Periscopio 04/10/2023
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 04/10/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

L'Ucraina ripiega sull'energia nucleare (che i russi rendono più pericolosa)

Il carro armato russo di tipo T-72B3 catturato dalla petroliera ucraina Kochevnik stava dando pesanti problemi di malfunzionamento a una brigata dell’esercito ucraino. Così un ufficiale di Kiev ha chiamato il supporto tecnico nemico riuscendo a farsi dare le istruzioni per ripararlo. Il Messaggero 1.

Supercaccia russo da 95 milioni di euro abbattuto per errore da un missile russo. Il Messaggero 2.

[Proprio come i carri armati e i supercaccia russi, anche] il fronte pro-Kiev perde i pezzi. Titolo del Fattosky quotidiano.

L’atlantista francese Macron ha perso la maggioranza; l’atlantista tedesco Scholz se la vede bruttissima; l’atlantista per eccellenza Biden non si regge neppure in piedi; in Africa si susseguono un golpe dopo l’altro al grido di «abbasso la Francia, viva Putin» e in Brasile è tornato Lula, altro nemico giurato delle armi a Kiev. Marko Travaglioff, il Fattosky quotidiano.

[Strano]. Sono passati cinque minuti senza che Zelensky abbia chiesto un miliardo di dollari d’aiuti. Elon Musk (un «tweet», o comunque si dica dacché Twitter è diventata X).

Che Elon Musk, uno degli uomini più ricchi e potenti del mondo, si mostri esaltato nello sparare con un fucile d’assalto, diffonda meme No vax, prenda in giro il presidente eletto d’una nazione finita in una guerra che non ha scelto e faccia da cassa di risonanza ai messaggi anti-migranti dell’Afd, il partito neonazista tedesco, dovrebbe preoccupare tutti. Annalisa Cuzzocrea, Repubblica.

Putin è stato eletto, la Russia è un Paese democratico. Vittorio Sgarbi (L’aria che tira, 2022).

In un suo libretto sulla Tirannia [...] Leo Strauss sostiene che è impossibile oggi discutere razionalmente di politica se non si torna dal machiavellismo e dallo storicismo trasformista alle premesse del pensiero classico. Per dimostrare la sua tesi Strauss parte dalla constatazione che ciò che caratterizza la tirannia moderna è il fatto che «quando ci siamo trovati di fronte ad essa, non l’abbiamo riconosciuta». Nicola Chiaromonte, La tirannia moderna (in Lo spettatore critico, Mondadori 2021).

Bisogna fermare Vladimir Putin o l’intero sistema di sicurezza euro-atlantico sarà a rischio. Non è una questione di «rischi per l’Ucraina». Questa non è una guerra tra due paesi, ma tra due sistemi: autoritarismo e democrazia. Oleksandra Matviychuk. Nobel per la pace 2022.

Niente scherzi su Kiev, grazie. Titolo del Foglio.

Le sole nazioni che hanno dimostrato una reale solidarietà alla Russia sono state quelle già marginalizzate dall’Occidente. Le uniche due a fornire un concreto ma quantitativamente modesto sostegno militare a Putin sono state l’Iran e la Corea del Nord: paesi a loro volta sotto sanzioni e con poco da perdere nell’alienarsi ulteriormente quello che a Mosca viene definito «l’Occidente collettivo». Cina e India si sono prestate ad acquistare grandi quantitativi di gas e petrolio russi per compensare il crollo delle esportazioni verso l’Europa, però hanno imposto loro i prezzi, ottenendo sconti vertiginosi. Orio Giorgio Stirpe, Gli errori di Putin, Mimesis 2023.

Un centro d’ascolto sulla strada d’una borgata / dove ci riuniamo la sera / per confessare la nostra funesta dipendenza / dalla conoscenza al di là delle apparenze. Charles Simic, Metafisici Anonimi (in Avvicinati e ascolta, Tlon 2019).

Nei primi otto mesi dell’anno 204.000 persone hanno richiesto asilo sul territorio tedesco, e questo rappresenta un aumento del 77% rispetto allo stesso periodo del 2022. Però questo dato non esaurisce tutti i flussi, perché la Germania ospita anche più d’un milione di ucraini, i quali per legge non hanno bisogno di fare richiesta d’asilo. Se s’includono gli ucraini, gl’ingressi sono paragonabili a quelli della grande crisi del 2014-2015 [quando Angela Merkel, giocandosi la carriera politica, accolse un milione di rifugiati dal Medioriente]. Federico Rampini (Newsletter Global).

Sono rimasta basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania [Iolanda Apostolico, che «ha stoppato il decreto sui migranti»]. Giorgia Meloni (Stefano Baldolini, repubblica.it).

Bye Bye, Salvini. [...] Carola Rackete è libera e noi, allegramente, brindiamo alla faccia tua. Iolanda Apostolico commenta in un vecchio post la sentenza che nel 1919 liberò l’ambientalista tedesca (corriere.it).

Sul tema giustizia-politica la confusione è generale, a partire dall’enigma d’un ministro garantista come Carlo Nordio che dopo un anno, si parli d’immigrazione o di criminalità, sembra essersi inabissato tra le alte onde antilluministe di Matteo Salvini e dei vari Fratelli d’Italia con la bava alla bocca. Mario Lavia, Linkiesta.

Inutile dire che l’opposizione è altrimenti e altrove affaccendata: quest’orpello piccolo borghese, lo Stato di diritto, è recessivo di fronte alle grandi battaglie contro il conservatorismo di Esselunga. Iuri Maria Prado, Linkiesta.

[Negli ultimi quattro-cinque giorni] c’è stato un salto di scala, con giornali, conduttori televisivi, politici, persino la presidente e il vicepresidente del consiglio che corrono tutti quanti a dirci la loro sullo spot d’un supermercato, cioè sull’argomento di cui si è cominciato a parlare due giorni prima e di cui nessuno nemmeno si ricorderà due giorni dopo, quando a scalare le classifiche dei trend topic di Twitter (o come si chiama adesso) sarà qualche analoga fregnaccia. Francesco Cundari, Linkiesta.

Tipo che SPQR, la sigla che nelle epigrafi latine stava per popolo romano, dovrebbe forse più esattamente scriversi LGBT seguito da «+» a piacere, visto che i romani erano bisex e per l’«habere cerritulus sexus», o «famolo strano». Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

Giancarlo Giorgetti è alle prese con una perdita d’acqua. Meloni, alle sue spalle: «Giancarlo! Non voglio sentir dire che ci vuole un tecnico!!» Emilio Giannelli, Corriere della sera.

Troppo infantile? Troppo perturbante? Troppo facile? Troppo difficile? Troppo toscano? Troppo italiano? Edificante? Vizioso? Indecifrabile? Fatto sta che per la scuola italiana Pinocchio, il libro più tradotto al mondo dopo la Bibbia, semplicemente non esiste. Paolo Di Stefano, Corriere della sera.

[E dire che questo è pur sempre] il paese d’Arlecchino, Pulcinella, Fregoli, Bertoldo, Maramaldo, Cagliostro [eccetera]. Roberto Gervaso.

Immagine correlata
Diego Gabutti