatibile in maniera evidente con qualsiasi ruolo istituzionale”. A questa bella notizia si aggiunge un proveniente da Parigi che ha conferito la cittadinanza onoraria ai 136 ostaggi ancora nelle mani dei terroristi. Il Consiglio Comunale di Parigi ha votato all’unanimità a favore di una risoluzione per conferire la cittadinanza onoraria a tutti i cittadini israeliani ancora tenuti in ostaggio da Hamas. Dopo il voto, tutti i Consiglieri si sono alzati e hanno applaudito le famiglie dei rapiti giunte nella capitale francese. Dopo quattro mesi di dolore e di ostilità da parte di una grande parte di mondo finalmente un po’ di balsamo sulle nostre ferite unito alla liberazione di due degli ostaggi in mano a Hamas. I nostri soldati li hanno liberati e hanno evitato che i terroristi li uccidessero facendo loro scudo con i propri corpi, eliminando poi i carcerieri. Adesso si trovano in ospedale, in Israele, per accertamenti e cure e hanno potuto abbracciare le proprie famiglie. Bentornati a casa!
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