Periscopio 08/08/2023
A cura di Diego Gabutti
Autore: Diego Gabutti
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 08/08/2023, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Putin could be out of power within a year, says ex-British spy - here's how  | World News | Sky News
Vladimir Putin

È la condanna finale, che toglie definitivamente di mezzo dalla scena politica russa il principale oppositore di Putin. Dopo un processo a porte chiuse, Aleksej Navalny è stato condannato a 19 anni di carcere. [...] «Vogliono spaventare voi, non me, e privarvi della volontà di resistere», ha scritto Navalny su Facebook dopo la sentenza. Fabrizio Dragósei, Corriere della sera.

così la sera libero dai fatti posso pensare / a cose passate lontane per esempio ai nostri / alleati oltre il mare lo so il loro compatimento è sincero / inviano farina sacchi incoraggiamenti grasso e buoni consigli / [ma] / chi è stato toccato dalla sventura è sempre solitario / difensori del Dalai-Lama Curdi montanari afghani / ora mentre scrivo queste parole i fautori del compromesso / hanno preso un certo sopravvento sul partito degli intransigenti. Zbigniew Herbert, Rapporto dalla Città assediata (in Rapporto dalla città assediata, Adelphi 1993).

Se questo tentativo di colpo di Stato è una tragedia per i nigerini, il suo successo avrebbe conseguenze devastanti ben oltre i nostri confini. L’intera regione del Sahel centrale potrebbe cadere sotto l’influenza russa attraverso il gruppo Wagner, il cui brutale terrorismo ha già fatto mostra di sé in Ucraina. Mohamed Bazoum, leader deposto del Niger (dal Foglio).

I cattivi, Russia e Cina, starebbero scalzando l’Occidente dall’Africa perché noi occidentali, i buoni, applichiamo negli aiuti le condizionalità sui diritti umani. [...] In realtà la penetrazione di Russia e Cina in Africa è dovuta [alla] visione multipolare di Cina e Russia [che non pretendono d’imporre] all’estero valori considerati appartenenti a civiltà superiori. Elena Basile, il Fatto quotidiano.

Guai a chi tocca la superiorità russa. Vladimir Putin, il Manifesto.

Noi russi dobbiamo assolutamente abbandonare i binari europei e scegliere una strada completamente nuova – essere finalmente a capo della vita culturale e intellettuale dell’umanità. Konstantin N. Leont’ev, Bizantinismo e mondo slavo, All’insegna del veltro 1987.

Nell’attesa, portiamoci avanti col lavoro incoraggiando jihad, golpe, stupri, saccheggi, Gulag – e naturalmente la cronaca giudiziaria del Fattosky quotidiano. Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

Non sono mai stato d'accordo con Marx. Il mio primo commento ostile verso di lui lo pubblicai nel 1896. Ma i miei motivi di ostilità verso il comunismo si spingono a una profondità maggiore che non le mie obbiezioni a Marx. È l'abbandono della democrazia quel che trovo particolarmente disastroso. Una minoranza che fonda il suo potere sulle attività della polizia segreta non può che essere crudele, oppressiva e oscurantista. [...] Coloro che si son lasciati abbagliare dal successo esteriore dell'Unione sovietica hanno dimenticato quanto fu appreso attraverso molte pene ai tempi della monarchia assoluta. Sono ritornati a quel che ci fu di peggio nel medioevo, per di più con la curiosa illusione d’essere invece all'avanguardia del progresso. Bertrand Russell, Ritratti a memoria, Longanesi 1969.

Sento che la vita è cosa strana e futile e io un miserabile peccatore. E finalmente afferro cosa vuol dire essere il personaggio d’un romanzo russo: mia moglie m’inganna, i miei bambini sono spediti per sempre al bagno penale, la ciminiera continua a fumare e i miei stivali hanno bisogno d’essere risuolati. W. Somerset Maugham (da pangea.news).

Patrimoniale, [...] guerra d’Ucraina, «gestazione per altri». [C’è] un’infinità d’argomenti sui quali l’opposizione si divide tra quelli che votano sì, quelli che votano no, quelli che si astengono e qualcuno che esce dall’Aula. Paolo Mieli, Corriere della sera.

So per certo che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage di Bologna. Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza. Marcello De Angelis 1, responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio.

Chi sa non parla, chi parla non sa. Lao Tze.

Ancora Marcello De Angelis: «Ho detto solo quello che penso [prima lo sapeva con certezza, adesso lo pensa e basta]. Se dovrò andare sul rogo come Giordano Bruno per aver violato il dogma, ne sarò orgoglioso». (Ma che stai a dì?) Dagospia.

[Meloni:] So’ disperata. No je faccio più paura a nessuno Altan, Repubblica.

Secondo un sondaggio Swg, il 15 per cento [degl’italiani] contesta Galileo: crede che la Terra sia piatta. Il 17 per cento sostiene che «l’Olocausto non è mai avvenuto». Il 18 per cento è certo che «i Rettiliani sono tra noi, hanno le sembianze d’alcuni esponenti politici e governano il mondo». Non basta. Il 25 per cento è convinto che «i vaccini sono un metodo di controllo di massa attraverso il 5G». Il 29 per cento che «lo sbarco sulla Luna non è mai avvenuto e le riprese sono state realizzate in un set cinematografico». Il 32 per cento che «l’attentato delle Torri Gemelle è stato organizzato dagli Stati Uniti». Michele Magno, il Foglio.

Ansia da outfit. Cosa mi metto per andare in Parlamento? [...] Una risoluzione a Montecitorio invita i parlamentari a mantenere «maggior decoro nel vestiario». [...] Anni fa, quand’era di moda «la vita bassa», scorgendo quegli ombelichi al vento, Alberto Arbasino parlava di segni antropologici tribali, di «cose che sono metafore di altre cose». Un tempo il Parlamento era anche metafora d’Elezione (nel duplice senso della parola) mentre adesso gli si confà di più la metafora dello Specchio (del Paese). Aldo Grasso, Corriere della sera.

Cosa può pensare Sergio Mattarella d’un dibattito parlamentare sulla cravatta e le sneakers? [O d’una] presidente del Consiglio che sulla strage di Bologna non pronuncia la parola «fascista»? Mario Lavia, Linkiesta.

[Sgomento]. Il poeta ha scoperto or ora che a p. 27 del suo nuovo libro di versi è stato stampato «virtù» invece di «virtude». Giuseppe Novello, Il signore di buona famiglia, Quodlibet 2023.

Flauti si nasce. Tromboni si diventa. Roberto Gervaso

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