I commenti televisivi di Elia Milani
Diario di guerra di Deborah Fait
Elia Milani è bravo, non c’è che dire. È anche simpatico e ha una resistenza notevole, sono 70 giorni che è inviato di Mediaset in Israele ed è sempre presente e puntuale ad ogni collegamento. All’inizio della guerra stava là, impavido, ad informarci anche sotto i missili che cadevano da tutte le parti indiscriminatamente. I suoi servizi non facevano una piega ma, con il passare del tempo, oltre la sua evidente e inevitabile stanchezza, ho incominciato a notare nelle sue parole qualche nota stonata. Intendiamoci, niente da dire sulla sua professionalità di inviato di guerra in Israele, ma se non elencasse ogni sera quanti sono i morti palestinesi, secondo il fantomatico “ministero della salute” di Hamas, sarebbe meglio e farebbe un servizio importante alla verità. Innanzitutto mi riesce difficile credere che gli addetti di questo supposto ministero riescano a contare alla velocità del suono, 500, 1000 morti in più rispetto al giorno precedente. In secondo luogo sappiamo, per esperienza, che il conteggio dei morti fatto dai palestinesi lascia sempre molto a desiderare, se li inventano, li creano apposta e, all’occasione, sappiamo che non hanno problemi a uccidere con le proprie mani la loro gente pur di far ricadere la colpa su Israele. Lo fanno da sempre. È provato che il 10% dei missili che lanciano contro Israele, cade sulle loro teste. Visto che a Gaza non ci sono rifugi e che quelli esistenti sono occupati dai miliziani di Hamas, è logico pensare che i loro stramaledetti missili fanno anche molte vittime tra i palestinesi. Che il numero dei civili ammazzati sia fasullo dovrebbe essere chiaro a lampante visto che, tra i morti minuziosamente elencati quotidianamente dal famigerato ministero, non si dice mai, ma proprio mai, se vi siano anche miliziani di Hamas. Sono tutti inevitabilmente e ridicolmente civili. Mi risulta che fossero civili anche quelli che hanno sgozzato e stuprato nel pogrom del 7 ottobre. Era un civile anche quello che gridava alla sua mamma di aver ammazzato 10 ebrei con le proprie mani ed era civile anche la donna, anzi la donnaccia, che lo incoraggiava a continuare. Nessun civile è innocente a Gaza e va detto che, quando Hamas e Milani che fa da portavoce, parlano di 5, 6, 7 mila bambini uccisi, nella rosa dei “bambini” includono anche i diciottenni e anche più giovani, che hanno stuprato e poi sparato nella vagina delle donne israeliane. Faccio solo un esempio di “bambini palestinesi”: i due assassini di 17 e 18 anni che hanno sgozzato un’intera famiglia a Itamar. Per i palestinesi gli assassini di ebrei restano bambini fino a 30 anni e passa. E se mettessimo tra le vittime proclamate dal ministero della salute palestinese anche le migliaia di scudi umani e la gente che, avvisata da Israele, cerca di scappare verso sud, fermata a mitragliate da Hamas? Quindi è ora di piantarla con questi equilibrismi e continuare a fare la conta dei morti, “secondo Hamas”, perché il pubblico che ascolta non è in grado di cogliere quel “secondo Hamas” ma capta solo il numero delle vittime e ,da qui, a dire che Israele è terrorista il passo è brevissimo, quasi inesistente. A questo aggiungiamo che, anche fossero stati uccisi 18.000 palestinesi, miliziani, simpatizzanti dei miliziani, alias civili (ricordiamo che i miliziani di Hamas, ora che scappano, non indossano più le loro divise nere e nemmeno quella fascia verde in testa), non sarebbe certo il risultato di bombardamenti a tappeto come i media vorrebbero farci credere ma molti, molti di più. Israele ha avvisato per giorni e giorni di evacuare le zone di guerra, ha fatto telefonate, ha mandato milioni di bigliettini perché la popolazione si mettesse al sicuro (cosa che nessun esercito al mondo ha mai fatto), proprio per evitare perdite non volute. È stato Hamas a fermare l’esodo verso sud minando le strade, mitragliando i fuggitivi, mettendo posti di blocco armati. Israele, dopo il 7 ottobre avrebbe potuto limitarsi a bombardare dall’alto invece di mettere in pericolo la vita dei propri soldati mandandoli di porta in porta, di casa in casa, facendone ammazzare più di 100. Da notare che l’esercito avvisa man mano che avanza perché la popolazione si sposti e che manda sempre, nonostante tutto, decine di camion di aiuti. Nessun paese in guerra lo ha mani fatto con un nemico che ha l’unico obiettivo di cancellarlo e buttare a mare tutta gli abitanti. Invito pertanto Elia Milani a discostarsi da quelli che danno notizie fasulle, e a fare correttamente il suo importante lavoro di informazione e non il portavoce di Hamas.