Telefonata di un terrorista alla famiglia 28/10/2023
Diario di guerra di Deborah Fait
Autore: Deborah Fait
Telefonata di un terrorista alla famiglia
Diario di guerra di Deborah Fait

Di orrore in orrore. È arrivata questa telefonata che niente ha di umano. Un tagliagole di Gaza telefona alla famiglia per vantarsi, isterico di felicità, di aver ucciso dieci ebrei, lui da solo, con le sue stesse mani. Il padre sembra un po’ rincitrullito, non capisce, ma la madre no! La madre è sveglissima, orgogliosa e assetata di sangue come il figlio. Gli grida al telefono: “ammazza ammazza ammazza, figlio mio!”   
Sembra impossibile che al mondo esistano simili umani satanici eppure ci sono, sono qui vicino a noi che, dal 7 ottobre, il sabato maledetto, continuano a bombardarci con il loro missili, decine al giorno, dopo i 6000 delle prime ore di guerra. È molto difficile sopportare, dopo tutto quello che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, la vista di un’Italia che sembra essere la dependance di Gaza. Da nord all’estremo sud le piazze sono coperte da bandiere palestinesi sventolanti, miste a qualche bandiera rossa con falce e martello. Che dire? Tra simili si comprendono. Barbari, feroci e spietati gli uni, complici i secondi. I meno fanatici, i cosiddetti moderati, quelli che vilmente non prendono mai posizione hanno adottato lo slogan della Chiesa cattolica “Né con Hamas, né con Israele”. Equidistanza? No, vigliacca complicità perché mettendo sullo stesso piano Israele e Hamas fanno il gioco dei terroristi, li comprendono, li giustificano. Sono contro la democrazia israeliana per abbracciare immoralmente i tagliagole palestinesi. Fanno anche le marce della pace! Non hanno pensato a correre in piazza un minuto dopo aver appreso dell’eccidio in Israele, per chiedere la pace sui 1400 cadaveri torturati, violati, mutilati. Non hanno pensato alla pace quando hanno saputo delle donne incinte sventrate, dei bambini decapitati, di quel bambino di 4 anni scappato in soffitta per la paura, dopo che gli avevano ammazzato i genitori, e bruciato vivo quando le belve hanno dato fuoco alla casa. Perché non hanno pensato a manifestare per la pace l’8 ottobre? Vigliacchi! Vigliacchi antisemiti! Vigliacchi amici dei terroristi! Dentro di me si agitano molti sentimenti ma quello che prevale, quando vedo le scene di scalmanati isterici d’odio in Italia, è disprezzo misto a nausea. Pace è diventata una parola senza senso, quasi un insulto, un’offesa. Parole vuote e ipocrite per chiedere, senza avere le palle per dirlo chiaramente, la eliminazione di Israele e degli ebrei.
Qui sotto potete leggere la traslitterazione della telefonata di un giovane tagliagole alla sua famiglia.

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Deborah Fait
    
 
Pronto: …
 
FIGLIO: Ciao papa`
 
PADRE: Sì?
 
FIGLIO: Ti sto chiamando da “Mefalsim” apri il mio WhatsApp e vedrai tutti i morti. Guarda quanti. Ho ucciso con le mie stesse mani, tuo figlio ha ucciso Ebrei.
 
PADRE: Che Dio ti protegga, figlio mio
 
FIGLIO: Papà, Ti sto parlando dal cellulare di una donna Ebrea.
Ho ucciso sia lei che suo marito con le mie stesse mani. Ho ucciso dieci persone. Dieci papa`, con le mie stesse mani
Papà, apri Whatsapp e vedi quanti ho ucciso
Papà, ho ucciso dieci, DIECI!
Dieci con le mie stesse mani
Il loro sangue è sulle mie mani. Passami mamma
 
MADRE: Oh figlio mio, possa Dio proteggerti.
 
FIGLIO: Ti giuro mamma dieci con le mie mani. Ho ucciso dieci ebrei con le mie mani.
 
MADRE: Che Dio ti riporti in pace, figlio mio.
 
FIGLIO: Papà, torna su Whatsapp, ora, voglio fare una trasmissione in diretta per te.
 
MADRE: Vorrei essere con te.
 
FIGLIO: Mamma tuo figlio è un eroe!
 
MADRE: Ammazza, ammazza, ammazza, ammazza, ammazzali tutti
 
FIGLIO: Mahmoud, Mahmoud
 
FRATELLO: Sì, fratello
 
FIGLIO: Mahmoud dove sei? Sono dentro MEFALSIM , Alahu akbar. Ho ucciso dieci, con le mie stesse mani.
Ti sto parlando dal cellulare di una donna ebrea.
 
FRATELLO: Hai ucciso dieci?
 
FIGLIO: Sì, ti giuro dieci, sono stato il primo ad entrare con
l’aiuto di Dio. Alza la testa, papa`, alza la testa.
Apri il mio WhatsApp e vedi quante persone ho ucciso, papa`.
 
PADRE: Ritorna figlio mio.
 
FIGLIO: Non ritorno, si tratta di morire o di vincere.
Mia madre mi ha dato alla luce in nome della religione. Allahu akhbar. Non ritorno ora.
Apri WhatsApp così puoi vedere quante persone ho ucciso.
 
PADRE: Devo aprire il tuo cellulare?
 
FIGLIO: Apri il mio Whatsapp e guarda i miei morti, come li ho uccisi io stesso.