Periscopio 05/09/2023
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 05/09/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Medvedev:
Dmitrij Medvedev

Bandero-Ucraina [«bandero» da Stepan Bandera, leader ucraino d’estrema destra, alleato di Hitler] è sostenuta da quasi tutti i capi dei paesi occidentali. Pertanto Biden, il premier canadese Trudeau, il premier britannico Rishi Sunak, Scholz, Macron, Meloni, e anche i leader della vile Polonia, dei Paesi scandinavi ossificati, del Giappone militarista, degli animali marsupiali d’Australia e Nuova Zelanda e di altre pulci pestilenziali come il Baltico, sono complici evidenti e diretti dei nazisti. Dmitrij Medvedev, lastampa.it.

«Le forze ucraine stanno avanzando», dice il presidente Zelensky. «Saremo in grado di colpire obiettivi in territorio russo a distanza di 1.500 km», ha dichiarato il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa Oleksiy Danilov. repubblica.it.

La missione di Putin d’inviare la prima sonda spaziale russa sulla Luna dopo 50 anni è fallita. Ci sono state conseguenze? FrankfurterRundSchau.

Uno dei principali scienziati spaziali russi, il professor Vitaly Melnikov, è morto dopo una lunga agonia, presumibilmente avvelenato da un piatto di funghi. Melnikov era a capo del dipartimento missili e sistemi spaziali di RSC Energy, il principale produttore di veicoli spaziali di Mosca. metro.co.uk

[Ustica, 27 giugno 1980]. Fu un missile. La sentenza.

No, una bomba. Un’ipotesi processuale.

Sbagliato: bomba e missile. Altra ipotesi processuale.

Giuliano Amato: «Un missile francese colpì il Dc 9». No comment dell’Eliseo. Ansa.

Avrei saputo più tardi, ma senza averne prova, che era stato Bettino [Craxi] ad avvertire Gheddafi del pericolo nei cieli italiani. Non aveva certo interesse che venisse fuori una tale verità: sarebbe stato incolpato di infedeltà alla Nato e di spionaggio a favore del nemico. Giuliano Amato (Simonetta Fiori, Repubblica).

[Nel 1980] mio padre neppure conosceva Gheddafi. Ed è già scritto nei libri di storia che avvertì Gheddafi [del bombardamento imminente]. Ma nel 1986, sei anni dopo Ustica. Bobo Craxi, ilriformista.it.

Com’è stato possibile ai piani alti e altissimi della Repubblica, a livello istituzionale, politico e giudiziario, tenersi dentro una vicenda del genere, a dir poco imbarazzante per tutti, forse anche per chi ha aspettato tanto per parlarne così clamorosamente, diffusamente, dettagliatamente? Francesco Damato (graffidamato.com).

[Poi Amato ci ripensa]. Ho soltanto rimesso sul tavolo un’ipotesi già fortemente ritenuta credibile. Non perché avessi elementi nuovi ma per sollecitare chi li ha a parlare. [E no,] non ricordo chi mi disse che era stato Craxi a informare Gheddafi. È ben possibile che ci sia stata confusione di date fra l’86 e l’8o. Onestamente non riesco a dire se la confusione l'ho fatta io o se l'ha fatta chi mi parlò di Craxi come informatore di Gheddafi. Giuliano Amato (Giacomo Amadori, La Verità).

Egolatria, mitomania, autocertificazione di vittima d’un sistema troppo gretto [ed] ecco che arriva puntuale il paragone con Gesù. «Lo hanno messo in croce perché era famoso e carismatico, lo collego a me», dice Morgan. Portato via a forza dal Parlamento dopo una seduta furiosa, Sgarbi si paragona al Cristo morto di Raffaello. [...] Si paragonano a Gesù anche Trump, Bolsonaro, Augusto Minzolini presentando le sue dimissioni in Senato e la poliziotta No Vax Nunzia Schillirò. [...] Carmelo Bene, che intitolò la sua autobiografia Sono apparso alla Madonna senza scomodare Gesù, era in fondo il più modesto di tutti. Andrea Minuz, il Foglio.

Più piccola è la mente più grande è la presunzione. Esopo.

Arroganza e viltà. L’orsa è stata tradita. Titolo del Corriere della sera.

Per Saviano l’orsa morta è colpa del centrodestra. Titolo di Libero.

È lo stesso [portavoce di Vox] Jorge Buxade che – interrogato sulle parole del compagno della premier: «Se eviti di ubriacarti magari non incontri il lupo» – annuisce col capo e lo corregge senza citarlo: «Le donne vanno sempre difese e tutelate. E le ragazze che decidono di divertirsi devono poterlo fare». [Partito di destra radicale,] Vox è più a sinistra di Giambruno. Conchita Sannino, Repubblica.

[Milano, Stazione Centrale]. Alcuni sono poveri: bottiglia di birra, pochi denti in bocca. Altri sono vestiti da rapper, felpa con cappuccio pure d’estate, berretti da baseball, due telefonini, cuffie nelle orecchie, odore di marijuana. Ad avvicinarli, si viene accolti con simpatia: «Bianco vaffanculo! Non ci rompere i coglioni!» [...] Passa una signora anziana, molto elegante, con un biglietto del treno per Venezia. Osserva e sospira: «Qui ci vorrebbe il generale Vannacci…» Aldo Cazzullo, Corriere della sera.

Vero: il generale non dice nulla di nuovo. Anzi: a tratti è persino grossolano e scontato. Ma ha detto qualcosa d’interessante per migliaia e migliaia di persone, d’elettori. Francesco Borgonovo, La Verità.

[Premierato? No, grazie]. Con certi canti di sirena, russi o cinesi, mettere il paese a rischio del primo Vannacci che passa, issato a un vasto potere da un elettorato isterico e da una riforma sbrigativa, non sono sicuro che sia un’eccellente idea. La Costituzione è stata scritta così proprio per preservare la democrazia da pericolosi colpi di sole. E qui di ombra se ne vede poca. Mattia Feltri 2, HuffPost.

Quei cinque operai li ha uccisi il neocapitalismo criminale. Titolo del Fatto quotidiano.

Una tragedia, cinque operai uccisi. S’alza forte una voce, ovviamente da Repubblica: è un nuovo caso Thyssen. Non è vero, ovviamente, ma già prima di sapere si pretende l’inchiesta sommaria, il giudizio inflessibile, la pena esemplare. [...] Molinari, il direttore, andrà assai fiero della linea editoriale grazie alla quale guida con mano ferma un quotidiano fascistoide ora più di allora. Andrea’s Version, il Foglio.

In una società libera, i giornalisti sono, o dovrebbero essere, i maggiori arbitri nella grande mischia tra ignoranza e cultura. Ma che cosa succede quando i cittadini chiedono d’essere intrattenuti anziché informati? Tom Nichols, La conoscenza e i suoi nemici, LUISS 2023.

Il giornalismo può portare ovunque. Anche [o specie] all’ignoranza. Roberto Gervaso.

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