Missili da Gaza e dal Libano, in Italia impazzano gli invasati di odio 25/10/2023
Diario di guerra di Deborah Fait
Autore: Deborah Fait
Missili da Gaza e dal Libano, in Italia impazzano gli invasati di odio
Diario di guerra di Deborah Fait

Appena finito un bombardamento simultaneo da Gaza e dal Libano. Dal sud sono arrivati missili oltre Tel Aviv , cinque feriti e una scuola elementare colpita a Holon, città al centro di Israele. Due ostaggi sono stati liberati, due anziane signore israeliane. Hanno raccontato di essere state picchiate con un bastone, una di queste l’abbiamo vista al momento del rapimento su una moto stretta tra due terroristi. In prigionia hanno detto di essere state trattate bene e nutrite. A vederle sembravano molto confuse ed è comprensibile data l’età e l’inferno che hanno passato. È stato commovente vedere la più anziana delle due, dire   shalom al suo carceriere. Una vecchia signora che non dimentica la sua educazione neppure nella tragedia, neppure di fronte a un cannibale.
Restano prigionieri altri 220 ostaggi, ognuno vale 10.000 dollari e un appartamento in regalo per i terroristi che li hanno catturati.  L’invasione via terra è sempre rimandata ma tutt’altro che congelata. Mentre scrivo devo correre in rifugio ogni volta che suona la sirena.

Queste le scarne notizie di oggi. Tra un botto e l’altro, ci si ritrova tra vicini, si chiacchiera, ci si saluta dicendoci -speriamo sia l’ultima volta, per oggi-. Ma il mio pensiero va alle mie nipotine che sono piccole, si spaventano al suono delle sirene e dei botti provocati dall’Iron Dome che intercetta i missili, non capiscono il motivo di tutto questo né perché papà e mamma le prendono in braccio per correre al riparo. Si, io maledico coloro che ci fanno tutto questo, per la vita che ci costringono a fare, per la sofferenza dei nostri bambini e anche dei loro che, se adesso hanno paura, da grandi diventeranno terroristi come i loro padri e fratelli maggiori.

E in Italia? In Italia continuano i cortei antisemiti di migliaia di idioti violenti, la maggior parte dei quali non sa nemmeno dove sia Israele ma lo odiano. Spero che la denuncia presentata contro di essi li porti tutti in galera perché non meritano altro.  Ieri sera però ho assistito all’esibizione più disgustosa e velenosa mai vista in vita mia. A Quarta Repubblica, Rete 4, era invitato un tizio invasato di odio che di nome fa Jacopo FO e sono stati 50 minuti di totale isteria. Il tizio urlava come un ossesso, pensavo che gli scoppiassero le vene del collo, urlava, si agitava sulla sedia, gridava, sputacchiava, mi ricordava il padre ma a un livello ancora più basso, proprio a livello infimo. “Israele terrorista, Netanyahu criminale”, e poi “guarda qua, urlava al povero e imbarazzato Porro, guarda qua , questi sono due papà ai quali sono state ammazzate le figlie eppure stanno insieme, sono un ebreo e un arabo, gurardaaaa guardaaaa” urlava il tizio dimenticandosi di dire che erano due padri in Israele, due israeliani perché in questo paese ebrei e arabi vivono insieme e si rispettano. È nei paesi arabi, e a Gaza, e a Ramallah che se si presenta un ebreo lo ammazzano all’istante. Il tizio lo sa benissimo ma, essendo stato cresciuto da mamma e papà, sa che deve odiare gli ebrei e che deve odiare Israele come loro gli hanno insegnato. Ha parlato del nonno combattente partigiano ma si è dimenticato di nominare papà repubblichino della Repubblica di Salò. Una domanda però mi sorge spontanea: perché il tizio è stato chiamato a parlare di Israele? a che titolo? Cosa è nella vita oltre che figlio di…?

Dopo il tizio ne è arrivato un altro, il ben conosciuto, l’ineffabile professor D’Orsi, quello per intenderci che aveva deriso Fiamma Nirenstein a Dritto e Rovescio, quello che alle descrizioni sofferte di Fiamma sulle stragi del 7 ottobre, ha ribattuto sorridendo beffardo “chi semina vento raccoglie tempesta”. Ieri, da Nicola Porro, si è comportato as usual, come solo lui sa fare. Mentre parlava l’amato Daniele Capezzone, grande amico di Israele, il prof stava seduto girandogli le spalle, con il solito sorriso perfido sul volto. Si vede che ha qualche lacuna in fatto di educazione oltre che odio per il suo interlocutore innamorato di Israele e della democrazia. Finita la trasmissione Nicola Porro era sfinito ma gli serva di lezione, non si chiamano dei dichiarati odiatori degli ebrei a parlare di Israele. Li chiami per parlare di Stalin, di comunismo, di Putin, ma non di democrazia e libertà, non di Israele attaccato da nazi islamici perché è chiaro che loro staranno sempre dalla parte dei nazi islamici contro la libertà di Israele.

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