Periscopio 08/09/2023
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 08/09/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Bucarest: pezzi di un drone russo sono caduti sul territorio rumeno
Angel Tilvar

Angel Tilvar, ministro della difesa rumeno, ha confermato che pezzi di drone russo sono caduti sul territorio rumeno, come aveva dichiarato l’Ucraina tre giorni fa, lunedì 4 settembre. Antena 3 CNN (da repubblica.it).

[Donetsk]. Missile sulle bancarelle. Putin fa strage al mercato. 17 morti tra le macerie. Titolo di Repubblica.

Cremlino: «Gli Usa vogliono un bagno di sangue». rainews.it

Allerta Nato in Romania. Titolo di Repubblica.

Per la Casa Bianca l’offensiva ucraina compie notevoli progressi. agi.it

Sono contento d’aver raccontato la storia di Marco Polo perché in lui c’è una voglia di scoperta, una curiosità umana prima che commerciale – anche se era pur sempre un mercante – che lo portò a innamorarsi della Cina. Non mi piace Cristoforo Colombo, o meglio non mi piace l’esito della sua avventura. Lavorava per dei re, avidi di conquiste e di ricchezze. Giuliano Montaldo, autore di molti celebri film e del Marco Polo televisivo, scomparso novantatreenne il 6 settembre 2023.

Non è vero che Pechino inquina. Beppe Grillo (La Verità).

Addio Via della Seta: niente Cina, meglio [l’Arabia saudita di] Bin Salman (191 giustiziati in un anno). [In Cina, par di capire, nessuno]. Titolo del Fatto quotidiano.

«Gl’italiani – scriveva Grillo anni fa nel suo blog – sono un popolo fatto di persone che pagherebbero per vendersi». Il Foglio.

Nel corso d’una visita in Cina nel 1980, l’economista [e Nobel per l’economia] Milton Friedman si sorprese che i principali esperti di economia e i direttori delle banche, «incredibilmente ignoranti sul funzionamento del mercato», insistessero a parlare di «contraddizioni interne del capitalismo». Nello stesso tempo gli Stati Uniti s’illusero che la Cina [avesse compiuto] un atto di sottomissione. Fraintendimento che avrebbe condizionato le leadership di Pechino e di Washington nei decenni successivi. Paolo Mieli, Il regime che sopravvive al mercato (in Il secolo autoritario, Rizzoli 2023).

Mao era «un grande filosofo e saggio re guerriero», «un eroe del vecchio testamento» e la Cina «una società d’uomini uguali», «un Paese di filosofi» che «indicava persino una nuova via alla psichiatria e alla psicoterapia». Sono citazioni da un libro intitolato Quel che resta di Mao (Mario Tesini e Lorenzo Zambernardi, Le Monnier, 2018) che raccoglie omaggi d’epoca al mito, con un elenco di strampalate dichiarazioni ma di nomi così altisonanti e autorevoli che mettono i brividi, nonostante il contesto, la storia, lo spirito del tempo. Leonardo Sciascia dinanzi agli «intelligentissimi» si chiedeva: «E se fossero cretini»? Francesco Merlo, Repubblica.

Quando Mao morì, nel 1976, mia madre era in visita da me. Ricordo la sua espressione sprezzante quando mi vide rientrare a casa in lacrime. «Piangi come se ti fosse morto un genitore!» esclamò senza la minima comprensione. Azar Nafisi, Le cose che non ho detto, Adelphi 2020.

Mi riservo il diritto d’essere [coglione]. È lo stile di vita occidentale. John Le Carré, La spia che venne dal freddo, Mondadori 2019.

Enrique Tarrio era il capo dei Proud Boys, [i ragazzi orgogliosi, un] gruppo di fedelissimi di Donald Trump tra i primi a fare irruzione al Congresso il 6 gennaio 2021. Il giudice Timothy Kelly lo ha condannato a 22 anni di carcere, la sentenza più severa tra le 500 condanne per i fatti di quel giorno. Per il giudice, è lui «il leader della cospirazione». Testa rasata, lunga barba nera, tuta arancione da carcerato, Tarrio ha espresso rimorso per l’assalto al Congresso, ha riconosciuto la sconfitta di Trump nel 2020, ha detto di essere cambiato. Venerdì scorso Dominic Pezzola, il primo Proud Boy a fare irruzione al Congresso, ha alzato il pugno dopo la condanna a 10 anni proclamando: «Trump ha vinto». Tarrio ha invece accusato l’ex presidente, che lo invitò alla Casa Bianca, d’aver spinto i seguaci a lottare contro «l’elezione rubata». Viviana Mazza, corriere.it.

[2016]. L’elezione di Trump sarà il più grande «vaffanculo» mai registrato dalla storia... Ogni persona massacrata, senza nome, dimenticata, parte di quella che una volta era la classe media, ama Trump. Lui è la Molotov umana che stavano aspettando, la bomba a mano che possono legalmente gettare contro il sistema. Michael Moore (in Caimati Hostert e Cicchino, Trump e moschetto, Mimesis 2020).

Ogni volta che mi incriminano salgo nei sondaggi. Donald Trump, Ansa.

La storia non è magistra / di niente che ci riguardi. / Accorgersene non serve / a farla più vera e più giusta. Eugenio Montale, La storia (in Tutte le poesie, Mondadori 2018).

Nicola Zingaretti […] vuole essere candidato alle elezioni europee, anche se dice che non è vero. E ovviamente la candidatura la decide l’attuale segretaria, cioè Elly, insomma Schlein. Perciò sabato sera Zingaretti è salito sul palco della festa nazionale del Pd, a Ravenna, e le ha fatto dei giusti e misurati complimenti. Elly «è la nostra salvezza». Di più: la nostra stella. […] Poi è sceso dal palco, e a quel punto, come raccontano diversi testimoni, ha detto in tono di confessione: «Mah, secondo me con questa alle europee non arriviamo manco al 17 per cento». Salvatore Merlo, il Foglio.

Oggi i ragazzi crescono in fretta e attraverso la rete e i social acquisiscono in giovanissima età nozioni che un tempo acquisivano soltanto dopo. Dovremmo pensare alla possibilità d’abbassare la soglia d’imputabilità, oggi fissata a 14 anni. Giulia Bongiorno, Libero.

[Bella pensata. Ricorda] quando l’Unione Sovietica di Iosif Stalin estese la pena di morte fino ai dodicenni e, allo sdegno del mondo occidentale, il partito comunista francese obiettò che le democrazie erano arretrate e non potevano capire: l’Urss è una società così sviluppata, sostenne, che lì i bambini diventano adulti prima. Mattia Feltri, La Stampa.

Le passerelle, la famiglia, la nuova villa, i viaggi infiniti, le cenazze romane. [Quello di Giorgia Meloni è] un berlusconismo minore, più da Ennio Fantastichini di Ferie d’agosto che da Cavaliere. Mario Lavia, Linkiesta.

I gentiluomini li riconosci da come si mettono le dita nel naso. [Idem le gentildonne]. Roberto Gervaso.