Rete 4 Mediaset: chi rappresenta Elia Milani, Israele o Gaza?
Diario di guerra di Deborah Fait
Dal pogrom del 7 Ottobre e da quando Israele è entrata in guerra, i talk show e i telegiornali di Rete 4 Mediaset erano tra i pochi, pochissimi, che si potevano guardare senza avere travasi di bile. Durante il primo mese di guerra Elia Milani è stato perfetto, poi è andato scemando fino a dubitare che avesse cambiato sede e non fosse più inviato in Israele bensì a Gaza. Quando appare sullo schermo le uniche notizie che escono dalla sua bocca sono i morti palestinesi elencandone il numero, secondo un non precisato ministero della salute di Hamas, non si sa bene quale, ma senza mai aggiungere, per chi non avesse ancora capito chi è Hamas, che quei numeri non possono essere credibili. Senza dire mai, come riporta Zahal, che più di 9000 fossero terroristi. A Gaza, caro Elia, succedono anche altre cose, per esempio muoiono ogni giorno i nostri soldati, per esempio le medicine arrivate sono state requisite da Hamas e nessuno le darà agli ostaggi perché la Croce Rossa ha già coraggiosamente detto che non c’entra. Ci sarebbe da dire che anche tutti i viveri (portati gratis dentro Rafah) sono regolarmente requisiti da Hamas che poi distribuisce ciò che rimane alla popolazione in cambio del pagamento di una tassa. In quel inferno succedono altre tragedie di cui Milani non parla. Non parla delle testimonianze di torture subite dagli ostaggi, degli stupri delle donne e del timore, tragedia nella tragedia, che molte tra le sopravvissute siano rimaste incinte. Non parla del soldato che è stato decapitato e degli infami che hanno commesso questa barbarie e hanno tentato di venderne la testa, trovata dai nostri ragazzi in un frigo, per 10.000 $. Forse accennare alla barbarie troglodita dei palestinesi servirebbe a far capire agli ascoltatori, bombardati dalla propaganda pro Hamas della maggior parte dei media, con quale tipo di turpi individui ha a che fare Israele. Ma forse non è tutta responsabilità di Elia Milani, forse deve obbedire a ordini superiori, forse per questo ha sempre un’espressione molto incazzata. Sarà stanchezza? Sarà altro? Non è dato sapere. Quello che salta agli occhi è la deriva di Rete 4 Mediaset che sta raccattando a piene mani personaggi della sinistra antisemita. da Rai 3 si sono presi una starnazzante Bianca Berlinguer cui è stato dato un programma serale quotidiano oltre al solito settimanale. Il suo arrivo in Mediaset ha allontanato moltissimi telespettatori che trovavano in Rete 4 la loro informazione di fiducia, senza insulti e odio per Israele. Persino il bravissimo Nicola Porro è cambiato, non si sa per quale motivo ma da molte settimane non si vede più nelle sue trasmissioni Daniele Capezzone, che rivendica sempre con orgoglio di essere dalla parte di Israele e uno dei pochissimi sempre informato. Anche Porro è palesemente filo israeliano e lo dice senza timore ma, stranamente, a Quarta Repubblica, è diventato ospite fisso il prof. D’Orsi che quando apre bocca sputa veleno contro Israele anche se la discussione verte su tutt’altro argomento. Per dire che Israele commette genocidio trova sempre il momento giusto. L’odio per Israele di D’Orsi è paragonabile a quello di Alessandro Orsini, ospite quasi fisso della Berlinguer, che non perde occasione per insultare pesantemente tutti quelli che nominano Israele senza vomitare ingiurie. Troppe cose sono cambiate, in pochissimo tempo, quasi da un giorno all’altro, e questo, senza cadere nel complottismo, crea il sospetto che vi sia un regista al di sopra di tutti, anche di Pier Silvio Berlusconi, che impartisce ordini precisi. Il defunto Silvio Berlusconi, da sempre amico di Israele, si rivolterà nella tomba.