Periscopio 12/09/2023
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 12/09/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Zaporizhzhia pronta all'evacuazione in caso di incidente nucleare

Filosofi che osate gridare tutto è bene, / venite a contemplar queste rovine orrende: / muri a pezzi, carni a brandelli e ceneri. / [...] / Ai lamenti smorzati di voci moribonde, / alla vista pietosa di ceneri fumanti, / direte: è questo l’effetto delle leggi eterne / che a un Dio libero e buono non lasciano la scelta? Voltaire, Poema sul terremoto di Lisbona.

Sul campo una vittoria di Kiev è impossibile, ma Nato e Ue ascoltano soltanto gli Usa. Titolo del Fattosky quotidiano.

Dopo aver sfondato la più fortificata linea difensiva russa, le forze ucraine che combattono sul fronte sud, nell’oblast di Zaporizhzhia, sono ora in grado d’avanzare più speditamente. Ansa.

[Mentre] i russi continuano a spendere enormi somme di denaro e a consumare senza risparmio risorse [cioè vite] umane. euronews.it

Svanisce la speranza d’archiviare lo scandalo delle dichiarazioni di Francesco sulla «grande madre Russia» e «l’eredità dell’impero illuminato di cultura e umanesimo» come uno scivolone o una gaffe. In un’intervista il consigliere della presidenza ucraina Mykhailo Podolyak non ha remore a definire la posizione di Bergoglio come «pro russa in una maniera evidente ormai a tutti». Col conseguente «azzeramento totale di qualunque missione di mediazione che potrebbe venire svolta dal Vaticano» e della «reputazione della Santa Sede». Anna Zafesova, La Stampa.

Nel comunicato del G20 sparisce il riferimento all’aggressione russa. Titolo della Stampa.

Io sono il presidente del Brasile e posso dire che se Putin viene a Rio [per il G20 del 2024] non sarà arrestato. Luiz Inácio Lula da Silva.

Ho scritto parecchi articoli che attaccavano El’cin per l’invasione della Cecenia, e l’Occidente per essere rimasto a guardare lasciandolo fare; e ho chiesto per cosa avessimo combattuto la guerra fredda, se non per la protezione e la dignità delle minoranze e delle piccole nazioni di fronte alle azioni del totalitarismo. In fondo, ho fatto notare, anche la mappa è discutibile. Se il comunismo fosse finito quando Stalin era ancora vivo, non sarebbero esistite né la Cecenia, né l’Inguscezia: lui le aveva fatte sparire dalle carte geografiche. E allora come mai accettiamo la cartografia che i comunisti ci hanno tramandato? Idee provocatorie che sono state accolte molto male da chi veniva indirettamente criticato. Ho trovato questo molto soddisfacente, perché a volte è piacevole sapere che si è ascoltati! [E perché] odio i bulli. John le Carré, Vita privata di una spia, Mondadori 2023.

Mahmoud Abbas, presidente dell’Autorità palestinese, sa di poter contare sulla benevola comprensione dell’Occidente. [...] Per questo si permette, in totale impunità, di tornare sul suo argomento preferito. Se Hitler uccise gli ebrei [dice] non fu perché era antisemita, visto che gli ebrei d’Europa non erano semiti. Discendenti secondo lui dalla tribù turca dei Cazari, essi non hanno alcun legame col popolo della Bibbia e con la terra d’Israele. Per Mahmoud Abbas, il vero motivo per cui Hitler decise di eliminarli, fu perché erano dediti all’usura e al riciclaggio di denaro a danno dei buoni cittadini tedeschi. Michelle Mazel, informazionecorretta.com.

Chi pensa che le democrazie occidentali siano solidissimi edifici s’illude. Sono fragili, a rischio d’essere travolte dalla rivincita del tribalismo. Non sono sfidate solo dalle potenze autoritarie [ma] sono sfidate anche dall’interno. [Si pensi alle] varie incarnazioni del trumpismo negli Stati Uniti e in Europa. Oppure si pensi all’islamo-goscismo, l’alleanza fra sinistrismo e islamismo, o alla cancel culture [:] un attacco alla cultura occidentale che fa apparire i roghi nazisti dei libri un episodio minore. Minore perché in quel caso l’attacco venne portato da un regime totalitario. Nel caso della cancel culture l’attacco si dispiega con la complicità di rispettabili Università, scuole, centri di ricerca, case editrici. Angelo Panebianco 1, Corriere della sera.

[Eugenia Roccella,] la ministra che ha ingaggiato la crociata anti-pornografia, [è] cresciuta nel Partito radicale, che più di tutti ha contribuito negli anni settanta a liberalizzarla. Nelle storie del partito [si ricorda la] battaglia di Marco Pannella e dei suoi per consentire la vendita nelle edicole di riviste e libri pornografici e la proiezioni dei film a luci rosse. Marco Gervasoni, HuffPost.

Giorgia Meloni e i suoi uomini [praticano] un nuovo genere ludico: la Storia per omissioni. [...] Si può scrivere un’autobiografia senza mai nominare la parola fascismo e il sostantivo fascista. [...] Si può parlare della persecuzione degli ebrei come di qualcosa d’incomprensibile, un avvenimento astorico accaduto in Italia «durante il fascismo», e non a opera del regime fascista. [...] Si può celebrare il 25 aprile senza mai pronunciare la parola antifascismo. Si può giocare con la Storia sul filo di silenzi, reticenze, ambiguità, omissioni. Andrea Minuz, il Foglio.

Mi chiede quali siano le mie opinioni politiche. Liberale, rispondo, e immediatamente ho la sensazione di essere un ipocrita (anche se è press’a poco vero) perché vedo che se ne rallegra tanto. «Speriamo che possa morire liberale» dice, battendomi la mano su una spalla. Christopher Isherwood, Il condor e le vacche, SE 1990.

La Francia ci invidia Meloni. Titolo del Tempo.

E Schlein? Non ce la invidia nessuno? Nemmeno in in Papuasia o in Gabon? Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

Soltanto dopo l’ennesimo sguaiato attacco frontale di Meloni, Schlein si è ricordata di ringraziare [Paolo Gentiloni, commissario europeo ed ex presidente del Pd]. Giusto il minimo sindacale. [...] Spendersi per Gentiloni la porterebbe infatti fuori del seminato perché anche a sinistra c’è l’allergia al rigore e all’Europa dei conti in ordine. Meglio tenersi alla larga. Claudio Paudice, HuffPost.

Tizio 1: Prima di bussare alla porta del Pd, abbiamo controllato bene l’indirizzo. Tizio 2: Però ci è venuto ad aprire Conte. Ellekappa, Repubblica.

Il Covid si cura ma non lo vogliono dire. Titolo della Verità.

L’astrologo ti fa credere quello in cui lui stesso non crede. Roberto Gervaso.

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